Cosa aspettarci dalla prossima Serie A

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Ci siamo. Non sono bastati i deludenti mondiali in Brasile a tenere a bada gli appassionati del fùtbol, che, con la bava alla bocca, divoravano la Gazzetta dello Sport durante il calcio estivo. L’inizio è vicino: oggi ripartirà la Serie A.

Gli auspici sono pessimi. La figuraccia del Napoli in Champions League, contro i cuori baschi dell’Athletic e la batosta mondiale della nazionale hanno messo, ancora una volta, in luce i limiti del nostro calcio.
Ma i disastri sportivi sono solo una piccola fetta della torta avariata che ci accingiamo a mandare giù. Iniziamo l’anno con un nuovo – vecchio – presidente di Lega che come ogni carica istituzionale che si rispetti ha alle spalle un paio di pendenze penali. Ma mettiamo via le manette.

Carlo Tavecchio è vecchio. È vecchio perché rappresenta una classe dirigente antica e complice di aver trascinato il calcio nostrano nel baratro. Ed è vecchio pure nel suo modo di essere razzista, con quel richiamo alle banane obsoleto persino per il bonario razzismo coloniale.
E poi c’è Antonio Conte. Fino a due anni fa squalificato dopo il patteggiamento per il calcioscommesse e oggi nuovo strapagato allenatore della nazionale di calcio. Passando per Lele Oriali, che comunque fu anche lui condannato dalla giustizia sportiva e patteggiò con quella ordinaria per la faccenda dei passaporti falsi. Codice etico un par di ciuffoli, insomma.

Il pallone è il pallone, però. E ci troviamo ogni domenica seduti in poltrona o sulle gradinate degli stadi. Lo schifo passa in secondo piano e i colori delle casacche fanno tornare l’entusiasmo. Quindi, mandate giù un pasticca contro il bruciore di stomaco e iniziamo a parare di calcio, quello vero. Ecco i pronostici di Tagli

TOP

Juventus. Di diritto, per aver inanellato tre scudetti consecutivi e per aver dominato gli ultimi due. Ma soprattutto perché ha fatto un buon mercato, tagliando i rami secchi (Isla e Peluso, ad esempio) e per aver rinforzato la rosa con acquisti intelligenti, tipo Pereyra ed Evra.
Venti milioni per Alvaro Morata, tuttavia, sembrano un azzardo. È un giocatore di talento, ma lì davanti ci sono due totem come Tevez e Llorente e se dovesse arrivare anche Falcao (o un’altra punta di spessore), si tratterebbe di un panchinaro di lusso.
Possibili rischi: una difesa che sembra cotta – Buffon compreso – e un ciclo che volge al termine. E poi con Max Allegri il campionato inizia a novembre.

Roma. Un mercato super. Due vecchie volpi del calcio europeo: Keita e Cole. Un ottimo difensore made in Italy: Astori. E un talento esplosivo, sogno di mezza Europa: Iturbe.
In più qualche panchinaro di lusso, come Emanuelson, va a completare una rosa già competitiva l’anno scorso. Senza contare che Mattia Destro sarà disponibile da subito.
La cessione di Beantia? Un’ottima operazione di mercato. Meglio dell’anno scorso non avrebbe potuto fare e a quella cifra si vende qualsiasi difensore. Possibili rischi: un ambiente esplosivo e troppo sicuro e qualche calciatore (Gervinho?) che potrebbe dimostrarsi un fuoco di paglia. Ma è poca roba, comunque.

Lazio. Probabilmente non lotterà per il titolo, ma è assolutamente la regina del mercato. Riscattato e trattenuto Candreva, Claudio Lotito ha portato a Formello: Parolo e Basta, due garanzie.
In più c’è Djordjevic, che è un buonissimo attaccante e Stefan De Vrij, duttile e roccioso difensore dell’Olanda di Van Gaal.
Probabili rischi: Biglia e Klose spremuti dal mondiale. Keita forse è ancora troppo acerbo.

FLOP

Napoli. Non ci sono più scuse per Aurelio De Laurentis. Ora bisogna vincere. Maradona è un bel ricordo, ma i soldi spesi vanno fatti fruttare. Ottimo l’acquisto di De Guzman e l’ingaggio di Koulibaly dimostra che Benitez, forse, si è accorto che esiste anche la difesa.
Qualche perplessità arriva da Michu, non un fenomeno, e dall’atteggiamento da prima donna di Gonzalo Higuaìn.
L’impressione è sempre la stessa: a Napoli sembra tutto più grande di quello che è.

Milan. Quando Galliani dice che un giocatore resta al 99%, state sicuri che quel giocatore parte. È successo con Ibra e Thiago. Ed ora anche con Mario Balotelli: la più grande operazione di marketing berlusconiano degli ultimi anni, dopo Ronaldinho.
Poco male in realtà, almeno Gianpaolo Pazzini avrà lo spazio che merita. Il problema sono gli esterni: indispensabili nel 433 di Pippo. La difesa: Alex e Rami non sono gran fenomeni. E il centrocampo: dov’è la fantasia?

Hellas Verona. Via Romulo e Iturbe. A gennaio è già partito Jorginho. Toni ha i suoi anni e non gli si può chiedere di tirare la carretta anche questa stagione. Soprattutto perché il sogno di una maglia al mondiale non c’è. Nenè è un attaccante da neanche 7 gol a stagione. Meglio dell’anno scorso è impossibile fare.

PROBABILI SORPRESE

Inter. Come quando finisce un amore, si ricomincia a vivere dopo aver dimenticato definitivamente la fiamma che ci ha fatto battere il cuore. Il 2010 è lontano e gli amori più duri da lasciare sono partiti quest’anno. Milito, Cambiasso, Samuel e, soprattutto, Zanetti: quattro argentini che hanno il nero e il blu come seconda pelle.
È ora di appendere le foto del Triplete in bacheca e farsi una nuova vita. Dentro l’esperienza di Vidic e poi spazio ai giovani. La spina dorsale del futuro: Jesus, Kovaci e Icardi. Possibile il terzo posto.
Rischi: Palacio non farà un’altra stagione da 37 partite, Icardi ha spesso problemi fisici e Osvaldo è irrequieto e inaffidabile. Un attacco un po’ troppo leggero. Serve un innesto là davanti.

Sassuolo. Occhio alla squadra di Squinzi. Ha fatto un ottimo girone di ritorno e ha confermato la rosa della seconda parte della stagione scorsa. In più un paio di innesti. Tra tutti Peluso e Vrsaljko. Poche candidate alla salvezza hanno due esterni di questo livello. Stagione tranquilla.

Chievo Verona. Esclusa quella di Gigi Del Neri e, forse, quella post Calciopoli, il Chievo è da sempre la squadra più brutta della Serie A. Pessimo gioco, botte e poca fantasia.
Il mercato di quest’anno, tuttavia, è stato oculato e intelligente. Schelotto è un paracarro, ma adatto per macinare chilometri sugli esterni e trebbiare la fanghiglia del Bentegodi. Botta è un ottimo trequartista e anche duttile. Paloschi meriterebbe una piazza migliore e Maxi Lopez sostituirà degnamente Cyril Théréau.
Verona sorriderà al Chievo, quest’anno.

VERDETTI

Siccome però ogni articolo di presentazione della Serie A è inutile senza che l’autore si assuma il rischio di sparare boiate esorbitanti (che prontamente gli verranno rinfacciate a maggio), ecco a voi le nostre candidate alle posizioni che contano.

Scudetto: Juventus.
Zona Champions: Roma, Inter.
Zona Europa League: Napoli, Fiorentina, Lazio.
Retrocesse: Cagliari, Empoli, Cesena.

Andrea Dotti
@twitTagli

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