Piccole insofferenze… ai concerti

estadio-Monumental-noches-locales-ACDC_CLAIMA20110519_0205_22 Estadio Monumental, Buenos Aires: concerto degli Ac/Dc

Personaggi decisamente molesti che nessuno vorrebbe incontrare ad un concerto.

  • Il purista arrabbiato: a voi il suono sembra perfetto, ma niente, lui dice che fa schifo.
  • Il fan della prima ora: “Si si, la scaletta non era male, ma troppi pezzi nuovi, commerciali”.
  • Il biografo: “Era dal 1978 che non facevano questa combinazione di canzoni”.
  • Il guastafeste: ha studiato le scalette di tutti i concerti prima, e con approssimazione pressoché perfetta ti toglierà ogni sorpresa.
  • L’anticipatore: canta a squarciagola, avanti di un quarto e di un sillaba rispetto al cantante, per far vedere che conosce tutti i testi.
  • (ai concerti dei Metallica) quello che odia Lars Ulrich: a fine concerto lo sentirete sentenziare che “Non si possono pagare 70 euro per sentire un coglione fare così male la doppia cassa”.
  • L’apprensivo: il concerto inizia alle 22, con diciotto gruppi spalla. Alle 3 del pomeriggio, a 2 chilometri dallo stadio, è già lì che “Muoviti, che non troviamo posti decenti“.
  • L’incontinente (ovviamente, posti prato): “Devo andare in bagno, mi tieni il posto?“.
  • Lo scalmanato: in mezzo al pubblico, dietro. Tutti stanno tranquilli, lui poga rompendo i coglioni.
  • Il feticista: quello che a tutti i costi deve portarsi a casa un pezzo del prato (o dello stadio).
  • Il bibliotecario: ti guarda male se ti agiti troppo, e ti cazzia con lo sguardo perché sei eccitato.
  • L’ubriacone: il concerto inizia alle 21.30, lui alle 18 è già fuori dalla grazia di Dio. Alle 20 è collassato in un angolo.
  • L’hippie anacronistico: quello che si è fatto tutti i concerti degli anni 60, ha seguito l’artista dal primo unplugged  in un anonimo bar di provincia e continua a vestire come a Woodstock – ma con la barba bianca.
  • Lo snob: “Figo, niente da dire. Ma come quella volta ad Acapulco 1974…“.
  • Mister Pole Position: quello che vuole andare avanti. Son tutti schiacciati come sardine e lui ti chiede “permesso”. Ma muori.
  • La coppietta romantica: passano tutto il concerto a cantare in sincrono ogni traccia, ammiccandosi quando pensano che una strofa sia stata scritta apposta per loro.
  • Il pogatore: pensa di essere sempre ad un concerto dei Clash o dei Cockney Rejects, anche quando è un concerto di corni birmani e sitar.
  • La paurosa (sì, di solito sono donne): ‘Ma non è che ci sarà casino e pogano?‘. “Tesoro stiamo andando a vedere Crosby, Stills and Nash, il pubblico è reparto geriatrico, se qualcuno anche solo salta partono i femori, stai tranquilla”
  • Il dureppuro (si applica solo ai concerti metal e punk): quando il cantante esce sul palco gli grida: “Pooooseeeeeeeeeer”. Eggià, lui era punk già quando Syd Vicious doveva ancora nascere.
  • L’elegantone: vestito in giacca e cravatta come se dovesse andare a lavoro. È il concerto degli Ac/Dc,  perdio!
  • Il cannato deluso: “Non c’è più la roba di una volta, adesso c’è solo merda… quando ero giovane io si fumava roba buona“.
  • Il cannato snob (variazione sul tema): “Quando andavo ai concerti da giovane l’aria si doveva tagliare con i coltelli. Adesso si impasticcano e basta, sti giovani!“.
  • L’Omino Bianco: quello dalla maglietta nera ormai grigia. La mette anche se è bucata e logora, anche se il nome del gruppo non si vede più. Perché lui c’era dagli inizi.
  • Il tatuato: è gennaio, ma lui si è fatto un tatuaggio della sua band preferita in un posto che si vede solo se sta a petto nudo. Quindi al primo pezzo finge di avere caldo. Anche se c’è meno venti.
  • La fidanzata ignorante: “Amore, ma secondo te la faranno Back in black?”. “Ehm…tesoro….quella è degli Ac/Dc, questi sono gli Who“.

Ne avete trovati di peggiori? Ditelo nei commenti.

@twitTagli

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