Lampedusa, una tragedia europea

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Il mare che si infrange sulle coste di Lampedusa erode a ogni singulto della risacca un pezzo della fiducia che moltissimi cittadini si ostinano ad avere nell’Europa. È una tragedia che colpisce un continente che non ha ancora intrapreso un serio percorso federale, e che è stato soverchiato dalla paura di se stesso nel momento in cui ha avuto la possibilità di dare corpo ad idee ottocentesche (uno a caso, Cattaneo) straordinariamente lungimiranti.

Una tragedia africana, prima di tutto; ma in secondo luogo continentale, europea nella sua interezza: non basta la lontananza geografica per permettere al centro e al nord Europa di esimersi dal condividere il sangue e la responsabilità di una povertà che ha creato nei secoli passati ma soprattutto della desolante assenza di un attuale piano politico comune. Un piano politico che sarebbe semplicistico declinare in un “fronteggiare l’emergenza”; piuttosto un piano politico su cosa essere, su come evolvere, sul traguardo da raggiungere.

Il vento europeista che attraversa a tutt’oggi la mentalità del popolo, nonostante e a dispetto dei disastri economici, viene illuso e deluso dal terrore esibito da politiche sofficemente nazionaliste (no, non Alba Dorata: la Merkel o Cameron, invece, impegnati a elaborare visioni localiste e non, appunto, continentali) e da un elettorato (spiace dirlo) medio borghese e ottusamente conservatore, senza l’intraprendenza imprenditoriale che ha fatto la fortuna dell’economia europea degli ultimi due secoli.

Il disastroso naufragio sulle coste di Lampedusa viene ascritto nella lista di conseguenze di un’Europa vigliacca e inconcludente, piena di lacciuoli economici ma priva – in ogni punto dei Trattati – di una concezione politica, anzi ancora peggio di strumenti per adottare una direzione politica.
Maastricht ha deciso una moneta, non una politica: l’Europa oggi è un palazzo multipiano in cui sono stati edificati i muri portanti e le solette di cemento armato che ospiteranno i piani, ma in cui mancano gli arredamenti, le condutture, perfino le porte da aprire per accogliere nuovi abitanti. Un palazzo che ci descrivono solido, ma che non si è ancora attrezzato per ospitare i suoi inquilini.

È paradossale vedere incoraggiato l’antieuropeismo di classi sociali magari mediamente agiate ma di sicuro culturalmente più povere – l’esercito delle casalinghe di Voghera (con tutto il rispetto per le casalinghe e con tutto il rispetto per Voghera) impasticcato da televisione scadente e xenofobia, perfino nei confronti degli europei comunitari – in nome di successi elettorali nazionali: la Merkel ha vinto perché ha garantito ai tedeschi di conservare il proprio potere economico, non perché ha proposto una Germania-guida di un processo europeo.

trojka 1Chi ha avuto la fortuna di poter comprendere cosa significa un continente pacificato da quasi 80 anni deve richiedere a gran voce alla propria dirigenza politica (oddio, qui in Italia siamo ancora al punto di reclamare UNA dirigenza politica, una qualsiasi) di trovare le chiavi (e i sacrifici da compiere) per mantenere e far progredire questo status quo.
Il progresso e il compimento del disegno politico europeo si avranno quando si saranno superati gli egoismi nazionali così come siamo abituati a configurarli, per essere in grado di elaborare istituzioni europee dotate di potestà normativa incisiva e responsabilità politica diretta.

In modo da sapere che le storture normative sono ascrivibili a un determinato orizzonte politico, e magari scegliere di cambiarlo per il quinquennio successivo; o in modo da evitare che i cinque paesi mediterranei costieri (Spagna, Francia, Italia, Grecia, Malta) abbiano cinque discipline normative in materia di immigrazione completamente diverse; o in modo che il continente, in generale, persegua proposte di gestione unitarie, senza il quale siamo condannati ad essere – per povertà di risorse e per sovradimensionamento del nostro tenore di vita – sempre più subalterni nei bilanciamenti di potere del mondo globalizzato.

Umberto Mangiardi
@UMangiardi

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