Neanche era finito lo spoglio lunedì sera e già sentivi riecheggiare questa tiritera: “ah se avesse vinto Renzi, avremmo vinto facile, altro che smacchiare il giaguaro”. Sono spuntati fuori i soloni del rinnovamento e del “con Renzi Grillo non avrebbe sfondato” e del “adesso Bersani si dimetta e lasci il posto a Renzi”.
Ora, o ci arrendiamo al fatto che la politica e questa nostra Repubblica hanno ceduto le armi alla televisione e che quindi non conta per niente quello che diciamo ma conta solo chi e come lo dice – e allora tocca arrendersi e smettere di parlare di politica ché, almeno a me, fatta così fa schifo – oppure per fare un’analisi che non sia inutile dobbiamo dare un’occhiata alle proposte politiche del Sindaco di Firenze per poter capire se avrebbe potuto fare meglio di Bersani.
Prima di farlo però non possiamo non dire una cosa e cioè: se c’è uno che è stato sconfitto più di Bersani a queste elezioni, questo qualcuno non può che essere il senatore Mario Monti. Non solo la Lista Civica di Monti ha preso molti meno voti di quanto si aspettasse, non solo ha cannibalizzato i suoi due alleati che sono rimasti esclusi dal parlamento, ma Mario Monti si è anche offerto come sponda a Berlusconi e Grillo che proprio sull’insulto al Presidente del Consiglio e alle sue politiche di austerità hanno costruito la grande rimonta il primo e un grande exploit il secondo.
È certamente corretto dire che il Partito Democratico è stato punito dall’elettorato proprio per aver appoggiato lealmente il governo Monti e le sue politiche. E a Bersani è stato rimproverato di non aver criticato apertamente alcune scelte del Preside della Bocconi.
Se è vero tutto questo – e possiamo dire che è vero – siamo in grado di dire che Matteo Renzi sarebbe riuscito a fare meglio del Segretario del PD su questo tema fondamentale di questa campagna elettorale? Ecco, secondo me la risposta a questa domanda è un secco no.
Non ricordo da parte del Sindaco di Firenze alcuna critica alle scelte di Monti durante la campagna per le primarie. Una cosa però è certa: pochissimi parlamentari e dirigenti del Partito Democratico hanno appoggiato Renzi, ma erano quasi tutti iper Montiani. Non mi credete? Guardate questo link: http://www.agendamonti.eu/
No, non è il sito di Mario Monti, è un sito nato in occasione di un’assemblea organizzata dai “montiani” del PD che chiedevano a Bersani di sposare lui stesso la cosiddetta “agenda Monti” – all’epoca sembrava impensabile che il Professore decidesse di “salire in politica”. Bersani a quella richiesta rispose sostanziamente “picche” e quei parlamentari (praticamente tutti) sostennero Matteo Renzi alle primarie. E non fu un appoggio generico, badate bene, ma un appoggio sostanziale e programmatico. Anche qui non mi credete? Beh guardatevi i nomi. Uno su tutti: Pietro Ichino. Il Professore e Senatore (prima del PD e adesso, indovinate un po’?, sì proprio della Lista Civica di Monti) disse apertamente di aver scritto il programma di Renzi per quanto riguardava la riforma del lavoro e della pubblica amministrazione.

Insieme a lui un altro grande dirigente del PD (uno dei principali fondatori, anzi) nonché grande sostenitore dell’Agenda Monti, il Senatore Enrico Morando, diede un contributo programmatico all’iniziativa di Renzi. Tutti e due i senatori dissero sostanzialmente, che la linea di riforme tracciata da Monti era il solco sul quale basare il nuovo riformismo della sinistra italiana e quando dicevano queste cose non erano a casa loro, parlavano, applauditissimi, alla Leopolda di Matteo Renzi. Lo so, ancora non mi credete, quindi eccovi le prove (tra l’altro, soprattutto l’intervento di Morando è bellissimo):
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=d-cOGX-CRNg] [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=FN3xGFRcHfU]
Ora io mi domando, ma soprattutto domando a “quelli” del “ah se avesse vinto Renzi”, secondo voi bastava una faccia giovane e rampante per far in modo che un popolo stanco e sfibrato dalle tasse decidesse di sostenere un candidato che non fosse in discontinuità con l’agenda Monti ma anzi che la facesse propria? O forse non è il caso di domandarsi se il buon Matteo, che dopo aver perso le primarie – va detto – si è comportato in maniera egregia e anzi si è comportato splendidamente anche in queste ore (a differenza di molti dei “suoi”), non abbia perso le primarie anche per questo suo essere un filo-Montiano?
Domenico Cerabona
@DomeCerabona