Questo è il racconto di un viaggio che ho compiuto alcuni anni fa in compagnia del mio amico Lorenzo; il Cammino di Santiago. Un’esperienza unica ed emozionante che consiglio di provare almeno una volta nella vita. Quanto leggerete non è altro che il diario di viaggio spesso buttato giù tra una sosta e l’altra, rubacchiando qualche ora al meritato riposo del pellegrino/viandante. Chissà che non vi venga voglia di intraprendere questo viaggio e di utilizzare il mio resoconto come guida.
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Chiedo preventivamente venia per l’aspetto apparentemente pomposo di questa «pubblicazione». Ma essendo, diciamo, «nel campo» mi sembrava il minimo che potessi fare per trasmettere alle persone a me più vicine un resoconto di quella che è stata un’importante e bella esperienza, quindi non siate troppo affrettati nel giudicarmi un megalomane.
Questa è la «bella» del diario di viaggio, scritto tendenzialmente alla fine delle varie tappe su una Moleskine regalatami da Lore con una penna comprata in aeroporto. Volutamente, a parte alcune correzioni formali, non ho apportato alcuna modifica rispetto a quanto scritto di getto sul momento, quindi non me ne vogliate se il registro non è sempre uniforme e alcune volte appare un po’ troppo pretenzioso, ho spesso scritto sulle ali dell’entusiasmo.
Per chiarezza della lettura poi mi permetto un paio di precisazioni. Quando parlo de «I» Braders siamo Cesco, Lorenzo e io, Cesco non ha partecipato all’avventura ma i Braders sono uni e trini quindi cambia poco, siamo «noi». Quando invece mi riferisco a «IL» Braders, mi riferisco a Lorenzo, compagno di questa ennesima avventura.
Per quanto riguarda poi il Cammino chiarisco solo, per chi non avesse idea di come funziona (come me fino a qualche mese fa), che si dipana su un percorso molto ben indicato e parte dalla Francia, a St. Jean Pied de Port, per finire circa 800 chilometri dopo a Santiago de Compostela.
Inoltre, teoricamente i pellegrini continuavano per altri 96 chilometri sino a Finisterre sulla costa, nel Medioevo considerato il punto in cui per l’appunto, finiva la terra.
Sul percorso sono situati numerosi ostelli, presso i quali i pellegrini, muniti di apposita credenziale, possono fermarsi a dormire per una cifra irrisoria.
Aggiungo infine che il titolo è volutamente ironico, ma non ha alcun intento offensivo. È solo che effettivamente, senza pensarci troppo, complice l’abitudine acquisita passeggiando con mio padre, mi sono ritrovato a fischiettare l’Internazionale durante il Cammino, dopodiché sulle ali dell’entusiasmo mi sono spinto oltre con l’Inno dei Lavoratori, Bella Ciao e Figli dell’Officina, coinvolgendo anche Lore.
Credo che questo racchiuda molto efficacemente quella che un po’ seriamente e un po’ no definiamo «l’essenza Braders» ovvero una certa etereogeneità di azione, senza paletti e preconcetti, aperti a tutte le esperienze, pur fermi in alcune solide e marmoree convinzioni.
Quindi, per l’appunto, possiamo fare i pellegrini, ma sempre Compagni siamo.
Domenico Cerabona
@DomeCerabona
LEGGI TUTTE LE TAPPE DEL CAMMINO DI SANTIAGO
- Introduzione
- Prologo: Torino-Ponferrada
- Tappa 1: Ponferrada-Trabadelo
- Tappa 2 – Trabadelo-Alto do Poyo
- Tappa 3 – Alto do Poyo-Sarria
- Tappa 4 – Sarria-Ligonde
- Ligonde: prima della partenza
- Tappa 5 – Ligonde-Arzua
- L’arrivo a Santiago de Compostela
- Pausa: in giro per Santiago de Compostela
- Tappa 6 – Santiago-Olveiroa
- Tappa 7 – Olveiroa-Finisterre
- Fuori dal cammino: Oporto
- Cammino di Santiago: istruzioni per l’uso