In parole povere: che cos’è la Trojka?

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Niente facili battute: non c’è nessun “cavallo di Trojka”, e nemmeno un “figlio di Trojka”.
“Trojka” (in italiano, sostantivo femminile singolare, difficilmente declinabile al plurale – verrebbe una cosa tipo “le trojke”, orribile, o “le troiche”, con un inopinato cambio di grafia) è una parola russa.
È entrata nel linguaggio comune da diversi decenni, raramente nel suo significato originale. Oggi la si sente ripetere a destra e sinistra con riferimento alla crisi e alle istituzioni che la governano: si sa che “la Trojka ordina”, “la Troika ha deciso”, “la Trojka nicchia”; che cosa sia invece la Trojka, nessuno si è preso la briga di spiegarcelo.

Allora: nel linguaggio comune russo, il termine trojka (qui minuscolo perché indica un concetto comune, e non un concetto particolare) indica un tipo di traino, mediante cui si potevano attaccare tre cavalli a una carrozza o a una slitta. E fin qui, nulla di oscuro: anche il suono ci aiuta, “trojka” assomiglia al suono di “tre” e chiunque ci può arrivare.
La prima estensione di “trojka” si ha nella cultura popolare russa, quando si assimila il terzetto di cavalli a un terzetto di ballerini (due ballerine e un ballerino, per la precisione. Per chiunque sia interessato ai balli tradizionali russi, e sia preso da un’irrefrenabile voglia di imparare la Trojka, io consiglio una visita dall’analista; Wikipedia invece, più seria, spiega con discreta precisione le movenze. Buona lettura, se siete appassionati del genere).

Ma andiamo al sodo: la parola “Trojka” negli anni dello stalinismo sovietico inizia ad avere un significato politico. La trojka altro non è che un triumvirato,  sempre con l’etimologia del “tre” a essere bene in vista. Negli anni è stata:

  • nella Russia del simpatico Stalin, la trojka era un’entità locale. Era composta da un membro del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni (Nkvd), da un rappresentante dell’Ufficio della Procura e dal segretario locale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Pcus).
    A cosa serviva? A perseguitare in modo pratico ed efficiente eventuali dissidenti;
  • nei Paesi del blocco sovietico, prima della caduta del Muro, trojka fu un termine per descrivere il governo degli stati comunisti. Ogni Paese del Patto di Varsavia era retto dal seguente triumvirato: Capo del Partito + Capo del Governo + Capo dello Stato.
    Questo valeva quando le cose andavano “bene”, e queste tre posizioni erano occupate da tre persone diverse. Meglio così che con un solo dittatore, non vi pare?
  • nell’Unione Europea (e ci avviciniamo ai giorni nostri) si parla di trojka guardando al gruppo composto dal presidente uscente, dal presidente attuale e dal presidente venturo del Consiglio dell’Unione.
    Su cosa sia il Consiglio dell’Unione, cosa serva e come funzioni, vi rimandiamo ad un altro momento: le istituzioni di diritto comunitario sono una materia abbastanza complessa e parecchio noiosa. Ne parleremo solo di fronte ad esplicita richiesta.

Davanti ad una parola intuitiva ma comunque esotica, concisa e dal suono vagamente sinistro, il pessimo gergo giornalistico italiano – che non sa utilizzare le parole comuni, ma in compenso se ne inventa di nuove – ha tirato fuori una nuova accezione di Trojka. 
La Trojka di cui tutti oggi parlano, riferendosi alla crisi e a chi la deve gestire, è composta dalla BCE (Banca Centrale Europea), dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea.
Sono queste tre entità (tramite i loro rappresentanti) a incontrarsi e a decidere le misure da prendere per evitare che il Vecchio Continente ritorni ad una Ancora Più Vecchia Pratica per gli scambi commerciali, vale a dire il baratto.

 

Umberto Mangiardi

 

P.S.: la Trojka non c’entra niente con la Perestrojka, e cioè il corpus di riforme promosse da Gorbačëv alla fine degli anni ’80. La Perestrojka porterà alla fine dell’Unione Sovietica, ma questa è un’altra vicenda.
P.S.2: se cercate Trojka su Google Immagini, verranno fuori centinaia di bottiglie di vodka. No, non è un modo per dare degli ubriaconi ai colletti bianchi di Bce, Fmi ed Ue.

 

 

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