Intervista ad Anna Paola Concia: “Me ne vado in Germania. Sui diritti civili Renzi non è ideologico e farà bene”

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Il titolo del suo sito, “Diritti e rovesci”, riassume il suo impegno – i diritti civili, appunto -, la sua passione – il tennis – e il suo temperamento, che non sempre ha giovato alla sua carriera politica: esuberante e schietta, ma capace di chiedere scusa.
Cinque anni in parlamento, tre proposte di legge sulle unioni gay e molte altre in difesa dei diritti LGBT; e se ora ha qualche capello bianco, lo si deve anche al suo incessante attivismo.

Ma di questo parleremo dopo, ora cominciamo dalle valige, dalla casa in subbuglio, dall’armadio messo “in regalo” su Facebook e da tutto quel che vuol dire un trasloco: Anna Paola Concia saluta Roma e raggiunge sua moglie Ricarda, a Francoforte.
Le telefono il giorno dopo l’addio a Roma, “dopo sei anni di Roma Francoforte Roma – scrive su Facebook – questo è un volo di sola andata… da domani i viaggi saranno Frankfurt Rom Frankfurt”.

COMINCIAMO DA UNA DOMANDA BANALE (COME MAI TU IN GERMANIA E NON RICARDA IN ITALIA?) CHE ALLA FINE BANALE NON È; ANZI – SPIEGA – LA DECISIONE È STATA SOFFERTA:
Ci abbiamo molto ragionato prima di prendere questa decisone. Dopo i miei cinque anni in parlamento, anni in cui Ricarda è stata molto in Italia perché non mi potevo muovere, abbiamo pensato che ero più flessibile dal punto di vista professionale. Ricarda ha lo studio qui in Germania, abbiamo fatto anche delle indagini per capire che tipo di opportunità c’erano da noi per Ricarda (Ricarda è criminologa, NdR) ed erano… beh, molto scarse.
Quindi ho cominciato a cercare lavoro io in Germania, dove hanno questo brutto vizio di guardare i curriculum
(sorride amara), e sono molto attenti all’immigrazione di qualità, cose che in Italia ci paiono fantascienza”.

QUALI PROGETTI HAI DAL PUNTO DI VISTA PROFESSIONALE?
“La mia professione è stata per 25 anni quella di manager in vari settori. Qui in Germania sto già lavorando, mi occupo di internazionalizzazioni. Che in due parole significa occuparsi di attrazione di investimenti tedeschi in Italia e di servizi per le aziende italiane che vogliono esportare”.

E DAL PUNTO DI VISTA POLITICO?
Beh è difficile abbandonare la passione politica. Di certo continuerò a seguire attentamente e sarò presente alle direzioni del PD”.

TI SENTO VAGAMENTE MALINCONICA QUANDO PARLIAMO DEL TUO IMPEGNO PER I DIRITTI CIVILI: TEMI, EMIGRANDO IN GERMANIA, DI NON POTER ESSERE PRESENTE E INCISIVA COME TUA ABITUDINE?
Purtroppo, per cause di forza maggiore, il mio impegno per i diritti civili si sta assottigliando ultimamente, ma sarò sempre molto vigile e partecipe su questi temi. Rispetto all’Italia… beh, qui in Germania non è un problema così incombente”.

GIUSTO, E LA POLITICA IN GERMANIA? HAI INTENZIONE DI ISCRIVERTI ALL’SPD? 
Mi appassiona anche la politica qui, ma sull’SPD non lo so, non c’ho ancora pensato. Se capita l’occasione figuriamoci… figuriamoci se no!
Essendo del PD, mi sento anche dell’SPD, ma per ora ho da pensare ad altre cose: devo sistemarmi, strutturarmi col lavoro, con la casa, i soliti garbugli di una normale vita quotidiana. È un cambio di vita totale, in questo momento le priorità, mi capirai, sono altre“.

CI TOCCA PASSARE ALLA DOMANDA SU RENZI: HAI SOSTENUTO L’EX SINDACO DI FIRENZE, SEBBENE DA OUTSIDER, ALLE PRIMARIE DEL 2013. COSA NE PENSI DEL RENZI PREMIER E DEL RENZI SEGRETARIO?
Sono contenta di averlo sostenuto. È l’unico che può tirare fuori l’Italia dal guado e fare quelle riforme necessarie per la Nazione.
Sta cercando di farle, con grande fatica: la fatica di un Paese schiacciato tra il conservatorismo di destra e di sinistra che magicamente si ritrovano a braccetto per non cambiare nulla.
Non posso non notare il confronto con la Germania: i tedeschi si sono decisi a cambiare passo molti anni fa: fu un vero e proprio trauma, è normale, i cambiamenti non sono mai indolori. Ma la Germania è un Paese che si muove di più, é più dinamico.
Lo vedo anche nel mio lavoro quanto queste famigerate riforme siano importanti e concrete: è difficile attrarre investimenti in un Paese statico.
Faccio il tifo perché il governo ce la faccia, e come potrò gli darò una mano”.

SO DI APRIRE UN CAPITOLO DELICATO: RITIENI SODDISFACENTE L’IMPEGNO DI MATTEO RENZI SUI DIRITTI CIVILI? LE CRITICHE SUL TEMA DA PARTE DI ATTIVISTI E NON SONO NUMEROSE: GLI RIMPROVERANO DI NON ESSERSI SPESO COME PROMESSO.
Apprezzo molto il pragmatismo di Renzi in materia: non è ideologico, e questo è fondamentale. È la molla che ha mosso tutti i veri riformisti, di destra e di sinistra.
Renzi ha detto di voler prendere ispirazione dal modello tedesco, e questo non è un caso: la Germania è un paese molto molto pragmatico. Attendere qualche mese in più, dopo ventanni che aspettiamo, non mi pare sia una sacrificio insostenibile”.

La chiacchierata – perché questa è stata, più che un’intervista canonica – scivola via leggera e seria. La provoco chiedendole se è un addio: “Ma nemmeno per scherzo. Tornerò spesso in Italia”.
Per chi la volesse ritrovare, c’è da scommettere che bazzicherà in Italia a fine ottobre. Zona Firenze, stazione Leopolda.

Francesco Cottafavi
@FCPCottafavi

 

 

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