Il nome “Anna” nella canzone d’autore italiana, ovvero: non tutte le parole sono ugualmente poetiche

Le parole non sono tutte uguali: banale ma veridica affermazione.

Le parole non sono neanche tutte tra loro intercambiabili; non lo sono neanche i lessemi con lo stesso identico significato (che sono rarissimi: per esempio, le preposizioni semplici “tra” e “fra“; ma a seconda del contesto consonantico di una frase preferiremo, parlando o scrivendo, l’una o l’altra).

Inoltre, non tutte le parole appartengono allo stesso registro e non tutte è opportuno utilizzare nel medesimo contesto (qui non è il caso che io faccia esempio, vero?).

Né, ancora, tutte le parole hanno – per utilizzare una fraseologia propria del linguaggio scientifico – la medesima “carica” poetica (la “carica” è, in fisica, la quantità di elettricità della quale è dotato un corpo): questo per dire che anche le parole sono dotate di una propria, e peculiare, quantità/carica di forza poetica.

Un esempio varrà più di mille spiegazioni.

Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, tra la vita e la morte avrei scelto l’America

è poetico;

Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, tra la vita e la morte avrei scelto la Germania

non lo sarebbe.

È difficilissimo spiegare per quale ragione “America” è una parola poetica e “Germania” non lo è; ma tutti, credo, sentiamo che è proprio così.

Sulla “carica poetica” (senza usare questo termine, evidentemente) delle parole ha scritto righe memorabili, tra gli altri, Giacomo Leopardi nello “Zibaldone“.

Anna, un nome poetico

Maria è, in assoluto, il nome femminile più diffuso in Italia. Anna è al secondo posto. Per qualche sottile, ineffabile, misteriosa ma reale ragione, “Anna” è un nome infinitamente più poetico di “Maria” (questo naturalmente non significa che sia anche, automaticamente e necessariamente, un nome più bello di quest’ultimo).

Non a caso, il nome Anna è, credo, il più diffuso nella canzone d’autore italiana.

Godiamoci queste sette canzoni, tra le quale alcune sono veri capolavori, mentre rivolgo anche a voi la domanda alla quale io non sono in grado di dare una risposta:

qual è la forza che carica (appunto) di forza poetica alcune parole più di altre? Che cosa rende, per esempio, “America” e “Anna” nomi più poetici di “Germania” e “Maria”?

Dateci, se lo desiderate, la vostra risposta nei commenti.

Andrea Donna

Anna, Lucio Battisti

“Emozioni”, 1970.

Anna Bellanna, Lucio Dalla

“Anna Bellanna”, 1974.

Anna di Francia, Claudio Lolli

“Ho visto anche degli zingari felici”, 1976.

Anna di Primavera, Ivano Fossati

“La casa del serpente”, 1977.

Anna e Marco, Lucio Dalla

“Lucio Dalla”, 1979.

Anna verrà, Pino Daniele

“Mascalzone latino”, 1989.

 

Canzone per Anna, Francesco Guccini

“Quello che non…”, 1990.

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