Quando lo staff della Casa Bianca ha pensato di aprire un sito di petizioni popolari certo non poteva immaginare che quello spazio virtuale, pensato per raccogliere iniziative di legge e suggerimenti “dal basso”, sarebbe stato preso di mira dai soliti buontemponi. Qualcuno ha infatti pensato di chiedere all’amministrazione Obama di costruire una Morte Nera – la celeberrima stazione spaziale di Guerre Stellari, quartier generale dell’Impero – perfettamente funzionante.
La proposta di un megalomane che ha preso troppo sul serio una delle saghe più famose della storia del cinema? Forse. Sta di fatto che 25mila americani gli sono andati dietro firmando la petizione che chiede la costruzione – e fissa anche l’avvio dei lavori per il 2016 – di una terza Morte Nera (la prima è stata distrutta nell’episodio IV, la seconda nell’episodio VI a dimostrazione che anche quando si scherza bisogna essere precisi) per difendere gli Usa da chissà quale minaccia spaziale. I fan di Star Wars sono milioni in tutto il mondo e soprattutto negli Stati Uniti dove George Lucas ha dato vita al mito.
Chi si è trovato a leggere la curiosa richiesta avrebbe tranquillamente potuto cestinarla, magari abbozzando nel frattempo un sorriso. Invece la Casa Bianca non ha voluto ignorare del tutto un’istanza sostenuta da così tante persone. A prendersi la briga di rispondere alla bizzarra petizione è stato Paul Shawcross, responsabile della divisione scientifica dell’Office of Management and Budget del palazzo presidenziale.
Anzichè liquidare con un secco “No grazie” la questione, Shawcross ha risposto punto per punto, elencando i motivi per cui la costruzione della stazione spaziale dell’Impero sarebbe impossibile. Innanzitutto il costo: costruire la Morte Nera costerebbe (ma davvero qualcuno avrà perso tempo a calcolarlo?) circa 850 quadrilioni, vale a dire 850mila milioni di milioni di dollari. E dopo tutti gli sforzi per evitare il fiscal cliff forse non è proprio il caso di lanciarsi in spese tanto folli.
Una Morte Nera sarebbe poi completamente inutile per gli Usa che non hanno in programma di distruggere interi pianeti, perché a questo serviva la Morte Nera cinematografica (ricorderete la distruzione di Alderaan, pianeta natale della principessa Leila), almeno fino a quando il terrorismo internazionale non si sarà evoluto in intergalattico e qualche nemico dello Zio Sam non si sarà rifugiato su Marte o Plutone.
Ci sarebbe inoltre da tenere in considerazione anche la vulnerabilità della stazione spaziale. Sarebbe sufficiente dotarsi di un prototipo di caccia stellare Ala-X per colpire al cuore la Morte Nera e mandare in fumo 850 quadrilioni di dollari in una manciata di secondi.
La reazione adottata dalla Casa Bianca può sembrare una simpatica perdita di tempo ma cela in realtà un’astuta gestione delle relazioni pubbliche. La bizzarra risposta all’ancor più bizzarra richiesta non è altro che un modo per promuovere le innovazioni che la Nasa sta mettendo a punto o che ha già lanciato (è il caso degli “esploratori” marziani come Curiosity). Innovazioni molto più utili e sono certamente meno costose di un gingillo fantascientifico la cui realizzazione peserebbe sui contribuenti americani per i prossimi duecento anni, per essere ottimisti.
Ai fan di Guerre Stellari non resta che mettersi il cuore in pace, rivedere per l’ennesima volta la saga, la distruzione della Morte Nera I e II e magari farsi venire in mente dei modi più furbi per utilizzare il sito di petizioni della Casa Bianca.
Alessandro Porro