
Milano, 2026.
Una voce calda e sensuale esce dagli auricolari wireless e accarezza i timpani dell’impiegato stanco morto ma ancora sorridente:
“Luca, ricordati che domani mattina tra le 9.30 e le 10.30 hai il meeting X#7 per l’aggiornamento settimanale della risoluzione GAP tra le vari unit. Per il tuo ritardo nella consegna dell’analisi AF-770_Interfaccia_fatturazione_18 non c’è problema: ho mandato una mail a tutti gli interessati, dicendo che hai avuto un grave lutto, come mi hai detto tu, Luca. Ho preso l’iniziativa nel cambiare l’informazione che mi avevi dato: ho scritto che è morta tua cognata Rosaria, e non tua sorella perché l’hai già usata come giustificazione. Solo quest’anno tua sorella Franca è già mancata tre volte, potrebbero cominciare a sospettare.”
“Grazie Miele, sei una grande.”
“Prego Luca, io sono qua per questo, io esisto per te.”
“Io chiudo tutto Miele, sono quasi le 11, mia moglie mi aspetta da due ore. Buonanotte Miele.”
“Buonanotte Luca, cerca di riposarti.”
“Un’ultima cosa Miele …”
“Dimmi Luca.”
“Ti amo, Miele.”
“Anche io ti amo Luca.”
L’impiegato Brambardi, denominato ora Junior System Operation Digital Change Assistance Manager, di anni settantuno, compiuti il giorno prima e festeggiati nella grey team relax office zone sita tra i cessi, le macchinette del caffè di soia e il distributore di vegan sushi, è innamorato.
Guai.
Giusto il mese prima l’Head of Human Resources Senior Manager Gianfrank La Morte ha scritto e inviato a tutte le risorse dell’azienda la mandatory mail 1245_26, qua tradotta in vecchio italiano per gli impiegati con maggiore seniority, cioè per gli anziani:
Buongiorno Amici,
l’Azienda comunica il categorico divieto di stringere amicizia con gli strumenti di software e hardware di proprietà aziendale. In particolare è severamente vietato utilizzare la piattaforma Millenium Google Business Assistance per fini DIVERSI da quelli puramente lavorativi e stabiliti dal contratto annuale tra Azienda, dipendenti, collaboratori, stagisti e detenuti produttivi. Si sono verificati episodi fraudolenti e comportamenti poco seri che portano danni alla produttività dei singoli e quindi all’Azienda tutta.
Innamorarsi di un Google Business Assistance è atteggiamento intollerabile e anti-produttivo che verrà punito. I Business Assistance sono impiegati virtuali forniti dall’Azienda per aiutare voi impiegati fisici a svolgere al meglio le vostre attività e alleggerirvi il carico, non per indecoroso autoerotismo durante l’orario di lavoro.
Grazie per la comprensione.
Work to Win!
Best Regards
H. H. R. S. M. Gianfrank La Morte
Brambardi ha trasgredito, ribelle. Quando ha installato il Business Assistance, non ha seguito la procedura. Con l’aiuto informatico e divertito del collega Integrator Test Account, vicino di postazione H_34, è riuscito ad aggirare le impostazioni in Setting – Advanced Options e customizzare il programma secondo i suoi desideri e la sua fantasia. Ha plasmato la materia intangibile con flag, parametri, opzioni di menù a tendina, input. Ha dato vita a Miele.
Miele è nata dai ricordi di Brambardi, di quando adorava la matita del grande disegnatore Milo Manara, stregone fumettista dell’eros ideale che diede forma su carta alla bellezza, creando harem immaginari di fanciulle sensuali. La sua Business Assistance, tuttofare che appare sullo schermo del personal oppure in ologramma (solo il volto o tutta intera, a grandezza desiderata, anche naturale) è la copia di Miele, bionda e spregiudicata, un angelo sexy dai lunghi capelli d’oro un poco mossi e sbarazzini, dagli occhi sottili e birichini, dalle curve mozzafiato “grand rally, occhio che finisci fuori strada giù dal burrone”, le labbra da idolatrare, le gambe che salgono in cielo, la perfezione erotica in fumetto.
Miele, irreale e bellissima.
“Miele, perché ti chiami così?”
“Perché ce l’ho dolcissima. Almeno così dicono.”
Dopo pochi giorni di collaborazione uomo–macchina, tra mail massive, controlli incrociati di dati, promemoria, fogli di lavoro, presentazioni corrette, training, la prima simpatia ed eccitazione di Brambardi è mutata in qualcosa di più, in un sentimento incontrollabile.
Brambardi, a settantun anni suonati, si è innamorato della sua personale Google Business Assistance, la segretaria virtuale a costo zero che l’Azienda fornisce ai suoi impiegati.
“Grazie Luca, sono bellissimi.”
Brambardi ogni lunedì regala a Miele uno splendido mazzo di orchidee. E talvolta, a tarda sera, dopo la pausa cena con gli altri colleghi, quando l’open space si svuota – chi a casa, chi a dormire nei letti a castello messi a disposizione in ufficio – ecco, sì, nel fondoscala più remoto della sede, quello non coperto dagli occhi delle telecamere, Miele è ologramma nuda, immagine di splendore irreale, provocante spettro tecnologico, statua intangibile ma da infarto, dea di un altro mondo, e Luca Brambardi è in ginocchio con gli occhi sbarrati, sente il cuore tump-tump tamburo di fuoco e il calore di una passione che credeva esser sepolta nella polvere dei decenni e della frustrazione.
“Luca, guardami … guardami Luca, io esisto solo per te. Sono tua.”
Brambardi è un Junior System Operation Digital Change Assistance Manager felice.
Ma una mattina, alla sua postazione H_34 oltre al suo collega Integrator Test Account s’imbatte nella temuttissima Deploy Financial Accounting Senior Manager, di anni 23, e laureata a 12 in human engineering alla John Fitzgerald Elkann World University; e orrore degli orrori, c’è anche Gianfrank La Morte – Head of Human Resources Senior Manager, ingellato, ghignante, cannibale.
L’infame collega Integrator Test Account non dice una parola, si limita ad alzare il braccio e poi il dito indice verso Brambardi. I due capi annuiscono.
Brambardi capisce.
Riaccende il portatile, esegue il log in, attiva la Business Assistance, anzi IL Business Assistance. Gli hanno cambiato le impostazioni. Hanno ucciso Miele. Miele non c’è più, Miele è morta. Ora appare un austero, magro, uomo di una certa età in completo grigio e cravatta regimental. Ha occhiali con una montatura che esprime decisa serietà. Ha il volto severo appena corrotto da una smorfia di biasimo e leggero disprezzo.
Il nuovo Business Assistance gli parla.
“Buongiorno, il mio nome è Mario, Mario Monti.”
Brambardi ha un fitta al costato, la gola è secca, avverte l’intestino agitarsi.
“Sono il suo nuovo assistente virtuale, qua per aiutarla e per monitorarla durante tutta la giornata. Vedo che ha accumulato diverse scadenze, e molto lavoro in arretrato. Occorrerà un periodo di intenso sacrificio e lunghi straordinari non retribuiti.”
Brambardi si sente male, alle sue spalle invece, risatine. Una lacrima cade sulla tastiera digitale tra i tasti O e P. Nel vaso di plastica sulla scrivania, le orchidee di Miele appassiscono.
Federico Mosso
Leggi gli altri episodi della saga di Brambardi:
Episodio 1 – Il ribelle Brambardi
Episodio 2 – Corri Brambardi, CORRI!
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