Monti si è dimesso. Domande (e risposte) a caldo

Monti si è dimesso. E pare che andremo a votare con un mese di anticipo: il 10 o il 17 febbraio.

A caldo mi vengono in mente un po’ di domande, proviamo a dare qualche risposta.

Berlusconi si aspettava questa reazione da parte di Monti?

Secondo me no. Il Cavaliere non si aspettava una reazione così poco “politica”. A mio parere si aspettava di poter giocare ancora un po’ sull’ambiguità dell’appoggio con critiche, sperando che Monti, come Andreotti, preferisse “tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia”.

Bersani viene avvantaggiato dal voto anticipato?

Considerando i sondaggi (che concordano tutti nel vedere il PD saldamente sopra il 30%) e l’impressionante prova di forza data dal partito di Bersani alle primarie (e la conseguente forte legittimazione del suo leader), il PD certamente non teme le elezioni. Anzi, forse per il PD prima sono meglio è. Rimane solo l’interrogativo delle primarie per i parlamentari. Il Segretario le ha sempre promesse in caso di “porcellum”, ma ci sarà il tempo di organizzarle?

Beppe Grillo: che riflesso avrà sul MoVimento del comico genovese la caduta di Monti?

Non è dato saperlo. Misteriose sono le “correnti” che spostano i voti in favore di Grillo. Resta il fatto che è tutta da vedere la capacità del M5S di affrontare una campagna elettorale su scala nazionale.

Che posizione ha Casini?

A forza di cambiare fidanzato, si rimane zitella. Il leader dell’UDC ha puntato tutto, negli ultimi mesi, su Monti; ma ci si può candidare alle elezioni sostenendo un candidato esterno per il governo? Quanto sarà credibile questa proposta senza l’esplicita candidatura di Monti? Io credo ben poco.

Domenico Cerabona
@DomeCerabona

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