Da bambino, “Alice nel Paese delle meraviglie” era il mio cartone animato preferito (e lo è tutt’ora). Quella dello Stregatto era una delle scene che mi affascinava – e inquietava – di più. In particolare, mi incantava la canzone che cantava quel personaggio surreale:
La luna sorge all’olimon / e i palmipedon neppur
Quella parola, “olimon“, mi catturava: significante senza significato, era per la mia fantasia puro suono, pura musicalità.
In realtà, avrei scoperto, un significato – anzi due – quella parola ce l’ha. Roberto De Leonardis, adattatore italiano del film di Walt Diseny, riscrive la prima strofa di “Jabberwocky”, celebre nonsense del romanzo “Oltre lo specchio” di Lewis Carroll, e lo fa cantare allo Stregatto: riscrive, non traduce. Perché una vera traduzione è impossibile.
Secondo l’interpretazione più verosimile, “olimon” è una parola-macedonia che unisce i concetti di “orizzonte” e di “limone”. Perché proprio una fetta di limone sembrava a De Leonardis il sorgere dell’astro all’orizzonte.
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Andrea Donna
@AndreaDonna