Se anche tu ogni tanto leggi l’oroscopo… /2 – Perché non è vero che funzionano

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Dopo aver letto la parte precedente di questo articolo su astrologia, oroscopi e affini, molti di voi (soprattutto quelli che magari un’occhiatina all’oroscopo di tanto in tanto la buttavano) si saranno chiesti: “Ma allora come mai ci azzecca spesso?“. Oppure: “Come mai allora le caratteristiche del mio segno zodiacale mi descrivono perfettamente?“. La scienza naturalmente ha una risposta anche per questo.

Effetto Barnum e autosuggestione

La maggior parte delle persone che crede negli oroscopi afferma che funzionano, ovvero che le previsioni astrologiche si avverano regolarmente. Cosa le porta a questa convinzione? Si tratta del cosiddetto “effetto Barnum”.

BarnumPhineas Taylor Barnum fu un impresario americano vissuto nell’800 che fondò e diresse uno dei più grandi spettacoli circensi della storia: nel suo circo, tutti si divertivano, perché lo spettacolo era talmente vario che ogni spettatore trovava qualcosa che corrispondeva ai suoi gusti. Gli oroscopi funzionano in maniera molto simile: che siano lunghi cinque parole su un quotidiano o che siano dettagliati e lunghi interi capoversi su una rivista specializzata, si basano tutti sul fatto di essere talmente generici che qualunque lettore ci si può riconoscere.

Facciamo un esempio: questo è l’oroscopo di questa settimana riguardante la parte “lavoro” per il mio segno zodiacale (quello che l’astrologia considera essere il mio segno zodiacale, visto che abbiamo dimostrato come l’astronomia dica diversamente), secondo un sito specializzato abbastanza frequentato.

“Operosi e operativi, lunedì riuscirete a incastrare a meraviglia tutti gli impegni. Riuscirete così a trascorrere un paio di giornate all’insegna di una maggiore leggerezza: le incombenze quotidiane non vi peseranno affatto. Giovedì e venerdì, sfruttate il transito favorevole della Luna nei Pesci per imprimere un’accelerazione a trattative: riunioni, colloqui ed esami saranno favoriti. Sabato e domenica, però, deponete le armi: strafare sarà controproducente; concedetevi qualche ora di relax”.

Ora, non è che serva essere un capricorno con ascendente scorpione per riconoscersi in una “previsione” simile. Il lunedì solitamente uno è più lucido dopo il riposo del weekend, e anche il consiglio di non strafare lavorando di sabato e domenica è piuttosto scontato e ovvio.
La psicologia ci insegna inoltre che, se ci si approccia ad un contenuto, riconoscendo un’autorità all’autore di questo contenuto, la nostra mente sarà automaticamente portata a selezionare e privilegiare ciò che conferma l’autorità, e a scartare ciò che la confuta.

In parole povere: se uno legge l’oroscopo credendoci, e anche una sola delle predizioni si verifica, quell’individuo vedrà comunque rafforzata la sua fede nell’astrologia, anche se magari le altre 14 previsioni non si sono verificate. Diventa facile a questo punto, per un autore di oroscopi, fornire predizioni abbastanza generiche da far sì che almeno una si verifichi, ma se non bastasse questo, in aiuto viene anche il fenomeno dell’autosuggestione. 

Se una persona infatti è convinta che un evento stia per avvenire, è probabile che inconsciamente si adoperi per farlo avvenire, o che per lo meno tenda ad interpretare qualsiasi evento analogo come l’evento che si aspettava. Un esempio spiegherà meglio: prendiamo Marta, una ragazza di 30 anni, lavoratrice precaria, che legge il seguente oroscopo sul giornale (inventato totalmente da me).

“Lavoro: Mercurio in congiunzione vi porterà qualche soddisfazione. Soldi: Marte in acquario, attenzione a non spendere troppo. Amore: Venere è nella quarta casa, possibili incontri interessanti, ma non aspettatevi troppo”.

Supponiamo ora che il capo di Marta le faccia un complimento per come ha lavorato bene. È una soddisfazione? Molto blanda, direi. Una soddisfazione autentica nel suo caso sarebbe un aumento di stipendio, o un contratto a tempo indeterminato, ma quel giorno Marta si aspetta una soddisfazione sul lavoro perché ha letto l’oroscopo, quindi interpreterà il complimento del suo capo come la soddisfazione della giornata, e riterrà l’oroscopo veritiero. L’oroscopo di Marta afferma anche che sono possibili “incontri interessanti” in amore: Marta, che ci crede, si guarda attorno tutta la giornata sperando di conoscere qualcuno; così, quando un ragazzo in libreria le chiede un’informazione, lei risponde in maniera cordiale e gentile, e lui a questo punto attacca bottone.

Marta quindi ha realizzato da sola entrambe le previsioni del suo oroscopo, nel primo caso passivamente (interpretando alla luce dell’oroscopo un comportamento in realtà normale), nel secondo caso attivamente (agendo concretamente per realizzare la previsione astrologica).

Il secondo caso è particolarmente rilevante, perché spiega molto bene meccanismi molto più importanti dell’astrologia, ad esempio il funzionamento del mercato azionario: supponiamo ad esempio che le azioni di un’azienda siano valutate molto bene, ma nonostante ciò, un’agenzia di rating decida di abbassare il punteggio dell’azienda sostenendo che tali azioni si svaluteranno. Gli azionisti, a causa dell’abbassamento del rating, decidono che è meglio vendere le azioni finché il loro prezzo è alto, ma proprio il fatto che molti di loro vogliano vendere causerà una diminuzione del prezzo, per la nota legge della domanda e dell’offerta. Anche in questo caso, la predizione si è auto-avverata perché chi ha dato credito ad essa ha operato attivamente perché si avverasse.

Da notare che se Marta in libreria non avesse incontrato nessuno, il complimento del suo capo per lei sarebbe comunque una “prova” che l’oroscopo ci ha azzeccato.

Il tema natale e l’esperimento Forer

Uno dei meccanismi più insidiosi che l’astrologia sfrutta per risultare credibile è quello del “Tema natale”. Mentre infatti sulle capacità di previsione dell’astrologia sono in pochi a fidarsi ciecamente, sulla sua capacità di individuare il carattere delle persone a partire dalla data di nascita e dall’ascendente gli scettici sono molti di meno.

In effetti, chiunque legga il proprio Tema Natale, normalmente la prima volta rimane basito da quanto la sua personalità risulti ben descritta. Come si spiega? Nel 1948 lo psicologo statunitense Bertram Forer invitò i suoi allievi a fare un test di personalità. Successivamente fornì ai suoi allievi un’analisi della loro personalità basata sul risultato del test, e li invitò a valutare l’affidabilità del test con un punteggio da zero (non mi riconosco per nulla in questa analisi) a cinque (mi riconosco totalmente in questa analisi): la media delle valutazioni fu di 4,25.

Il problema è che Forer non aveva fatto alcun test reale, e aveva distribuito a tutti gli studenti lo stesso profilo, che recitava quanto segue:

“Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza ad essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato e controllato all’esterno, tendi ad essere preoccupato ed insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Alcune delle tue aspirazioni tendono ad essere davvero irrealistiche”.

Come è possibile che tutti gli studenti tendessero a riconoscersi in questo profilo? Beh, è semplice: sono frasi nella maggior parte dei casi valide per qualunque essere umano.

Chiunque qualche volta dubita di aver fatto la cosa giusta, chiunque si sente insoddisfatto se obbligato a restrizioni e chiunque è a volte estroverso e socievole e altre volte introverso e diffidente. Sono tautologie, frasi sempre vere. E se per sbaglio qualcuno non si riconosce nel 100% di esse, se è convinto della buona fede di chi gli propone questo profilo, tenderà a scartare quello in cui non si riconosce.

Se dal lato teorico l’astrologia si basa quindi su tradizioni popolari che non tengono minimamente in conto la realtà astronomica delle costellazioni e dello Zodiaco, dal lato pratico essa vive di sotterfugi psicologici (tautologie, previsioni generiche) e della credulità di chi ci casca (autosuggestionandosi e rendendo le previsioni auto-avveranti).

Luca Romano
@twitTagli

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