Il successo del Salone del Libro nell’Italia che non legge

Libreria

Il XXVI Salone Internazionale del Libro di Torino si è chiuso ieri facendo registrare numeri da record; 330 mila visitatori (+4% i visitatori sul 2012), +7% i biglietti staccati rispetto all’ultima edizione. Fermandosi alle fredde cifre non si può fare altro che sorridere e guardare con più ottimismo al futuro di un comparto che negli ultimi anni ha pagato, forse più di altri, il peso della crisi economica. I torinesi e non solo hanno preso d’assalto gli stand, ascoltato i tanti ospiti intervenuti e magari sono usciti dai padiglioni del Lingotto con sacchetti pieni di libri.

Sarebbe però sbagliato considerare la singola kermesse, per quanto prestigiosa e affermata, come cartina di tornasole dello stato di salute dell’editoria nostrana e della propensione alla lettura degli italiani. E a confermarci che una rondine non fa primavera sono le più recenti statistiche in materia. Statistiche dalle quali emerge che gli italiani continuano a leggere poco, per non dire pochissimo.

Nel 2012, 26 milioni di persone di età superiore ai sei anni hanno dichiarato di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti per motivi non strettamente scolastici o professionali. Resta stabile, al 46%, la quota di lettori rispetto al 2011 (dati Istat). Anche quegli italiani che leggono (meno della metà della popolazione totale) in realtà leggono poco; il 46% ha letto non più di tre libri nell’arco di 12 mesi. Rappresentano soltanto il 14,5% i “divoratori di libri”, quei lettori che in un anno hanno letto 12 o più libri.

thumb-5-libri-spiaggiaUna famiglia su 10 in Italia non ha nemmeno un libro in casa mentre il 63,6% ha meno di 100 libri nella propria biblioteca domestica. La propensione alla lettura sembra essere quasi un fatto “genetico”, ovvero i ragazzi sono più portati a leggere se anche i genitori sono lettori. Leggono libri il 77,4% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni che hanno entrambi i genitori lettori contro il 39,7% dei ragazzi i cui genitori non leggono. La fascia di età in cui si “consumano” più libri è quella compresa tra gli 11 e i 16 anni (60,8%).

Le donne leggono molto più degli uomini; nel corso dell’anno ha letto almeno un libro il 51,9% della popolazione femminile a fronte del 39,7% della popolazione maschile. Le differenze di comportamento fra i generi iniziano a manifestarsi intorno agli 11 anni e tendono a ridursi soltanto varcata la soglia delle 75 primavere.

Si legge di più al Nord e al Centro dove legge il 52,2% della popolazione di età superiore ai 6 anni. Nel Sud e nelle isole lametropolitana-lettura-smaller quota si riduce al 34,2% ma con un significativo incremento rispetto al 2011. Inoltre si legge di più nelle aree metropolitane (53,3%) rispetto ai comuni con meno di duemila abitanti (41,5%).

Dati non catastrofici in senso assoluto ma piuttosto impietosi se confrontati con altri paesi europei. Le statistiche (aggiornate in questo caso al 2011) rivelano che il Paese con i lettori più voraci in Europa è la Germania (82%), seguita dalla Francia (70%) e dalla Spagna (61,4%) a fronte del 45% dell’Italia (dati Aie 2012).

L’Italia arranca anche nella classifica degli ebook dove però i numeri stanno crescendo seppure lentamente. Nel 2012 sono stati venduti nel nostro Paese 3,5 milioni di ebook per un fatturato complessivo di 16-18 milioni di euro a fronte dei 120 milioni di ricavi della Germania, dei 350 milioni del Regno Unito e dei 2 miliardi degli Stati Uniti. Sempre nel 2012 la penetrazione dell’ebook nel mercato complessivo del libro è stata del 2,5% e si prevede di raggiungere il 6% entro il 2014 con un ricavato di 1,5 milioni di euro (dati Kearney-Bookrepublic 2012).

shutterstock_39064282-620x200Quella degli ebook è una tendenza che si sta però facendo strada tra le abitudini degli italiani e rappresenta oggi uno dei segmenti più dinamici dell’industria editoriale. Se nel 2010 si stimava che la percentuale di lettori di ebook di età superiore ai 14 anni fosse del 1.3% (circa 691.000 italiani) nel 2011 questa percentuale si è attestata intorno al 2,3% e gli acquirenti sono cresciuti dallo 0,7% all’1,1%. Questo anche a fronte di un’offerta sempre più variegata. Nel 2011 ogni lettore poteva contare su 0,59 titoli digitali, oggi sono circa 2,43 per ogni lettore. Gli ebook proposti mensilmente sono cresciuti del 75,8% nel 2012. Oggi  i titoli complessivamente disponibili sono 60.589 (dato aggiornato a maggio 2013 che non tiene conto dei titoli gratuiti), nel maggio 2011 erano appena 15.339.

Alessandro Porro

@alexxporro

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