
È dal 1994, da quando la gioiosa macchina da guerra di Occhetto si schiantò contro la potenza comunicativa di Berlusconi, che la sinistra italiana (e non solo) aspetta questo momento.
Domani la Cassazione di pronuncerà in modo definitivo sul processo Mediaset.
È vero, la pena è alta – quattro anni di reclusione (di cui tre condonati) e, cosa più importante, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici -, ma ho l’impressione che Berlusconi ne uscirà vittorioso anche in caso di conferma della Cassazione (vincerà è un termine troppo forte, diciamo che “non perderà”).
Se infatti fosse confermata la pena si avrebbero due effetti immediati:
Una nuova era, in cui tutto è più bello, buono ed eticamente giusto e si avrà un’umanità finalmente purificata dal vizio e dal crimine. Un ordine cosmico finalmente ritrovato: Santoro sarà presidente di Italia 1, i libri di storia riconosceranno che la sconfitta di Bersani è un falso storico, Caprotti vende l’Esselunga alla Coop, la Coop diventi finalmente tu, gli spigoli dei cassettoni in noce si smusseranno per la salvaguardia dei nostri mignoli, la Kyenge investirà finalmente in una piantagione di banane e ne lancerà così tante addosso ai leghisti che per un giorno intero il cielo sarà giallo.
Francesco Cottafavi
@FCPCottafavi