“Linea e frammenti: fotografia, spirito e immanenza”. O, se preferite, la consapevolezza che rinunciare al vortice della velocità non può più essere un lusso, neanche in questa nostra società nevrotica: è una necessità.
Tra le diverse opere esposte al “Celeste Prize” che la direzione della Burning Giraffe Art Gallery ha notato, apprezzato e selezionato la foto il cui titolo citiamo in neretto all’inizio di questo post: al torinese Samuele Mollo, che di “Linea e frammenti” è l’autore, sarà dunque dedicata una personale, negli spazi di via Eusebio Bava 8/A a Torino.
Questo talentuoso fotografo merita abbondantemente lo spazio che la Burning Giraffe ha deciso di dedicargli. A maggior ragione merita un riconoscimento sulle pagine virtuali di “Tagli Magazine“.
C’è un valore poco di moda che sia il fotografo torinese sia noi apprezziamo molto: è il valore della lentezza. I soggetti ritratti da Mollo sono porzioni di muri, palazzi colpiti da una luce naturale decisa e tagliente.
«Il mio lavoro è il risultato di una lunga ricerca e di almeno ventiquattro mesi di impegno», racconta Mollo. «E su tutti i diversi, mutevoli spinti di riflessione mi ha suggerito, il primo è senza dubbio la lentezza».
Geometrie che si notano soltanto andando a piedi, concedendosi il lusso di guardarsi intorno: «È un esercizio che invita alla riflessione, a osservare con cura quanto abbiamo sempre a disposizione ma che non sempre ci ricordiamo, o possiamo permetterci, di guardare».
Specifiche tecniche
Le foto vogliono essere uno sguardo più che una composizione; sono scattate con un 50mm con f dall’11 al 16, senza flash né filtri. il 50mm è l’ottica più simile, per profondità di campo e ampiezza, all’occhio umano: il diaframma chiuso permette a Mollo di non avere troppa profondità di campo e di fare a meno di distorsioni e artifici. «Ai quali, tengo a dirlo, non sono contrario per principio: semplicemente, non è quello che mi interessa usare in questo caso».
La stampa è su carta cotone applicata su alluminio, con cornice galleggiante che non prevede vetro o plexiglas, a simulare l’effetto pittorico. Coerentemente, le due foto (su dodici) stampate in formato 100×75 sono pezzi unici: «Proprio come altrettanti dipinti». Le restanti dieci sono 60×45 prodotte in cinque copie.
L’invito di Mollo alla riflessione alla lentezza è motivato da precise ragioni: «La nostra società ha ormai fatto proprio il concetto di slow food. Alla stessa maniera si può osservare il mondo che ci circonda in slow view: chi non osserva lentamente non può neanche vedere ciò che io ho fotografato».
La fotografia di Mollo è uno strumento a disposizione dello spirito, altrimenti sopito e distratto, quasi a regalare un nuovo sguardo sulla nostra immanenza nel mondo. Come da sottotitolo.
Il vernissage e la mostra antologica
La redazione di “Tagli Magazine” sarà presente al vernissage di inaugurazione della mostra (giovedì 15 febbraio, a partire dalle ore 18.30).
La mostra prosegue, tutti i martedì e i sabati dalle 14.30 alle 19.30 (o, su appuntamento, la mattina), fino al 17 marzo.
Andrea Donna