Cammino di Santiago: istruzioni per l’uso

percorso.jpg

Percorso

Una premessa – Non per fare lo “sborone”, ma per invitarvi a prendere con le giuste pinze quello che dirò in seguito in merito ai chilometri da percorrere: io e Lore siamo dei maratoneti, quindi abbastanza allenati e abituati alle distanze lunghe.

Detto questo, devo dire che dal punto di vista “atletico” il Cammino è assolutamente abbordabile. Se non si esagera (come abbiamo fatto noi) e non si percorrono più di 30 km al giorno, con un po’ di allenamento fatto nei mesi precedenti, si riesce ad affrontarlo senza grossi problemi. Le difficoltà arrivano se si allunga la tappa: il classico acido lattico che si accumula, vesciche ai piedi e male ai tendini. Molto importanti sono le soste, noi ogni 3 ore più o meno ci fermavamo, tendenzialmente per fare colazione verso le 9.30/10 e poi per pranzo verso le 13/13.30. Altro consiglio è di partire presto la mattina, soprattutto d’estate, perché il pomeriggio il sole picchia forte (siamo molto più ad ovest ma con lo stesso fuso orario italiano: quindi tramonto ed alba sono più tardi), non conviene trovarsi lontano dal “rifugio” per quell’ora. Anche perché è meglio tenersi dei margini di manovra per trovare da dormire e soprattutto trovare il tempo per lavare gli indumenti sporchi.

Soprattutto d’estate, esclusi gli ultimi 100km, trovare da dormire è molto facile; vi consiglio però di portarvi dietro una guida del Cammino (ce ne sono molte, quasi tutte buone) dove sono riportate le tappe consigliate, le asperità del percorso, gli ostelli presenti con periodo di apertura e numero di posti. Partire senza è un azzardo anche se, ripeto, d’estate non farete fatica a trovare un posto dove fermarvi.

Il bucato in ostello Il bucato in ostello

 

Equipaggiamento

Fondamentali le scarpe, ovviamente. Per il percorso che abbiamo fatto noi, non sono necessarie scarpe tecniche, io avevo delle buonissime scarpe da corsa, ma niente di più. Vi consiglio caldamente di non comprare scarpe per l’occasione: è un errore da dilettanti! Andate con un paio di scarpe comode e ben collaudate, non vorrete ritrovarvi con le vesciche alla prima tappa perché il piede non è abituato alla scarpa nuova?!

Come le lumache, dovrete portarvi addosso tutto quello che avete. Come le lumache, dovrete portarvi addosso tutto quello che avete.

Altra cosa fondamentale è lo zaino: deve essere comodo e non troppo ingombrante. Mi raccomando, non caricatevi cose inutili, al massimo tre cambi possibilmente di materiale tecnico leggero e che asciughi in fretta. La mattina c’è molta umidità quindi un qualcosa, sempre di tecnico, ma che vi copra ve lo consiglio.

Nello zaino è necessario, quasi obbligatoriamente, avere: un paio di scarpe di riserva, non le userete quasi sicuramente, ma se per caso beccate la pioggia e non si asciugano quelle “principali” non potrete farne a meno. Sapone di Marsiglia per lavare i vestiti: è fondamentale per lavare i vestiti a fine tappa, non tutti gli ostelli hanno la lavatrice ma tutti hanno il lavandino. Il minimo indispensabile per l’igiene personale (ma senza esagerare, è un attimo che lo zaino diventa troppo pesante). Non dimenticate la mantellina: in Galizia il tempo è come quello bretone, piove spesso. È fondamentale avere qualcosa per coprire voi e lo zaino.

Infine è obbligatorio il sacco a pelo. Anche negli ostelli più puliti comunque non ci sono le lenzuola, ma solo il materasso. Quindi il sacco a pelo, anche solo come copriletto, lo userete tutte le sere. Poi potrebbe capitarvi di dormire all’aperto o per terra, quindi meglio essere pronti. Come optional ma neanche poi troppo portatevi una buona borraccia e una torcia di quelle ricaricabili a mano, la mattina presto quando è ancora buio vi potrebbe tornare utile.

La mantellina vi darà soddisfazioni La mantellina vi darà soddisfazioni

Costi

A parte il volo (almeno, così stavano le cose nel 2010), i costi sono esigui. Dormire costa in media 10 euro a notte e il cibo su tutto il Cammino è ottimo, abbondante e meravigliosamente a buon mercato, soprattutto la birra.

In questo caso, è fondamentale, prima di partire, premunirsi della“Compostela” – una sorta di passaporto del pellegrino. Sulle guide è spiegato come ottenerla – basta fare una richiesta agli organi preposti. Senza di quella negli ostelli “veri” e cioè non privati, non vi ospitano. Però avendola potrete andare senza problemi in ostelli molto ben attrezzati e dormire anche con 5 euro. Direi che siete pronti a partire, se vi serve qualche altra informazione sono a disposizione.

.

Post Correlati