L’Imu, io ve l’ho data e io ve la toglierò

Ci risiamo, Berlusconi è ricaduto nel vizietto delle promesse elettorali che strappano l’applauso e spostano qualche voto. Comodamente seduto nel salotto di Barbara D’Urso, quest’ultima in versione zerbino, Berlusconi ha promesso l’abolizione dell’Imu e la riduzione della pressione fiscale. Segno che, se Monti decidesse di smarcarsi dalle avances berlusconiane il Pdl incentrerebbe la campagna sulla demagogia e l’anti-Montismo.

Senza nemmeno accorgercene siamo tornati ai tempi del milione di posti di lavoro e al cliché della sinistra brutta e cattiva che infila le mani nelle tasche degli italiani. Con tanti saluti alla Terza Repubblica.

È davvero curioso. L’Imu chi l’ha introdotta? Proprio lui, Silvio Berlusconi o meglio, il governo da lui guidato. La tassa che sta dissanguando gli italiani, è stata imposta con il decreto legislativo 23 del marzo 2011. Il governo tecnico di Mario Monti se l’è trovata praticamente nei cassetti e, vista la preoccupante situazione dei conti pubblici, ha deciso di modificarla sostanzialmentesilvio-berlusconi4

L’imposta pensata dal governo Berlusconi doveva infatti entrare in vigore a partire dal 2014 e riguardare soltanto gli immobili non adibiti ad abitazione principale. Tradotto dal burocratese le seconde case e gli immobili locati a terzi. I tecnocrati prestati alla politica hanno trasformato l’Imu in una nuova Ici, quindi anche sulle prime case, e anticipando l’entrata in vigore al 2012.

Di fronte agli italiani però Berlusconi si presenta come il salvatore della patria e promette, in cambio dell’elezione a Palazzo Chigi, di abolire quella brutta tassa che toglie il sonno agli italiani. Quella tassa che è partita dal suo governo. Lo stesso governo che aveva tolto l’Ici mantenendo fede alla promessa fatta in campagna elettorale e creando scompensi che imupaghiamo ancora ora. Con gli interessi.

Giova sottolinearlo perché negli ultimi giorni, complice l’avvicinarsi della scadenza di oggi, ultimo giorno utile per pagare la seconda rata o il saldo dell’Imu è stato tutto un coro di strali contro Monti, il Dracula dissanguatore che ha affondato i suoi canini nel vergine collo dei già salassati abitanti del Belpaese.

E giova ricordarlo soprattutto perché gli italiani soffrono notoriamente di memoria corta e sono pronti anche a perdonare l’imperdonabile se qualcuno promette loro di togliere un’odiosa tassa. Forse converrebbe pensare al perché si sia giunti ad applicare un’imposta regressiva così pesante per i contribuenti e che proprio questi atteggiamenti ci hanno portati oggi a camminare sull’orlo del baratro.

Converrebbe sicuramente pensare più a queste cose che all’età della nuova fidanzata del Cavaliere o a quella legge sul conflitto di interessi che la sinistra al governo non seppe condurre in porto.

Alessandro Porro

@alexxporro

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