Elezioni 2013: la battaglia campale per il Senato – la Lombardia

Dopo aver comparato i sondaggi nazionali fino ad oggi disponibili ottenendo quella che abbiamo definito la “media tagli”, ci stiamo occupando delle “regioni chiave”. Ieri abbiamo parlato della SiciliaOggi parliamo della Lombardia, partendo nuovamente dai dati storici:

I risultati elettorali lombardi nel recente passato(clicca per ingrandire) I risultati elettorali lombardi nel recente passato
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Se ce ne fosse bisogno è subito importante notare come in questa Regione, indipendentemente dai risultati elettorali nazionali degli ultimi anni, il centro-destra si è sempre confermato saldamente maggioritario. Infatti, anche in tornate elettorali in cui Berlusconi e i suoi perdevano in tutte le altre regioni, in Lombardia Formigoni manteneva maggioranze bulgare. E in effetti non c’è troppo da stupirsi, dopotutto parliamo della regione dove è nato e cresciuto non solo il Berlusconi politico, ma il Berlusconi imprenditore: è piuttosto normale che la sua base elettorale sia più che solida “in casa sua”.

Altro dato che balza agli occhi è la continua crescita avuta in questi ultimi anni dalla Lega che alle ultime Regionali del 2010 sarebbe stato il primo partito lombardo – se FI e AN non si fossero unite nel Popolo delle Libertà. Proprio grazie a questa crescita, e nonostante gli scandali che hanno coinvolto molti dirigenti leghisti, la Lega Nord ha ottenuto di candidare Maroni come Governatore della Lombardia anche con l’appoggio del PDL. Ricordiamo inoltre che le elezioni Regionali si terranno negli stessi giorni di quelle politiche.

Ai fini della battaglia al Senato è anche interessante notare come nel 2008 proprio il PD ebbe un risultato di ben quattro punti più altro rispetto a quello ottenuto nel 2006 da DS, Magherita e Socialisti. Non è presente in tabella ma è opportuno ricordare il, per certi aspetti sorprendente, risultato ottenuto alle amministrative dal centro-sinistra, quando Giuliano Pisapia sconfisse il sindaco uscente di centro-destra Letizia Moratti.

Questo è il contesto in cui ci muoviamo: ma adesso è il momento di vedere i vari sondaggi relativi alla Lombardia:

Sondaggi Regione Lombardia.(clicca per ingrandire) Sondaggi Regione Lombardia.
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Concentriamoci sulle previsioni in merito a Palazzo Madama, perché come abbiamo già detto il risultato regionale alla Camera non importa su chiave regionale. Ben più importante, invece, è il risultato del Senato. E come vediamo il risultato è molto in bilico. Facendo a spanne una media possiamo dire che il centro-destra è in vantaggio di circa un punto percentuale e tanto basterebbe per prendere il premio di maggioranza regionale.

È importante notare che, a differenza della Sicilia, in Lombardia la “Scelta Civica” di Monti “sfonda”. Infatti i suoi “compagni di viaggio” UDC e FLI non guadagnano molto rispetto alle Regionali del 2010, mentre invece la nuova lista del Presidente del Consiglio si attesta da sola circa al 10%. Forse è anche merito della presenza come capolista al Senato del giuslavorista milanese Pietro Ichino, che con il suo annuncio di lasciare il PD per sostenere Monti si è attirato molte critiche ma, evidentemente, anche qualche estimatore.

Inoltre, è opportuno segnalare come in Lombardia non vi sia uno sfondamento del MoVimento di Grillo che invece in Sicilia sembra il primo partito di maggioranza relativa.

Trasmissione Il fatto del giorno

Anche qui possiamo notare come i voti della compagine guidata da Ingroia potrebbero essere decisivi in termini assoluti per battere il centro-destra. Ma in termini relativi possiamo notare come l’impatto sulla Lombardia della “rivoluzione Civile” sia pressoché nullo: adesso ci spieghiamo.

sodaggi fattore ingroia in lombardia

Da una parte bisogna considerare che nel 2010, da sola, l’Italia dei Valori aveva preso il 6%; mentre adesso la nuova compagine arancione – che l’ha sostanzialmente rimpiazzata – si assesta circa al 5%. Dall’altra resta tuttavia strabiliante l’incidenza di questa nuova formazione: alla luce dei sondaggi e di un’attenta disamina della legge elettorale…

  • dato che Ingroia non ha trovato un accordo con la coalizione di centrosinistra, lo scenario si presenta così: 27 senatori vanno al centrodestra, 12 al centrosinistra, 6 alla Lista Monti, 4 al MoVimento 5 Stelle e nessun0 per Ingroia;
  • se invece Ingroia si fosse accordato con la pattuglia di Bersani, stando a questi dati si avrebbe avuto un numero di 27 senatori al centrosinistra, 13 al centrodestra, 5 alla Lista Monti e sempre 4 a Grillo.

Domenico Cerabona e Alessandro Sabatino

@DomeCerabona

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