Interventi fiscali a favore delle famiglie, servizi per l’infanzia, congedi e flessibilità oraria: questi alcuni dei temi che riguardano il sostegno alle famiglie, oggetto del dibattito politico durante questa campagna elettorale. Dai maestosi programmi di supporto alla natalità di Fratelli d’Italia alla triplicazione dell’investimento in risorse per la famiglia del Partito Democratico, tutte le forze politiche fanno le loro proposte.
Ma che cosa ci promettono di preciso?
Andiamo ad analizzare come i partiti (le due coalizioni e il Movimento 5 stelle) vedono la questione sostegno alle famiglie e cosa propongono per migliorare la situazione.
Per farlo abbiamo confrontato i programmi elettorali e altri documenti programmatici, prendendo in considerazione gli aspetti più importanti che coinvolgono le politiche sociali in quest’ambito: la revisione fiscale e i trasferimenti monetari alle famiglie, i servizi per la prima infanzia, la conciliazione famiglia-lavoro, dunque congedi e flessibilità oraria.
LIBERI E UGUALI ci parla di famiglie e non di famiglia, proprio per sottolineare l’inclusione di ogni forma di legame famigliare all’interno delle politiche sociali volte appunto alla famiglia. Questa forza politica sostiene che le politiche sociali per il sostegno alle famiglie debbano essere più organiche, dunque non frammentarie come allo stato attuale. Pur non contenendo una parte di programma dedicato prettamente a questo tema il partito capitanato da Pietro Grasso prevede:
- Riunire le detrazioni per carichi familiari con gli assegni familiari in uno strumento unico di sostegno alle famiglie da estendere anche ai lavoratori autonomi e a incapienti (coloro che hanno un reddito basso dunque non fanno la dichiarazione dei redditi o, pur presentandola, non hanno diritto a agevolazioni);
- Moltiplicare l’offerta dei servizi di asilo nido e rendere universale la scuola dell’infanzia, per permettere a tutti i bambini in fascia di età 0-3 di accedervi;
- Per quanto riguarda i congedi, Liberi e Uguali non ha avanzato alcuna proposta migliorativa dell’attuale legge (Job Acts e Lavoro Facile o Smart Work) che già favorisce la flessibilità oraria in ottica di conciliazione vita lavorativa e famigliare.
Il PARTITO DEMOCRATICO identifica due priorità chiare: natalità e occupazione femminile. Cito testualmente dal programma elettorale “Nei paesi in cui le donne lavorano di più si fanno anche più figli”. Quindi, secondo il partito capitanato da Matteo renzi, è necessario favorire l’ingresso delle donne del mercato del lavoro, al fine di aumentare la natalità. Le proposte sono:
- Una misura fiscale unica da 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni, 80 euro per i figli fino a 26 anni, per tutte le famiglie con un reddito annuale fino a 100 mila euro (non è specificato se lordo, netto o ISEE). L’erogazione spetta anche agli incapienti sotto forma di assegno. In questa misura unica è stata prevista una clausola di salvaguardia per cui nessuno potrà ricevere meno di quello che riceve oggi.
- Un Piano nazionale per gli asili nido da100 milioni di euro l’anno per tutta la legislatura, e una Carta universale dei servizi dell’infanzia che prevede un voucher da 400 euro al mese da spendere, per i primi tre anni del bambino, per asilo nido, babysitting e altri servizi di cura.
- rendere obbligatoria la concessione del lavoro agile per la fase di rientro al lavoro dopo la maternità ed estendere a 10 giorni il congedo obbligatorio per i padri.
La LISTA INSIEME (formata da Socialisti, Verdi e Area Civica) intende riformare il sistema pubblico che si è mostrato incapace di organizzare i servizi pubblici e ha preferito esternalizzare a enti del Terzo Settore, che offrono servizi a basso costo e a discapito della qualità. Le caratteristiche dello scenario su cui la Lista Insieme intende agire è caratterizzato da bassa natalità, riduzione della dimensione dei nuclei famigliari, fuga dei giovani all’estero, invecchiamento, disparità di genere. A questo intende rispondere con:
- L’introduzione di sgravi fiscali per spese di cura di figli, anziani e disabili a carico;
- L’accesso gratuito agli asili pubblici;
- Per le neo-mamme che rinunciano al congedo facoltativo, è prevista l’erogazione di voucher spendibili per servizi di cura per un importo pari al valore relativo al periodo di congedo non goduto. Inoltre la Lista Insieme intende introdurre la flessibilità temporale del congedo di maternità obbligatorio ed estendere a 30 giorni il congedo di paternità.
+EUROPA pone il focus su: misure per la riduzione della povertà e sostegno al reddito, servizi di conciliazione famiglia e lavoro, messa a punto di strumenti di work-life balance (bilanciamento tra vita lavorativa e privata) per favorire l’occupazione femminile. Le proposte del partito di Emma Bonino sono:
- Nessuna per quanto concerne gli sgravi fiscali;
- Ampliamento degli orari di apertura degli asili, al fine di permettere alle donne di lavorare;
- Il superamento del congedo di maternità a favore del congedo parentale, di cui possono usufruire sia i papà che le mamme.
La LISTA CIVICA POPOLARE intende risollevare il ceto medio, mettendo al centro del dibattito politico il tema della famiglia e della natalità. Il partito di Beatrice Lorenzin sostiene che la bassa natalità sia un problema culturale, dunque ritiene non idoneo l’incentivo economico alla natalità, bensì la messa a punto di un insieme di misure lavorative e strutture organizzative. Pertanto propone:
- Un sistema fiscale basato sul fattore famiglia, che tenga conto dei figli e delle famiglie numerose, dell’equiparazione dell’attività di assistenza in famiglia ad un’attività lavorativa anche a fini previdenziali, all’attribuzione di un anno di contributi reali per ogni figlio, per un massimo di tre anni di riduzione dell’età pensionabile.
- Non solo gratuità agli asili nido pubblici, ma anche defiscalizzazione degli investimenti sostenuti dai privati per gli asili nido aziendali;
- Sulla flessibilità lavorativa non propone alcun miglioramento.
Il MOVIMENTO 5 STELLE sono illustrate per punti chiamati i 20 punti per la qualità di vita degli italiani, che tuttavia non sono preceduti da alcuna analisi della situazione attuale sulla questione famiglia. Al punto Famiglia vengono annunciati 17 miliardi a sostegno dei nuclei con figli. Ciò che realizzeranno sarà:
- Sul piano degli interventi fiscali il Movimento capitanato da Luigi Di Maio afferma che si ispira al modello francese, basato sul sistema del quoziente famigliare, che però non viene illustrato nello specifico. Vi è inoltre la proposta di IVA agevolata sui prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età.
- Rimborsi per asili nido;
- Nessun intervento sulla normativa relativa ai congedi e alla flessibilità lavorativa.
La coalizione di centrodestra, composta da FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA e NOI CON L’ITALIA si presenta un programma comune composto da un documento in 10 punti, di cui uno “Più sostegno alle famiglie” al fine di sostenere la natalità e le pari opportunità.
I partiti componenti la coalizione sono concordi sui seguenti punti:
- La proposta del quoziente famigliare che prevede consistenti assegni famigliari, più che proporzionali al numero dei figli,
- La gratuità nell’accesso ai nidi;
- La tutela del lavoro delle giovani madri, con un riconoscimento pensionistico.
Queste le proposte generali, che vengono poi declinate nei programmi elettorali di ogni singolo partito.
FRATELLI D’ITALIA propone “il più imponente piano di sostegno alle famiglie e alla natalità della storia d’Italia”: qui in cui trova spazio anche il tema dell’occupazione femminile.
- L’introduzione del Reddito d’Infanzia, cioè un assegno da 400 euro mensili per ogni figlio fino ai 6 anni di età per le coppie con redditi sotto gli 80mila euro annui; e la riduzione dell’IVA al 4% sui prodotti per l’infanzia;
- L’ampliamento dell’offerta pubblico-privata degli asili nido che dovranno essere aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, e con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo.
- La garanzia del part-time alle giovani madri, nonché la possibilità del telelavoro.
La LEGA pone l’attenzione sul declino demografico che, secondo Matteo Salvini e i suoi seguaci, ha origini culturali, e precisamente deriva da una certa cultura neomalthusiana che considera l’uomo alla stregua di un “cancro” della natura, una “minaccia” per le risorse limitate del globo.
La Lega ritiene dunque che sia necessario invertire questa tendenza attraverso la difesa della famiglia come società naturale fondata sull’unione tra uomo e donna e il rilancio della natalità. Per questo propone:
Il riconoscimento di 400 euro al mese detassati ai genitori per ogni nuovo nato (non specifica la durata del vantaggio fiscale) e no tax area mobile crescente in base ai carichi familiari;
- La gratuità degli asili nido è riservata ai soli bambini italiani e a quelli nati da famiglie straniere residenti in Italia da almeno 5 anni, purché entrambi i genitori siano occupati e dispongano di un reddito lordo non superiore ai 50.000 euro annui.
- La copertura dei contributi per le persone assunte in sostituzione di maternità, l’innalzamento delle retribuzioni delle donne in periodo di maternità facoltativa, una revisione della disciplina sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi al fine di assicurare una migliore conciliazione alle famiglie impegnate nel settore del commercio.
NOI CON L’ITALIA associa il sostegno alla famiglia al tema della tutela della vita e all’opposizione nella trattazione di teorie gender nelle scuole senza previa autorizzazione dei genitori. Tra le sue proposte:
- Detassazione dei contratti di locazione per le famiglie con figli a carico;
- Gratuità degli asili nido;
- Tutela generica delle madri lavoratrici.
C’è chi è stato più preciso, chi più generico, chi più chiaro e chi meno. A voi la scelta!
Eleonora Ferraro