Francesca Bonomo è stata LA sorpresa di una tornata “elettorale” già sorprendente di suo. Le primarie per i Parlamentari del PD di dicembre, in Piemonte, hanno lasciato tutti a bocca aperta. Sei delle prime dieci posizioni infatti sono state “occupate” da esponenti del gentil sesso, un risultato che in pochissimi avevano previsto. Francesca (siamo compagni di partito e sono pure più vecchio, credo di potermi permettere di darle del tu e chiamarla per nome) è stata una sorpresa nella sorpresa: è arrivata terza assoluta dietro solo a Cesare Damiano, senatore uscente e già Ministro del lavoro, e Paola Bragantini, Presidentessa della quinta circoscrizione di Torino e, soprattutto, segretaria provinciale del PD torinese. Gli altri hanno tutti “mangiato la polvere” – e parliamo di parlamentari uscenti, consiglieri regionali, capi gruppo del consiglio comunale – di questa giovane candidata appoggiata inizialmente “solo” dai Giovani Democratici della Provincia di Torino. E proprio da questo risultato apparentemente sorprendente che partiamo in questa chiacchierata.
La prima domanda che mi viene in mente è: ti aspettavi un risultato così eclatante alle “parlamentarie”? Molti dei tuoi “competitori” sicuramente no. Una cosa è certa, il tuo risultato ha dimostrato chiaramente che i Giovani Democratici hanno una forza di mobilitazione da non sottovalutare.
Mentirei se dicessi che mi aspettavo un risultato simile a quello che ho avuto, ma sapevo di poter gareggiare attivamente alla competizione delle primarie. I Giovani Democratici della Provincia di Torino mi sono stati molto vicini, si sono mobilitati tutti con grande entusiasmo e passione politica, questa grande spontaneità e forza sui territori evidentemente è stata contagiosa e quindi anche persone meno giovani si sono appassionate alla nostra battaglia e mi hanno sostenuto convintamente alle primarie per i parlamentari.
Vorrei sottolineare, inoltre, l’importanza di questo strumento, perché è riuscito a far raggiungere al PD ben due grandi risultati, cioé un grande rinnovamento del gruppo parlamentare e l’introduzione di tanti giovani all’interno della dirigenza nazionale. Soprattutto è riuscito a superare il Porcellum e ha fatto scegliere ai cittadini i propri rappresentanti tornando a ricucire il rapporto tra gli eletti e gli elettori, riavvicinando i cittadini alla Politica ed alle Istituzioni democratiche.
Scenario possibile: dopo qualche tempo di governo ci si rende conto che la maggioranza Pd + SEL non è più sufficiente. Quale sarebbe, secondo te, la strada migliore? Nuove elezioni oppure coalizione con Monti senza SEL?
Bersani ha già chiarito la linea del PD e cioé che in una situazione italiana così complessa e così difficile in mezzo alla bufera dell’attacco speculativo c’è bisogno di un forte dialogo tra le forze progressiste e quelle moderate e quindi ci sarà sicuramente un dialogo continuativo con la coalizione di Scelta Civica di Monti, per affrontare nella maniera più stabile e decisa possibile la crisi economica nel nostro Paese e i problemi dei conti pubblici.
Tuttavia io spero che anche al Senato la coalizione di centrosinistra abbia la maggioranza, perché al Paese serve un Governo che riesca a coniugare al giusto rispetto dei trattati dell’UE, anche politiche per la crescita e di attenzione sociale verso le fasce più deboli della popolazione, i giovani e i disoccupati. Inoltre devo sottolineare che Vendola non è Bertinotti e SEL non è Rifondazione Comunista, SEL è un partito di governo e Vendola è stato il Presidente della Regione Puglia e sa quindi quali sono i vincoli per governare bene il Paese e quali sono le regole per stare all’interno di una coalizione di Governo.
I sondaggi danno il PD in calo, con parallela risalita di Berlusconi. Dove state sbagliando, se state sbagliando?
Probabilmente stiamo sbagliando a livello comunicativo nel non essere sfrontati come Berlusconi nel fare tante promesse semplici e chiare, ma io penso che sia molto più utile per il Paese dare una prospettiva seria di Governo e non agitare degli specchietti per le allodole che o non verranno realmente realizzati o se realizzati porteranno al disastro il nostro Paese. Forse Berlusconi è più furbo e spregiudicato in campagna elettorale, ma noi siamo più onesti e seri, diamo risposte vere e sensate ai problemi delle persone e non raccontiamo frottole. Secondo me è sempre meglio essere e comportarsi da persone per bene.
Come primo atto Bersani ha annunciato la riforma dello ius soli per i figli di immigrati. E’ giusto metterlo come primo punto o forse ci sono altre emergenze da affrontare prima? Rischi di essere una delle parlamentari più giovani della prossima legislatura, come ci si sente ad avere addosso questa “responsabilità”? Quale apporto credi che possano portare i giovani in politica e soprattutto al livello più alto e tu, in particolare, cosa porterai “di tuo” in Parlamento?”
Bersani fa benissimo a mettere al primo punto dell’agenda di Governo la Legge per dare cittadinanza ai figli nati in Italia da genitori stranieri, perché è importante riconoscere i diritti a chi vive, studia ed è cresciuto insieme a noi, è anche il segno per dare l’idea di un Governo attento ai diritti delle persone e che non pensa che la cultura e la civiltà del nostro Paese sia una questione secondaria per la Politica.
Le altre emergenze da affrontare sono l’occupazione giovanile, la crescita economica del nostro Paese e quindi gli investimenti in ricerca, istruzione e green economy. Io, infatti, mi prendo l’impegno, oltre a rappresentare i territori della Provincia di Torino ed in particolare quello del Canavese, del Ciriacese e delle Valli di Lanzo ad affrontare tali questioni, presentando un disegno di legge per ridurre drasticamente i tipi di contratto di lavoro disponibili per i datori di lavoro e a creare un sistema di aumento di tassazione sul lavoro precario e forti agevolazioni fiscali per chi assume a tempo indeterminato, in particolare giovani, per rendere il lavoro stabile più conveniente rispetto a quello a tempo determinato.
Inoltre mi impegnerò a sostenere progetti di sviluppo sostenibile come progetti di turismo a basso impatto ambientale coma la ciclovia Torino-Venezia VENTO, la valorizzazione dei paesaggi montani e collinari della nostra Provincia e tutte le tradizioni enogastronomiche delle nostre valli, a ridare risorse e finanziare progetti per la scuola e l’università pubblica, a dare risorse al diritto allo studio per fare in modo che non possano studiare solamente i figli dei ceti sociali più abbienti e a creare un grande piano per la mobilitazione di capitali privati e non sulle energie rinnovabili, il risparmio energetico e la green economy. Spero di non deludere le mie aspettative per questa grande esperienza che mi attende e quelle dei miei sostenitori, ma con un Governo di centrosinistra guidato da Bersani sono sicura che raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo preposti.
Domenico Cerabona
@DomeCerabona