Shameless (Us) / Serie Tv sempre più…serie

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Diciamolo subito: questa è una serie per “stomaci” forti. Dovete essere pronti all’ironia senza alcun limite: scordatevi il politicamente corretto. In questa rubrica abbiamo parlato di altre serie non proprio da bambini, come Sons of Anarchy e Californication, ma Shameless è senza dubbio la più irriverente in circolazione.

Non vi voglio spoilerare nessuna scena ma ce ne sono alcune che lasciano letteralmente a bocca aperta, persino il più irriverente di voi non crederà a propri occhi. 
La cosa però eccezionale di questa serie è che pur vivendo di eccessi, riesce sempre a non essere volgare, questo soprattutto grazie ai dialoghi che sono di una qualità eccelsa: chi come me ha una passione per i fatti socio-economici americani, infatti, troverà anche nel più assurdo degli episodi una feroce, puntuale e sottile critica alla moderna società americana. In questo Shameless ricorda molto le prime stagioni dei Simpson, che tutto erano fuorché un cartone animato per bambini.

Shameless (Us) è una trasposizione (peraltro praticamente speculare) dell’omonima serie inglese che è ormai giunta alla decima stagione (e del tutto inedita in Italia). Ho visto solo pochi spezzoni della versione inglese che, pur rimanendo geniale nella sua ironia, non può contare sul cast stratosferico della produzione a stelle e strisce.

A capitanare la serie abbiamo un William H Macy, già premio Oscar per Fargo, che non riesco a definire in altro modo se non monumentale. Interpreta infatti magistralmente il ruolo di Frank Gallagher, un alcolizzato che vive di espedienti e che non ha alcuna remora, pudore o senso del limite: che sia truffa allo Stato o sfruttamento minorile, a lui non interessa; l’importante è trovare i soldi per i suoi vizi.
Per Macy è un ritorno a casa, proprio dalle serie tv, infatti, era partita la sua scalata al successo: i meno giovani lo ricorderanno sicuramente tra i protagonisti delle prime stagioni di Er – Medici in prima linea, serie tra l’altro ambientata a Chicago proprio come Shameless.

Ma Frank non è un senza tetto anche se spesso e volentieri dorme per strada – ha una casa bella grossa in cui vive il resto dei Gallagher, sei figli di tutte le età: dalla ventenne Fiona (che svolge anche il ruolo di madre per gli altri cinque) al quasi neonato Liam.
In mezzo ci sono “Lip” quasi maggiorenne genio della matematica ma con qualche problema con la frequenza scolastica, Ian adolescente che vuole entrare nell’esercito ma che non è proprio un macho, Debbie quasi adolescente e molto (forse troppo) sensibile e Carl un ragazzino con una passione già spiccata per la violenza.

Tutti quanti cercando di sopravvivere, con ogni mezzo e senza vergogna (ovviamente), nella periferia di una Chicago che non sembra propriamente quel paradiso di cambiamento e progresso che ci si aspetterebbe dalla città di Obama.
I Gallagher’s e tutta la comunità che li circonda – tra cui spicca una straordinaria Joan Cusak nel ruolo di una casalinga ipocondriaca che vi sorprenderà con gli effetti speciali – ci offrono infatti uno spaccato molto fedele delle contraddizioni della società americana moderna. Una società in cui la ricchezza dei grattacieli del “downtown” di Chicago sembra un miraggio vista dai sobborghi poveri fatti di casette a schiera e bar di quint’ordine, questo nonostante la distanza tra le due realtà non sia altro che qualche fermata della celebre sopraelevata di Chicago.

Proprio il disagio con cui questa comunità deve fare i conti è il contro altare a questa ironia fulminante che, credetemi, vi conquisterà, rinnovando anche questa volta il mio consiglio di vedere la serie in lingua originale con i sottotitoli, non mi stancherò mai di dirlo.

P.S.: La sigla, da sola, vale metà serie.

Domenico Cerabona
@DomeCerabona

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