L’Italia dopo il voto: cosa succede ora?

Non avete ancora capito cosa è successo stanotte, Oscar a parte? In pochi punti ecco qual è la situazione attuale e i possibili scenari di qui a pochi giorni.

COME SONO ANDATE QUESTE ELEZIONI?

In realtà, abbastanza in linea con le attese. Le sorprese sono state due: il PD, che va peggio del previsto, e la Lega, che vince la sfida interna al centrodestra ribaltando i rapporti di forza previsti con Forza Italia. Le altre variazioni erano invece in pieno trend sondaggistico, e cioè il Movimento 5 Stelle in salita e Liberi e Uguali in discesa.Proprio per questo ha poco senso parlare di vittoria del populismo: da almeno cinque mesi, infatti, da un lato assistiamo a un processo di normalizzazione del Movimento e, dall’altro, abbiamo visto Salvini ricorrere a espressioni rassicuranti come “il governo del buonsenso”.

Sul campo opposto, la somma di Partito Democratico e Liberi e Uguali è ben distante dal risultato del solo PD nel 2013 (25,4%). A dispetto delle accuse, LeU non è in alcun modo responsabile del disastro PD, ma lo è invece del proprio, visto che non riesce ad andar oltre la riconferma dei voti raccolti da SEL nel 2013.
Fallisce anche l’estrema sinistra: quelli di Potere al Popolo si presentano ubriachi marci da Mentana e dichiarano vittoria, eppure dimezzano il risultato di Rivoluzione Civile, anche in termini assoluti.

Le conseguenze immediate, in attesa di Mattarella:

  • in questo momento nessuno ha la maggioranza per governare;
  • poiché la sfida interna al centrodestra presupponeva che il partito con un voto in più dell’altro avrebbe espresso il premier di coalizione, la Lega indicherà Salvini come presidente del consiglio in pectore. La coalizione di centrodestra sarà proprio la prima incaricata di formare un governo;
  • se i tentativi leghisti falliranno, l’incarico sarà dato al M5S, secondo arrivato, che rappresenta da solo il primo gruppo parlamentare;
  • è improbabile che i 5 Stelle facciano un’alleanza con il PD, l’unica strada aperta rimane perciò quella di un governo con la Lega e, al massimo, con Fratelli d’Italia, la cui partecipazione non sarebbe tuttavia decisiva per la maggioranza.
Cosa io penso che accadrà:
  • se fossi nei 5 stelle, non farei un governo con nessuno: sono arrivati a un passo dal vincere da soli, perché dunque inquinarsi con accordi con altri partiti e perdere voti (la metà almeno in caso di governo col Pd, un po’ di meno con la Lega)?
  • se fossi nella Lega, allo stesso modo non farei un governo con i 5 stelle: se si torna ad elezioni, Salvini ha la possibilità di risucchiare Forza Italia, perché ha già dimostrato di essere più forte di Berlusconi, e alla gente piace votare per il candidato più forte possibile;
  • se fossi nel PD o in Forza Italia, non penso potrei mai accettare un governo con i 5 stelle dopo aver passato l’intera campagna a dipingerli, agli occhi degli elettori, come popolo dei no vax ed estremisti.
  • infine, immaginare un governo di scopo appare bizzarro: quale sarebbe lo scopo? Riscrivere la legge elettorale?Lasciando da parte i nostri giudizi personali al riguardo, questa legge elettorale ha alla fine rispettato il voto nella composizione dei seggi in parlamento, e ora che i 5 Stelle sanno di essere competitivi anche con questo sistema, nessuno parrebbe avere interesse a cambiarlo.

Per concludere: le grandi sorprese potrebbero essere ora. Perché, sulla carta, i due partiti protagonisti di questa tornata elettorale avrebbero tutto da guadagnare dal ritorno alle urne , soprattutto se si volge l’occhio alle europee.

Dodo Nicolai

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