
Sessanta milioni di Commissari Tecnici in questi giorni si stanno chiedendo chi convocherà Cesare Prandelli: oggi è prevista la diramazione della lista dei 30, da cui poi verranno scremati sette giocatori in modo da rientrare nei 23 permessi.
Abbiamo deciso di partecipare anche noi al movimento di opinione generale, e diramare (a nostro insindacabile giudizio: capirai…) le nostre convocazioni.
Per ogni protesta, contestazione, dissociazione e cori di curva ci sono i commenti in fondo al testo. Scatenatevi!
IL MODULO – Uno non può scegliere con criterio 23 giocatori senza avere ben chiaro che tipo di modulo utilizzare.
Impossibile appoggiarci al classico, semplice, affidabile 4-4-2: la Juventus, che fornisce senza tema di smentite il blocco arretrato alla formazione azzurra, gioca stabilmente a 3 dietro; per di più, non si vedono terzini di livello internazionale all’orizzonte, né ali “classiche”, né mediani vecchio stampo del Magnifico Ordine di San Rino Gattuso, né prime o seconde punte in sé e per sé devastanti.
Dunque la scelta si riduce, e di molto: da una parte il 3-5-2 Contian-Mazzarriano (per quanto chi scrive abbia in odio questo sistema di gioco), dall’altra il 4-3-3 di Rudi Garcia.
Il 4-2-3-1, marchio di fabbrica delle grandi squadre europee (su tutte, Borussia, Real Madrid e Bayern Munchen, ma anche il Napoli) è un rischio cui difficilmente ci sottoporremo: non solo mancano i terzini, ma mancano anche quelle ali capaci di rientrare e calciare verso la porta.
Forse il granata Alessio Cerci potrebbe ricoprire un ruolo del genere, ma sicuramente non Tonino Candreva. E comunque: oltre a loro vi viene in mente qualcuno? No, perché non c’è (e non dite “Berardi”, per carità).
PORTIERI – È l’unico ruolo vincolato dai regolamenti FIFA: devono essere tre.
Gerarchie chiare nella testa di Prandelli, Buffon non si tocca. A fare classifiche di puro e semplice rendimento, forse meriterebbe di giocare da titolare Salvatore Sirigu, che con il PSG è arrivato a giocarsi i Quarti di Champions League. Ma Buffon è un’istituzione, e a dispetto dei 36 anni è reduce da una stagione in cui non si ricordano gravi incertezze: Buffon, inoltre, è il capitano ed è un monumento del calcio nazionale. Impossibile farne a meno.
Sul terzo portiere c’è un discorso filosofico da fare: un esperto che dia garanzia in caso di tragedia (un portiere infortunato + un portiere espulso) oppure un giovanotto di belle speranze a cui far respirare l’aria di un grande evento internazionale?
Nel primo caso, sarebbe più giusto Mirante del Parma rispetto a Consigli dell’Atalanta (De Sanctis della Roma pare essersi tirato fuori); nel secondo caso, meglio Perin di Bardi (appena retrocesso col Livorno, ma non per sue colpe) o del giovanissimo Scuffet.
I SELEZIONATI DI TAGLI: Buffon, Sirigu, Perin (Mirante).
DIFENSORI – Detto che è impossibile non convocare tutta la retroguardia della Juventus, appurato che di riserve migliori di Paletta non se ne vedono all’orizzonte (toh, forse il solo Astori: ma il Parma ha lottato per la UEFA, mentre il Cagliari per una salvezza tranquilla) concentriamoci sugli esterni: costoro torneranno utili sia come laterali di centrocampo sia come classici terzini.
Chi scrive ha una passione per De Sciglio: ha il talento, il fiato e la testa per fare almeno altri 15 anni di straordinaria carriera, e sarebbe ingiusto che fosse penalizzato dal giocare in uno dei peggiori Milan di sempre. In più può giocare sia a destra che a sinistra.
Non sarebbe male l’approdo in Nazionale A di Giulio Donati, che ha disputato una ottima stagione al Bayer Leverkusen (4° in BundesLiga e giunto agli Ottavi di Champions, uscito contro il PSG): ma il fatto di essere giovane e reduce dall’ottimo Europeo U21 dello scorso anno non conteranno molto aglio occhi del CT, che come tutti i suoi predecessori non vede di buon occhio chi gioca in campionati esteri (e non si tratta di Diamanti in Cina, ma della decorosissima Serie A tedesca).
In alternativa, altrettanto non male potrebbe essere il granata Darmian, ma qui l’esperienza internazionale del tutto assente sarebbe un bel problema: Darmian avrebbe la personalità per stare serenamente di fronte a Cristiano Ronaldo, Ribery o Messi?
Infine, ci piange un po’ il cuore a convocare Romulo: non abbiamo mai capito perché chi è giudicato troppo scarso per giocare con il Brasile possa essere papabile per la Nazionale italiana (vale anche per Paletta, valeva per Amauri, e forse valeva pure per Camoranesi: ma qui, al di là del fatto che paragonare Romulo e Camoranesi è fuori luogo, la Storia diede ragione a Lippi).
Ma purtroppo la penuria di interpreti ci costringe a considerare il carioca di Verona: il suo rivale per la fascia, il napoletano Maggio, è reduce da un grave problema di salute ed ha sempre evidenziato enormi limiti in fase difensiva; inoltre Romulo ha giocato un grande campionato (8 assist e 6 gol) ed ha dalla sua una grande duttilità tattica. E poi, vuoi mettere giocare il Mondiale in casa?
I SELEZIONATI DI TAGLI: Barzagli, Bonucci, Chiellini, Paletta, Donati, De Sciglio, Romulo (Darmian).
CENTROCAMPISTI – Pirlo e De Rossi non si toccano: Pirlo perché è Pirlo, De Rossi perché ha giocato una grandissima stagione, che lo ha riportato sui suoi livelli abituali.
Thiago Motta secondo noi non dovrebbe vedere la maglia azzurra, ma non per sciovinismo: perché è lento come un’Era Glaciale, o come l’esaurirsi della peste, o come una settimana di supplenza in un asilo dell’alta borghesia. E piacevole uguale.
Montolivo è un gran bel mezzo giocatore: troppo poco per farne un perno indiscutibile, ma abbastanza per poterlo portare i Sud America e seperare di trovare qualche sua giornata sì.
Marchisio, che ha vissuto una prima parte di stagione da assoluto comprimario, ha (avuto?) un discreto feeling con il gol; inoltre, Pirlo conosce a menadito i suoi tempi di inserimento e questo potrebbe tornare utile.
Per concludere la parte centrale, ci sembra un delitto lasciare fuori Verratti: campione di Francia, vice-Pirlo ideale (ma non solo), gran talento, titolare fisso in una squadra da Quarti di Finale di Champions.
Sulle ali, spazio a Candreva (anche buon rigorista, che non guasta) e al tarantolato Alessio Cerci, che pare aver raggiunto la consacrazione definitiva: potrebbero essere utili sia come esterni di un centrocampo a 5 leggermente più offensivo sia come esterni alti d’attacco.
Infine, il campionato strepitoso della Roma ci ha consegnato un altro soldatino: è Alessandro Florenzi, umile e duttile come pochi altri grandi giocatori europei: secondo noi, è da portare.
I SELEZIONATI DI TAGLI: Pirlo, Marchisio, Montolivo, Cerci, Candreva, De Rossi, Verratti, Florenzi (Thiago Motta).
ATTACCANTI – Non si è mai visto un giovane capocannoniere lasciato a casa: mica vorremmo inaugurare quest’anno tale pratica? Immobile deve andare al Mondiale, e pazienza se l’unica volta che ha giocato in Europa è stato in Costa Azzurra. In campeggio. Coi suoi genitori.
Altro irrinunciabile è Balotelli, che nel bene e nel male è unico e irripetibile. E poi, come tutti gli estemporanei, è vero che può inventarsi dinamitardo, ma è anche vero che può entrare in una spirale di follia positiva per cui prende palla, ne salta tre e tira ai 110 all’ora da fuori area, mettendola sotto l’incrocio.
Destro secondo me è da portare: lo ammetto, è un rischio caricarsi appresso tre sbarbatelli tutti insieme, ma seguitemi nel ragionamento.
Non è che arriviamo da superfavoriti, e dunque limitare i danni e portare a casa il compitino ci consegnerebbe bene che vada un quarto di finale dove ci buttano fuori ai rigori. Bisogna provare a sparigliare le carte, a inventarsi un guizzo, a rischiare.
Destro è uno che nel campionato di calcio più tattico al mondo ha una media gol di 1 ogni 100 minuti circa, Balotelli è un magnifico pazzo, Immobile è il Pichichi. Insomma, questi tre sono scommesse facilmente concretizzabili.
Ma sono tre prime punte, servono i fantasisti: altro giovincello d’oro è Lorenzo Insigne, che per motivi insondabili ha vissuto una stagione così così ma che ha un talento e un potenziale secondo me assoluti. Se ce n’è uno che oggi può ereditare la tradizione dei grandi 10 italiani di anni ’90 e 2000, o è lui o non è nessuno.
Potrebbe essere lasciato a casa solo in una eventualità: un Giuseppe Rossi in piena condizione medico-fisica (e ho specificato “medica” perché non sarebbe per niente carino vederlo crollare nella seconda partita del girone perché i legamenti lo han tradito di nuovo: sarebbe imperdonabile, perché rovineremmo un ragazzo e un Mondiale in un colpo solo).
Infine, per completare il quintetto, non Toni né Gilardino: si giocherà a temperature folli con un’umidità tropicale, perciò 36/38enni no grazie.
Quindi: FantAntonio, why not? Ok, è vero: non è un campione di mobilità in campo. E ok, portarsi dietro insieme Cassano e Balotelli è un rischio, tanto vale imbarcare anche Bin Laden e Jack Torrance e la festa è completa. E ancora ok, portarsi dietro Cassano e Balotelli insieme significa avere non uno ma due circhi mediatico-velinari mica da ridere.
Ma ha la classe e la voglia necessarie e (bum!) la maturità sufficiente. Del resto, abbiamo già detto che questo mondiale o lo viviamo come una scommessa oppure tanto vale starcene a casa. E dunque… all in!
I SELEZIONATI DI TAGLI: Destro, Balotelli, Immobile, Cassano, G. Rossi (Insigne).
Umberto Mangiardi
@UMangiardi
RIASSUNTONE PER I PIÙ DISTRATTI
PORTIERI (tra parentesi la riserva del ruolo): Buffon, Sirigu, Perin (Mirante)
DIFENSORI:Barzagli, Bonucci, Chiellini, Paletta, Donati, De Sciglio, Romulo (Darmian).
CENTROCAMPISTI: Pirlo, Marchisio, Montolivo, Cerci, Candreva, De Rossi, Verratti, Florenzi (Motta)
ATTACCANTI: Destro, Balotelli, Immobile, Cassano, G. Rossi (Insigne)
FORMAZIONE TIPO (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Romulo, Pirlo, De Rossi, Montolivo, De Sciglio; Balotelli, Destro.
FORMAZIONE TIPO: (4-3-3): Buffon; De Sciglio, Barzagli, Chiellini, Donati; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Cerci, Destro, Balotelli.