Piccolo sfogo sciovinista

Sarkozy, Merkel And Monti Meet In Strasbourg

Mi sono un po’ stufato di tutta questa preoccupazione degli stranieri per chi sarà il capo del nostro governo nel 2013.

Mi sono invece di gran lunga stufato del fatto che noi diamo così tanto peso al giudizio altrui. Va bene non essere spocchiosi come i francesi o sicuri di sé come gli inglesi, ma insomma: siamo un grande Paese, non possiamo farci trattare con paternalismo!

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Anche perché, andando a guardare chi è capitato al governo negli altri paesi in alcune occasioni, non vedo proprio tutta questa superiorità. Insomma: chi è senza peccato scagli la prima pietra.

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È vero, noi abbiamo avuto (e abbiamo) un personaggio peculiare come B., con tutte le magagne che egli ha prodotto e in certo modo rappresenta. Ma allora cosa dovremmo dire di un figuro come George W. Bush.? Vogliamo spendere due parole poi su quello statista di bassa statura, in tutti i sensi, che è stato Nicolas Sarkozy?

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L’Inghilterra, per carità, ha sempre avuto grandi personalità, ma anche loro hanno avuto il loro Major, non proprio un gigante. La Germania, infine, che ultimamente sale in cattedra per dare il suo parere sul nostro governo, vista la sua storia, anche recente, credo dovrebbe astenersi per almeno altri 50 anni prima di poter esprimere giudizi sui governi altrui. Non è tanto un rinfacciare la colpa storica della Seconda Guerra Mondiale – argomento che, detto così, sarebbe poco più che una banalizzazione di un evento storico altamente complesso: mi riferisco all’elezione tuttosomato democratica di Hitler (è così, anche se si tende a dimenticarlo), e al fatto che oggi la Die Linke è in Parlamento in forze rimanendo sostanzialmente lo stesso partito della Stasi.

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Al netto di tutto questo, possiamo accettare che la nostra democrazia venga costantemente messa in discussione dalle potenze straniere? Siamo tornati nell’800 senza accorgercene?

Siamo tornati ai tempi del Congresso di Vienna?

È necessario lo sviluppo di una coscienza nazionale, ce lo ripetiamo dai tempi di Giolitti. Soprattutto per trovare la forza e la consapevolezza di dialogare con gli amici all’estero: non occupatevi delle nostre elezioni, siamo ancora un popolo sovrano, fino a prova contraria.

Invece, rivolgendoci agli amici all’interno, abbiamo il diritto – e la possibilità – di permetterci un po’ di fiducia! Siamo e rimaniamo uno dei primi 10 paesi al mondo: è vero che abbiamo un forte debito pubblico, ma abbiamo anche un immenso monte-risparmi privato, tra i più alti al mondo; abbiamo un sistema di piccole e medie imprese che fa invidia, quelle del triveneto soprattutto; una tradizione e una capacità manifatturiera di qualità che è forse la migliore al mondo; un sistema sanitario giusto e attento, anche al netto dei tristi casi di malasanità. E siamo un grande popolo, soprattutto siamo in grado di dare il meglio di noi nelle emergenze: Firenze 1966, il maggio ’78, le Marche e l’Umbria, l’Aquila, fino all’Emilia.

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Non dobbiamo supplicare l’approvazione degli stranieri, dobbiamo semplicemente rimboccarci le maniche!

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Domenico Cerabona
@DomeCerabona

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