Trattenere il fiato

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Da bambina a volte giocavo a trattenere il fiato, per vedere per quanto tempo potevo resistere.
Immagino che tutti, almeno da piccoli, ci abbiano provato: dopo una manciata di secondi cominci a sentire il cuore che batte forte, fortissimo, quasi dovesse balzarti in gola, e la testa gira, e le gambe diventano molli, finchè ad un certo punto non ce la fai più, prevale la fisiologia, quell’atavico istinto di sopravvivenza biochimico che spinge a prendere una nuova boccata d’aria anche contro la propria volontà.

Ecco, il punto è quello: che ad un certo punto vincono i riflessi involontari, i centri nervosi della respirazione, e respiri di nuovo. Io non so cosa significhi sentire quel riflesso che si innesca ma l’aria che continua a mancare.
Cercare di inspirare, ma accorgersi che di ossigeno non ce n’è più.

Ed intanto sei lì, stipato come carne in scatola nella stiva di un vecchio barcone abbandonato alle onde del Mediterraneo, o nel cassone di un camion che sta attraversando l’Europa. Pensi che sei scappato da razzie, decapitazioni, bombardamenti, ed ora ti ritrovi a lottare per qualcosa che sulla Terra non potrà mai mancare: l’ossigeno.
Quant’è beffardo pensare di esser sopravvissuti alla mancanza di democrazia, di cibo, di acqua, di salvagente, di medicine, e poi morire lì, incastrato in mezzo ad altre settanta persone, perché ti manca l’unica cosa che hai sempre, sempre dato per scontato.
Ed intanto batti i pugni contro le pareti, ma nessuno ferma il camion.

Io non riesco nemmeno ad immaginare cosa debba essere trovarsi in una situazione del genere. Nessuno di noi può neanche lontanamente figurarselo.
Ma la prossima volta che vi usciranno parole d’odio, la prossima volta che vi verrà da lamentarvi dei profughi, delle case popolari, degli edifici occupati, del degrado, del lavoro che manca, che “prima gli Italiani” e “fora dale bale” e “aiutiamoli a casa loro” chiudete gli occhi, riempitevi i polmoni d’aria, trattenete il fiato, e provate a vedere quanto resistete.
Io dico che non durate trenta secondi.
E dopo, quando avrete ceduto, non avrete più tanta voglia di sbraitare.

Maria Musso
@twitTagli 

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