Brasile 2014, ci siamo! Ecco i pronostici, le squadre e le stelle

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È possibile che non ve ne siate accorti, perché in effetti la cosa è stata trattata con sobrietà e discrezione, ma il 12 iniziano i Mondiali di calcio in Brasile. Lo so, vi colgo di sorpresa.
Al di là delle antifrasi, i calciofili in questo periodo soffrono di bulimia acuta: non basta il consueto giro fatto di Gazzetta, Fantagazzetta, tre siti di calciomercato e le pagine sportive dei giornali nazionali. Vogliono di più: e pazienza se chi scrive ne sa o non ne sa, ci prende o non ci prende, ne mastica o non ne mastica. Dunque, eccoci qua: consentiteci qualche appunto su squadre, gironi, toppleier e quant’altro con riferimento alla rassegna iridata prossima ventura.
E del resto, se nell’era di Wikipedia c’è qualcuno che si preoccupa di fare dei gran mappazzoni – per quanto ben scritti – sulle edizioni di Argentina ’78 o GiapKorea 2002 (no, non sto parlando di quel fenomeno di Federico Buffa: sto parlando di chi fa la stessa cosa su carta stampata), significa che due pronostici non si negano davvero a nessuno (che poi, se proprio uno avesse voluto vedere, con la Serie A non avevamo preso troppe cantonate).

Doverosa premessa: chi scrive fa un tifo sconsiderato per lo psicodramma, che in termini calcistici si traduce in vittoria dell’Argentina (possibilmente rubando).
Non per chissà quale antipatia per i verdeoro (oddio, un po’ sì), ma per avere qualcosa di cui parlare per i prossimi 50 anni. E per vedere cosa si inventeranno a quel punto i detrattori di Messi.

GRUPPO A: BRASILE, CROAZIA, CAMERUN, MESSICO
Che il Brasile non venga buttato fuori nel girone dalle altre temibili corazzate, non ci piove. Sarà divertente dopo. Perché in effetti i carioca hanno una squadra assai atipica: probabilmente vantano la migliore difesa del torneo (Dani Alves-David Luiz-Thiago Silva-Marcelo), e già questo è un paradosso; in compenso in attacco hanno “appena” un fenomeno (Neymar, che farà sfracelli: non fidatevi della sua stagione altalenante, si stava semplicemente risparmiando).
Il Brasile del 4-2-2-2 fatto di mezzepunte e fantasisti (cito a caso: Socrates, Jairinho, Rivaldo, Ronaldinho, Garrincha, Didì, Falcao, Vavà…) non è questo qui in versione 2014, e la domanda è: snaturarsi farà bene perché permetterà di affrontare la pressione in maniera migliore oppure genererà scompensi incommensurabili?

Gli avversari, come detto, non spaventano: Croazia (forte di Mandzukic, Rakitic e Modric, ma noi conosciamo anche Kovacic e Vrsaliko) forse un pelino più avanti del Messico (Chicharito Hernandez e quel bluff di Giovani do Santos), ma si giocano il secondo posto. Camerun tagliato fuori, nonostante Eto’o e Choupo-Moting, che malissimo non è.

PASSANO: Brasile primo, Croazia seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo B).
DA TENERE D’OCCHIO: Choupo-Moting (Cam); Willian (Bra) [foto].

GRUPPO B: SPAGNA, OLANDA, CILE, AUSTRALIA
Nonostante l’esodo di Del Piero, gli australiani non hanno imparato a giocare a calcio: finita l’era dei Kewell-Viduka e tutto il resto, resta ben poco.
Spagna prima, ma meno granitica del solito: è vero, ci ha piallato in finale degli Europei e ha concesso il bis nell’ultima amichevole contro gli azzurri; ma è anche vero che gli stimoli in un gruppo che ha vinto tutto ripetutamente non possono essere al top.
In più Xavi ha 34 anni, Diego Costa è azzoppato, Piqué ultimamente non è insuperabile e i difensori puri convocati sono a malapena 6 su 23: se un titolare si becca un raffreddore, sono guai. A favore depone invece la vagonata di centrocampisti di classe mondiale: se stanno fuori Borja Valero e Jesus Navas, qualcosa vorrà pur dire.

Secondo posto in bilico: Olanda o Cile? Viste le condizioni di Vidal, acciaccato dopo un menisco maltrattato nel finale di stagione, verrebbe da dire Oranje, anche se…
Anche se tutto passa come al solito dai piedi di Robben e Snejder, con Van Persie mezzo infortunato, Kuyt a fine carriera e Huntelaar che dà garanzie fino a un certo punto. Il girone sarà combattuto, ma la seconda sarà comunque una mina vagante.

PASSANO: Spagna prima, Olanda seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo A).
DA TENERE D’OCCHIO: Janmaat (Ola); Edu Vargas (Chi).

GRUPPO C: COLOMBIA, COSTA D’AVORIO, GIAPPONE, GRECIA
Gruppo brutto ai limiti dell’insipido: al Gruppo D non dispiacerà di certo essere stato accoppiato a questa manciata di selezioni.
La Colombia ha dovuto rassegnarsi all’abdicazione di Falcao [foto] e ha rinunciato a Muriel (il quale – a quanto dicono – tiene fede all’album di Giorgia, Mangio troppa cioccolata: correva l’anno 1997): il centrocampo è il suo reparto forte, con i guizzi di Cuadrado e l’ignoranza totale di Guarin (ma se piazza un paio di sassate delle sue probabilmente un indonesiano si fregherà le mani). Si giocherà il primo posto con la Costa d’Avorio di Drogba, Yaya Tourè e della freccia nera Gervinho.
Il Giappone di Honda non impensierisce, la Grecia farà da comparsa: dopo l’assurdità dell’Europeo 2004, il Calcio ringrazia.

PASSANO: Colombia prima, Costa d’Avorio seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo D).
DA TENERE D’OCCHIO: Yaya Touré (CdA); Guarin (Col).

GRUPPO D: URUGUAY, ITALIA, INGHILTERRA, COSTA RICA
Eccoci qua: Gianluca Vialli dice che o si va fuori al girone o si arriva in semifinale. Fabio Caressa invece dice che stiamo sottovalutando l’Inghilterra e sopravvalutando l’Uruguay. Per quanto ci riguarda, occhio al Costa Rica.
Sì, avete letto bene: perché abbiamo negli occhi troppi risultati osceni con squadre ancora più oscene per permetterci di snobbare chicchessia: la nostra spocchia di solito ci frega, e probabilmente battere con pochi gol di scarto i centroamericani ci condannerà al secondo posto. Nella stessa giornata capiremo se la gara finale con la Celeste sarà da giocare col coltello tra i denti o ci basterà biscottare un pareggio.

L’Inghilterra non è granché: giocano con Jagielka e Cahill centrali (non esattamente le reincarnazioni calcistiche di Beckenbauer), attenzione a Wilshere che potrebbe esprimersi discretamente e alla coppia Rooney-Sturridge: Wayne è sempre pungente, Sturridge è maturato (tutt’altra roba dal bietolone Andy Carrol, sia in nazionale sia a Liverpool).
L’Uruguay ha una difesa rocciosa e un attacco potenzialmente devastante: Suarez capocannoniere in Premier e Cavani che ben conosciamo. Tuttavia i due paiono non integrarsi. E meno male, perché se no avremmo una semifinalista sicura.

PASSANO: Uruguay primo, Italia seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo C).
DA TENERE D’OCCHIO: Godin (Uru); Sterling (Ing).

GRUPPO E: FRANCIA, SVIZZERA, ECUADOR, HONDURAS
Scontato come un paio di bermuda a novembre: Francia prima e Svizzera seconda. Ecuador e Honduras devono mettersi insieme per trovare un giocatore uno di livello internazionale (Antonio Valencia, del Manchester United): troppo poco per occuparsene seriamente.

Più sensato è interrogarsi sulle prospettive di Bleu e Elvetici: la seconda classificata del girone incrocerà al 99% l’Argentina, che non è mai una bella cosa (ma entrambe potrebbero fare lo scherzetto del secolo all’Albiceleste: antenne dritte!), ma ad ogni modo entrambe sono formazioni complete e ben miscelate. Nella Francia sarà il Mondiale di Pogba (che invero in Nazionale è meno devastante che con la Juventus) e non quello di Ribery (schiena distrutta), mentre i rossocrociati hanno parecchia gente di tocco in mezzo al campo (Stocker, Xhaka, Shaqiri). Per entrambe la lacuna è in difesa: Varane da una parte è ancora acerbo (intendiamoci, resta fortissimo), dall’altra Djourou ha vissuto una stagione da incubo ad Amburgo.

PASSANO: Francia prima, Svizzera seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo F).
DA TENERE D’OCCHIO: Stocker (Sui); Cabaye (Fra).

GRUPPO F: ARGENTINA, BOSNIA, NIGERIA, IRAN
L’Iran lo trascuriamo: uno spera sempre che prima o poi venga fuori un centrocampista iraniano dotato di tiro dai 25 metri per potersi finalmente sbizzarrire a scrivere “bomba di qui, bomba di là” facendo riferimenti ammiccanti a situazioni geopolitiche complicate – il tutto dovrebbe acquisire effetti comici irresistibili, almeno nella mente tarlata dei giornalisti sportivi.
Ma non è ancora il momento, e dunque parliamo della Bosnia. Che farà un gran bel Mondiale, perché ha tutto: un centrocampo folto, un regista ispirato (Miralem Pjanic: che giocatore!) e due punte, una delle quali timbra con regolarità.
La Nigeria risponde con Victor Moses, che ai tempi del Wigan faceva sperare in una carriera addirittura più sostanziosa della semplice panchina a Stamford Bridge prima e ad Anfield poi. A dividere l’attacco con lui Shola Ameobi, bandiera del Newcastle, mentre a coprirlii ci saranno Obi Mikel del Chelsea e Onazi della Lazio.

E finalmente loro: tralasciando la discutibile scelta di Sabella (Tevez a casa per incompatibilità politiche: insultare il presidente della Federcalcio argentina non è sempre una grande idea), l’Argentina è davanti al solito bivio: o esaltazione o depressione, entrambe al massimo livello.
La difesa, per essere un top team, fa pietà: Garay e Zapaleta sono buoni, ma gli altri due no (ci rendiamo conto che giocano De Michelis e Campagnaro?); ma da centrocampo in su potrebbero dare spettacolo. Non si capisce molto cosa ci facciano in mezzo a tanto talento centrocampisti come Alvarez (Pastore no, eh?) e Gago, ma la panchina è stata inventata per un motivo. Rischia invece di tornare molto utile il laziale Biglia, e forse pure uno psicologo di quelli bravi per Leo Messi: tra conati di vomito e farfugliosità varie non ha lo smalto di un paio di anni fa. Quest’anno si decide il suo posto nella Storia: eroe o incompiuta.
In ogni caso, il mondiale che potevano/dovevano vincere era quello del 2006: meglio per noi.

PASSANO: Argentina prima, Bosnia seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo E).
DA TENERE D’OCCHIO: Pjanic (Bos); Biglia (Arg).

GRUPPO G: PORTOGALLO, GERMANIA, GHANA, USA
Gran bel gruppo, pur essendo abbastanza chiari i valori delle quattro squadre. La Germania è più forte, ma forse forse CR7 si metterà di traverso: Panzer secondi e tanti auguri a chi li becca.
Il Ghana è interessante, con un briciolo di fortuna in più sarebbero finiti in un girone inguardabile (come il C o l’H) e sarebbero passati in carrozza: Boateng, Asamoah, Muntari, Badu, Essien, Acquah sono una mediana di grande livello, e perciò sarà difficile ipotizzare due nazionali che spadroneggiano e due che subiscono senza colpo ferire. A subire senza troppi perché ci saranno i soli USA: gli Yankee sono il fanalino di coda destinato, nonostante Bradley e Dempsey.

E poi ci sono loro, le favorite. Sia Germania che Portogallo, per un motivo o per un altro, potrebbero vincere il Mondiale. Cristiano Ronaldo, attualmente il giocatore più forte del mondo, può vincere da solo il torneo; la Germania invece ha dalla sua la programmazione: tutti i suoi talenti sono sbocciati nel 2006, si sono consolidati nel 2010 e ora sono pronti. Per molti è l’ultima chiamata, anche se l’infortunio di Reus è una tegola tremenda.

PASSANO: Portogallo primo, Germania seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo H).
DA TENERE D’OCCHIO: Muller (Ger); Fabio Coentrao (Por).

GRUPPO H: BELGIO, RUSSIA, COREA, ALGERIA.
Altro gruppo insulso tanto quanto il C, ha il solo pregio di mandare avanti come prima una bella squadretta come il Belgio, per cui i Quarti sarebbero appena appena il giusto traguardo. Hanno tutto, i sudditi di Re Filippo: due bei centrali, un centrocampo pazzesco (Witsel, Fellaini, Mertens, De Bruyne, Hazard), una punta che vuole farsi vendere da suo club. Sono pure simpatici, e saranno la squadra-mascotte di questa edizione.

La Russia è allenata dal nostro Fabio Capello e giocherà un calcio sensato (non una cosa da dare per scontata, coi russi): hanno un paio di buoni giocatori (Kherzakhov e soprattutto Dzagoev) e saranno aiutati dall’anomalia del loro campionato: notoriamente in Russia in inverno fa frescolino, dunque il campionato è estivo, dunque la truppa di Don Fabio è carica come una mina. Saranno rognosi per tutti.
La lunghezza ormai indigesta dell’articolo e l’irrilevanza di Algeria e Corea mi consentono di passare al tabellone.

PASSANO: Belgio primo, Russia seconda (troveranno la prima e la seconda del Gruppo G).
DA TENERE D’OCCHIO: Dzagoev (Rus); Mertens (Bel).

Ora: se già spulciare i gironi obbliga a sottoporsi al rischio di aver scritto (almeno) un 20% di idiozie, figurarsi compilare il tabellone. Ebbene: con sprezzo del pericolo (e del ridicolo), vi proponiamo il nostro pronostico definitivo.
Così potrete venire a spernacchiarci con piena ragione e vietare al firmatario di questo papello di occuparsi ulteriormente di calcio.

Umberto Mangiardi 
@UMangiardi

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