Campagna elettorale. Una stagione di slogan, dichiarazioni di principio e sparate colossali. Spesso, poi, la campagna elettorale per le elezioni europee è una prova generale di campagna elettorale per le elezioni italiane. Pensiamo agli ultimi giorni: si è parlato molto più della tenuta del governo Conte che delle posizioni che i diversi candidati intendono tenere in materia di tassazione europea alle multinazionali nella gig economy, non vi pare?
E poi c’è un grosso tema. Noi eleggiamo deputati che sono candidati da partiti italiani ma, nel Parlamento europeo, siederanno all’interno di gruppi parlamentari europei. Ossia di grosse compagini (le principali sono sei) che raggruppano al loro interno i rappresentanti dei partiti dei diversi paesi sulla base di posizioni comuni.
Le alleanze in questi gruppi sono basate sulla politica europea e non necessariamente coincidono con le alleanze interne tra partiti italiani.
Ci lamentiamo molto della lontananza tra istituzioni europee e cittadini – e i media, in questo, non ci aiutano molto. Ho trovato che molta della comunicazione di queste settimane ha svicolato dal tema principale (chi votare alle europee), preferendo avvilupparsi in continui riferimenti alla nostra politica interna. Quindi, alla fine, le lezioni sono dopodomani e io non ho ancora deciso chi votare.
Ho pensato potesse essere utile condividere con voi gli strumenti che sto utilizzando per esprimere un voto il più informato possibile, andando oltre gli slogan e basandomi su fatti.
Se avete risorse utili da linkare, non esitare a farlo nei commenti!
CHI SONO I CANDIDATI DELLE ELEZIONI EUROPEE
Se, come me, credete nella rappresentanza parlamentare e amate scegliere con attenzione il profilo delle persone che dovranno rappresentare il vostro punto di vista in un’assemblea, è sicuramente d’aiuto conoscerli più da vicino.
Ecco un link al sito del Ministero dell’Interno, sul quale sono presenti tutti i candidati alle elezioni europee, divisi per circoscrizione e per partito politico italiano di appartenenza, con l’indicazione del curriculum vitae (e, per gli amanti del genere, del certificato del casellario penale).
L’Italia è divisa in 5 circoscrizioni:
– Italia Nord-Occidentale (per l’elezione di 20 parlamentari)
– Italia Nord-Orientale (per l’elezione di 14 parlamentari)
– Italia Centrale (per l’elezione di 14 parlamentari)
– Italia Meridionale (per l’elezione di 17 parlamentari)
– Italia Insulare (per l’elezione di 8 parlamentari)
LE INCOMPATIBILITA’
Anche se, tecnicamente, sono candidati alle elezioni europee, alcuni dei nominativi presenti nella lista che vi ho linkato sopra, con ogni probabilità, non andranno mai in Parlamento.
Questo perché alcuni partiti hanno candidato nelle loro liste persone che ricoprono già cariche pubbliche di alto profilo, incompatibili con la carica di parlamentare europeo. Queste persone, se venissero elette al Parlamento europeo, dovrebbero scegliere se lasciare la carica che attualmente ricoprono oppure quella di parlamentare europeo.
Si tratta in alcuni casi di candidature di “marketing”: difficile pensare che Salvini smetta di fare il ministro dell’Interno e il senatore della Repubblica per andare a fare il parlamentare europeo, ad esempio. Eppure è candidato per essere eletto.
Come lui, altri 37 candidati ricoprono già incarichi incompatibili. Non tutti di così alto profilo, ma comunque tutti, qualora fossero eletti, dovrebbero rinunciare ad un altro incarico elettivo per il quale sono stati eletti (parlamentare, assessore o consiglieri regionali) oppure rinunciare all’opportunità di andare in Europa. Lasciando il posto a una persona diversa da quella indicata dagli elettori.
Questo articolo evidenzia tutti i casi simili. Penso possa essere utile, perché qualcuno potrebbe avere dei dubbi sull’opportunità di votare chi ha già altri impegni istituzionali.
EVENTUALI ESPERIENZE PASSATE COME PARLAMENTARI EUROPEI
Molti candidati alle Europee hanno già ricoperto la carica di parlamentare europeo in passato.
Potrebbe essere utile vedere quali attività ha svolto negli anni scorsi, per capire se il suo modo di lavorare come parlamentare europeo vi piace o no.
Qui trovate un elenco dei deputati al Parlamento Europeo uscente. Vi linko la pagina che presenta i soli deputati italiani, selezionata con l’opzione Ricerca avanzata, ma questo elenco comprende anche i parlamentari degli altri Paesi. È possibile monitorare l’attività di ciascuno: oltre al CV, sono presenti gli incarichi, le attività parlamentari svolte durante il mandato che sta scadendo, i pareri presentati, le proposte, le relazioni e le dichiarazioni.
LA PROCEDURA PER L’ELEZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Soddisferà ogni curiosità, e grazie all’indice iniziale è facile da consultare per sciogliere ogni dubbio. Qui, invece, c’è un riassunto delle informazioni fondamentali da conoscere sul funzionamento delle elezioni per il Parlamento Europeo.
I GRUPPI AL PARLAMENTO EUROPEO E GLI SPITZENKANDIDATEN
È molto importante conoscere chi sono gli Spitzenkandidaten: uno di loro prenderà il posto di Claude Junker alla guida della Commissione, l’organo esecutivo dell’Unione Europea. Di seguito trovate il video di un dibattito che si è svolto il 15 maggio tra 5 dei 6 Spitzenkandidaten (il sesto, del movimento indipendentista catalano, non ha potuto presenziare perché è in stato di arresto).
- PPE (Partito Popolare Europeo), con la candidatura come Spitzenkandidat del tedesco Manfred Weber.
Orientamento: centrodestra, moderati, conservatori europeisti
Partiti italiani che ne fanno parte: Forza Italia, SVP, Popolari per l’Italia, Popolo della Famiglia - PSE (Partito dei Socialisti e Democratici Europei), con la candidatura come Spitzenkandidat dell’olandese Frans Timmermans.
Orientamento: centrosinistra, socialisti, democratici europeisti
Partiti italiani che ne fanno parte: Partito Democratico - Gruppo ECR (Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei), con la candidatura come Spitzenkandidat del ceco Jan Zahardil.
Orientamento: destra conservatrice euroscettica
Partiti italiani che ne fanno parte: Fratelli d’Italia. - ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici Europei), che ha proposto un team di 7 Spitzenkandidaten (la danese Margrethe Vestager; il tedesco Nicola Beer, l’italiana Emma Bonino, la slovena Violeta Bulc, l’ungherese Katalin Cseh, lo spagnolo Luis Garicano, il belga Guy Verhofstadt).
Orientamento: europeisti, liberali, centristi
Partiti italiani che ne fanno parte: +Europa - Gruppo V-ALE (Partito Europeo dei Verdi), con la candidatura come Spitzenkandidaten della tedesca Ska Keller e dell’olandese Bas Eickhout.
Orientamento: ambientalismo, regionalismo
Partiti italiani che ne fanno parte: Verdi - EFA (Alleanza libera europea), che ha candidato come Spitzenkandidat lo spagnolo catalano Oriol Junqueras.
Orientamento: movimenti autonomisti e regionalisti con rivendicazioni nazionaliste
Partiti italiani che ne fanno parte: nessuno - Gruppo GUE/GNL (Partito della sinistra europea), che candida a Spitzenkandidat la slovena Violeta Tomič e il belga Nico Cué.
Orientamento: sinistra, comunisti euroscettici
Partiti italiani che ne fanno parte: La sinistra - MEFN (Movimento per un’Europa delle nazioni e delle libertà), che non ha un candidato ufficiale come Spitzenkandidat.
Orientamento: sovranisti di estrema destra, euroscettici e nazionalisti
Partiti italiani che ne fanno parte: Lega - Gruppo EFDD (Europa della Libertà e della Democrazia Diretta), che non propongono un proprio Spitzenkandidat e sostengono la candidatura di Jan Zahardil del gruppo conservatore ECR.
Orientamento: populisti, democrazia diretta, euroscetticismo
Partiti italiani che ne fanno parte: Movimento 5 stelle
Per altre informazioni sul complesso meccanismo dei gruppi e delle alleanze, vi invito a leggere gli approfondimenti dell’interessantissimo Politico.eu, a partire da questo articolo.
Io penso che valga la pena di perdere un po’ di tempo per documentarsi sulle elezioni europee. Un voto non consapevole è uno spreco: il gioco della rappresentanza parlamentare funziona solo se viene eletto qualcuno che possa davvero rappresentare in Europa il nostro punto di vista.
Per far sentire meglio la nostra voce in Europa, dovremmo riflettere molto su chi mandiamo a parlare per conto nostro nelle istituzioni europee.
Scegliendo con giudizio.
Irene Moccia