Guè Pequeno, da solista si apre una nuova carriera

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È un vero momento d’oro per il rap italiano, e la scena musicale sforna nuovi “talenti” alla velocità della luce. Ci sono però anche artisti che per anni hanno silenziosamente arricchito la cultura rap italiana senza trovare la fama che si sarebbero meritati.
È il caso di Gué Pequeno, all’anagrafe Cosimo Fini, fondatore dell’ormai famosissimo gruppo milanese Club Dogo.

Ora, finalmente, il successo è arrivato, e con esso la voglia di sperimentare nuove esperienze da solo, lontano dai suoi due compagni d’avventura.
Lo scorso 4 giugno è infatti uscito il secondo disco solista del rapper trentaduenne, chiamato “Bravo Ragazzo”, ricco di collaborazioni, da Marracash a Emis Killa, passando per il torinese Ensi.
Venerdì è partito il tour per presentare il disco in giro per l’Italia e sabato sera l’Hiroshima Mon Amour di Torino ha avuto l’onore di ospitare una delle date. Ovviamente sold out, il concerto non ha deluso le aspettative dei fans, partendo dalle ragazzine urlanti in venerazione per il loro idolo, arrivando a chi di anni ne ha un po’ in più ma che ancora apprezza la musica di Gué.

Quando gli viene chiesto qual è il segreto del suo successo il rapper milanese non sa rispondere, anche se il suo sorriso tradisce una grande soddisfazione per il lavoro svolto in questi anni. D’altronde Gué è un rapper completo: dalle canzoni autocelebrative come “Bravo ragazzo”, fino alle più introspettive come “Brivido” (feat. Marracash) e “Ultimi Giorni”.
Insomma, una vera perla del rap italiano, prontissimo a raccogliere la pesante eredità di una leggenda chiamata J Ax.

Arianna Luisa Lucania
@twitTagli

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