
Posso dire una cosa su Berardi? Non mi convince. Undici gol a vent’anni da compiere, tutto vero. Ma tre da una parte (con 2 rigori, contro la Sampdoria) e quattro dall’altra con una squadra che dal 20′ ha sostituito l’acqua delle borracce con il sakè – per non contare gli altri due penalty contro Bologna e Parma.
Non mi convincono per la precisione due cose. Primo, è uno scricciolo: è vero che ieri sera ha fatto spallate con Bonera, ma non vedo la sua agilità da sola sufficiente a superare con continuità la fisicità di stopper e terzini anche solo di medio livello.
È con l’agilità che fa sfracelli, non con la tecnica esasperata di un Cristiano Ronaldo (ve lo ricordate da ragazzino?) o anche solo quella di un Reus.
Per competere ai livelli che oggi tutti gli pronosticano (quasi fosse scontato) Berardi deve mantenere l’agilità attuale aumentando di almeno 5 kg in massa muscolare: non una cosa banale.
Qual è infatti il ruolo di Berardi in una squadra che non lotta per salvarsi? O mantenere quello attuale, ma bisogna essere consapevoli che l’esterno alto nel tridente di una grande squadra ha molto più campo da percorrere molte più volte in una partita – senza contare i grandi compiti in fase di copertura proprio sulla linea mediana del campo, dove è chiamato a scalare o agire in raddoppio.
Oppure l’esterno in un 4-2-3-1, ma lui è un mancino che non ho ancora visto crossare una volta in corsa, gesto tecnico fondamentale in una grande squadra (in effetti, per eseguirlo con continuità dovrebbe cambiare lato del campo).
Oggi Berardi si accentra da destra e calcia di sinistro, tendenzialmente da dentro l’area: non mi pare abbia un tiro esplosivo da garantirgli quello stesso ruolo in un top team, dunque sarebbe costretto a cambiare lato del campo.
Insomma, nel Sassuolo credo sia nelle condizioni per dare più di quello che vale.
Il secondo motivo è tattico: Di Francesco è un nipotino di Zeman, con tutto quello che ne consegue (4-3-3 in cui gli attaccanti esterni sono molto favoriti dal sistema di gioco).
Berardi (guardate il 4° gol inflitto ieri al Milan) segna come terminale di un’azione avvolgente, con un tridente di interscambio di posizioni e la mezzala (tendenzialmente di sinistra: Kurtic) a rimorchio.
È un sistema di gioco estremamente particolare e storicamente fallimentare per squadre dall’8° posto in su.
Avesse segnato meno (e con maggiore distribuzione) e fatto qualche assist in più per il colpo di testa di Zaza (altro che non mi convince del tutto) sarei più tranquillo. Per ora temo assai che sia un bel giocatorino, ma nulla più.
Mauro Loewenthal
@twitTagli