#IOSTOCONPIF

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Fino all’altro ieri non avevo nulla da dire, ma fortunatamente il partito democratico dà sempre spunti“, così comincia, alla Leopolda, la performance da standing ovation di Pif. Pierfrancesco Diliberto – questo il vero nome – ex Iena, ora autore e conduttore de “Il Testimone” – torna per la terza volta alla convention del sindaco di Firenze, e pone l’attenzione su una questione da lui, a maggior ragione in quanto palermitano, molto sentita: la mafia.

“Nel 2013 Rosy Bindi si candida alle elezioni nazionali in Calabria”: Pif cita la neoeletta presidente della commissione antimafia, ricordando come, alle scorse elezioni, la Bindi abbia ammesso candidamente di “non saperne nulla di mafia”. Prende spunto da questa vicenda non solo per sottolineare quanto siano da “rottamare” certe logiche di potere interne al PD, ma soprattutto per denunciare quanto il nostro Stato sia impreparato alla lotta contro le mafie. “La mafia è efficiente, competente, meritocratica. Totò Riina, quando doveva affidare un omicidio non mandava un killer che tre giorni prima diceva ‘oh, io di armi non ne so niente’. Per sconfiggere la mafia dobbiamo essere efficienti, competenti e meritocratici come la mafia”.

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La seconda parte del discorso tocca un altro personaggio del PD, ultimamente agli onori della cronaca: Mirello Crisafulli. Pif ripercorre brevemente le gesta dell’ex onorevole, di cui sono ben noti i rapporti con Raffaele Bevilacqua: già PCI, poi PDS, DS e infine PD, Crisafulli è tra coloro che, vinte le parlamentarie del partito democratico, è stato definito dal partito stesso ‘impresentabile’, e perciò inadatto al ruolo di deputato.
Il conduttore televisivo sottolinea l’incoerenza – e mi fermo qui – della direzione PD, che ritiene Crisafulli impresentabile per l’elezione nazionale, ma non per quella provinciale – e non una provincia qualsiasi: la siciliana Enna, nella quale Crisafulli si è detto certo di vincere “col maggioritario, col proporzionale e con il sorteggio”.

Pif chiude esortando il segretario nazionale del PD, Epifani: “Ve lo dico alla siciliana: ma come minchia fa il partito democratico ad avere uno come Crisafulli! Epifani leggiti la biografia di Pio Latorre e caccia a calci nel sedere Crisafulli!”

Ribatte presto il neo segretario, che alla solita Zanzara sceglie la parte per cui tifare (“Avevo deciso di rimanere neutrale, ma dopo quello che è successo alla Leopolda ho deciso di appoggiare Gianni Cuperlo. Lo voterò alle primarie e dirò ai miei elettori di votarlo. Di solito mi seguono. Non so cosa pensa Cuperlo di questa mia decisione, ma io lo voterò lo stesso”) e annuncia di voler querelare questo Pif, che non so chi sia e che nessuno conosce, ma detto cose false sul mio conto“.

Se pronta è stata la reazione di Crisafulli, ancora di più lo è stata quella dei sostenitori dell’idea di una politica ‘sana’, di cui Pif, da anni, si fa modesto portatore: nel giro di poche ore, il popolo di Twitter ha scatenato un’azione di solidarietà nei confronti del conduttore, lanciando l’hashtag #iostoconpif.
L’adesione, assolutamente apartitica e a-correntizia, ha mostrato per l’ennesima volta quanto il cittadino italiano avverta l’esigenza di una politica limpida, trasparente, onesta.

Francesco Cottafavi
@FCPCottafavi

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