Il nostro supersondaggio elettorale: chi vince le elezioni?

Manca poco più di un mese alle elezioni e, come ogni tornata elettorale impazzano i sondaggi elettorali. Tantissimi sono gli istituti che si impegnano in questo campo, ma noi abbiamo voluto fare di più: abbiamo fatto un “sondaggio dei sondaggi”, calcolando le medie di tutti gli istituti nazionali per avere un quadro più preciso possibile.

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La sondaggistica, come ogni scienza statistica, ha tuttavia una “forbice”, un’incertezza abbastanza ampia. Inoltre, bisogna tener conto della distanza: ma pur essendo ad un mese dalle elezioni, il nostro lavoro ci dà comunque una fotografia del Paese e delle intenzioni di voto. Le differenze sono dovute a tanti fattori: il primo è il numero di campioni preso in considerazione, che varia da sondaggio a sondaggio; poi c’è il metodo di campionamento (intervista telefonica, via internet…). Queste differenze  influenzano pesantemente il sondaggio: ve ne renderete conto nella nostra carrellata.

Poiché tutti questi sondaggi sono, dal punto di vista statistico, “la manifestazione casuale della stessa osservabile” (tradotto in italiano: riguardano tutti la stessa cosa, ma sono tutti diversi perché i campioni sui quali si basano sono necessariamente diversi), possiamo ottenere una “media” di questi sondaggi: sarà la media di Tagli. Per questo nostro esperimento, abbiamo scelto dodici sondaggi (in statistica è un po’ poco, come numero di osservabili; ma in questo caso il numero di sondaggi non è un numero infinito, perciò può essere sufficiente) e li abbiamo messi a confronto.

Prima di iniziare il raffronto, però, è doveroso spiegare altre due variabili molto importanti, ovvero numero di campioni e metodo di campionamento (anzi, è proprio questo che indica l’affidabilità del sondaggio).

icona_sondaggio_png_19986In questa parte di confronto useremo due sigle: CATI e CAWI. La prima, “CATI”, significa che il sondaggio è stato fatto per via telefonica, attraverso delle interviste casuali via telefono (quegli stressanti sondaggi via telefono, con i questionari interminabili, che farebbero perdere la pazienza anche ad un santo).

La seconda sigla, “CAWI”, significa invece che è stata fatto per via telematica (via internet): esso può avvenire o votando direttamente nel sito (quindi votano solo dei volontari) oppure votando via mail (anche qui scelte random, dunque, usando dei database di persone che hanno dato il consenso a ricevere sondaggi on-line). Abbiamo anche un terzo metodo, che è più innovativo ed è chiamato “MAWI”: esso si basa sulla tecnologia Smartphone.

I sondaggi e le agenzie scelte sono quelle riportate in figura. Tutti questi sondaggi constano di un questionario, anonimo, che può riguardare stili di vita, fascia di età, credo e posizione sociale. Poi, a seconda delle risposte e a seconda del metodo scelto dall’istituto che fa i sondaggi, vengono “processati i risultati”, rendendo, per esempio, omogeneamente rappresentata la classe sociale, oppure la fascia di età, oppure ancora adattandoli” attraverso un modello che descrive l’intera popolazione italiana.

Ovviamente le strategie sono molteplici, e, come detto, dipende da istituto a istituto. Anche la scelta del numero di campioni da tenere in considerazione dipende da istituto a istituto. Qui riportiamo i 12 sondaggi che abbiamo scelto, con metodo di campionamento e con numero di campioni.

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Pur essendo i metodi di sondaggio molteplici, non c’è un metodo migliore di un altro, proprio perché i campioni devono essere scelti in modo casuale.

Comunque il piatto forte, ovvero il nostro sondaggione, è qui sotto. L’ultima colonna è quella più importante, ovverosia la nostra analisi statistica: la media di tutti i sondaggi presi in considerazione.

NOTA STATISTICA: È una media aritmetica (non pesata, perché non si hanno a disposizione tutti i dati della confidenza di tali sondaggi), con una confidenza del 95% calcolata calcolando l’errore standard (ovvero: la deviazione standard diviso la radice quadrata del numero delle osservabili, ritenute tutte indipendenti) e moltiplicandolo per due. Il significato della confidenza al 95% significa che abbiamo il 5% di possibilità per il quale la distanza tra il dato considerato e il dato vero sia maggiore della confidenza stessa (non vi preoccupate se sembra arabo: queste indicazioni le ho specificate per gli appassionati di statistica, in modo che possano controllare).

Ovviamente tutto questo discorso non vale nel tempo: questo sondaggio si riferisce a una situazione ipotetica di voto nella scorsa settimana; tuttavia, è comunque interessante vedere i dati statistici. Abbiamo infatti ricavato una forbice che ci dà un intervallo nel quale stanno (statisticamente) le percentuali dei vari partiti.

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Ecco i nostri risultati:

  • Totale Centrodestra: 28,66% (Pdl 18,25%; Lega 5,5%)
  • Totale Centrosinistra: 36,45% (Pd 31,00%; Sel 4,39%)
  • Lista Monti: 14,11% (Fli 1,18%; Udc 3,95%, Lista civica Monti 8,98%)
  • Rivoluzione Civile: 4,81%
  • FARE – Fermare il Declino: 1,43%
  • MoVimento 5 Stelle: 12,44%

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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