Inauguriamo oggi una serie di “consigli per gli acquisti”. Il prodotto è la musica classica: pezzi noti ma non notissimi, per solleticarvi a riscoprire gente come Mendelssohn, Chopin, Beethoven o – è il caso di oggi – Schubert. Troverete i brani in calce al breve articolo introduttivo. Buona lettura, ma soprattutto buon ascolto.
La sinfonia n.8 di Franz Schubert è passata alla storia col titolo di “Incompiuta”: del terzo movimento, che sarebbe dovuto essere uno Scherzo (non nel senso di pesce d’aprile: lo Scherzo è una forma musicale, come il Minuetto o il Notturno), è sopravvissuta la prima stesura al pianoforte, ma non la partitura orchestrata.
Alcuni musicologi hanno tentato di completare la sinfonia componendo un terzo movimento – basato sulla prima stesura originale – e un quarto – basato su un’altra composizione di Schubert che si ritiene potesse essere stata pensata originariamente come parte di questa Sinfonia; tuttavia, la maggior parte degli esperti ritiene tali ricostruzioni improprie: non si conoscono infatti i motivi che portarono Schubert a non completare la sinfonia, ma è noto che tali motivi furono dovuti ad una scelta del compositore, e non alla sua morte prematura, e pertanto è anche possibile che Schubert avesse semplicemente deciso che la sinfonia era “completa” con i soli primi due movimenti.
Questo malinteso ha dato origine anche a diverse notazioni erronee, in cui “L’incompiuta” viene presentata come 9° sinfonia, dal momento che si riteneva che fosse una delle composizioni che la giovane morte impedì a Schubert di ultimare. Oggi però si sa che tale interpretazione è sbagliata, non solo infatti la 9° sinfonia, nota come “La Grande” è stata composta successivamente, ma ci sono anche tracce di una decima sinfonia, questa forse sì, non ultimata per via della morte.
La settima sinfonia invece, è andata perduta: sebbene venga ancora “contata” nella maggior parte delle numerazioni, lo spartito non è mai stato trovato. Un destino in realtà comune a diverse composizioni di Schubert: complice la sua scarsa popolarità, il povero compositore fu per tutta la vita sfruttato e bistrattato dai suoi editori, che non tenendolo in adeguata considerazione, non si preoccuparono di conservare le sue opere in maniera accurata.
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La semicroma del giorno
(ovvero: una rapida, rapidissima curiosità musicale)
In origine i direttori d’orchestra dirigevano rivolti… verso il pubblico: i concerti erano eventi a cui partecipavano nobili e imperatori, e non si poteva certo pensare di dare loro le spalle. Il primo che prese l’iniziativa di dirigere rivolto verso l’orchestra e con le spalle al pubblico fu Felix Mendelssohn Bartholdy: la cosa suscitò non poco scalpore, ma il miglioramento della qualità delle esecuzioni fu immediatamente percepito, e la pratica divenne subito comune.
Luca Romano