Thor – The Dark World: recensione molto poco seria

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Lo so, Leo Ortolani ne ha già fatta una, ma dopo aver visto sul grande schermo questa epica tamarrata Marvel non ho resistito, complice il fatto di aver studiato per anni una materia (la fisica) verso la quale i registi di Hollywood insistono a non mostrare il minimo rispetto, utilizzandone il linguaggio per supercazzole cosmiche.
Ecco a voi quindi il riassunto di ciò che ho visto al cinema.

ATTENZIONE: SPOILER COME SE PIOVESSE !!

Antefatto

Nei tempi antichi un tizio cattivo voleva conquistare l’universo, tanto per iniziare subito con qualcosa di originale
Il supercattivo, di nome Sauron Malekith, aveva un esercito e un’arma potentissima: l’unico anello l’Aether.
Viene sconfitto dal solito cicisbeo asgardiano con i bicipiti, ma la sua arma non si può distruggere e allora bisogna farla sparire. Il supercattivo è sconfitto, ma non muore e resterà dormiente per migliaia di anni in attesa che la sua arma venga nuovamente alla luce. Tanto Tolkien è morto e non può sporgere denuncia per plagio.
I cattivi sono classificati come “elfi oscuri”, sebbene la loro pelle sia più bianca del latte appena munto… ma dopotutto anche l’Omino Bianco in realtà è nero.

Il film vero e proprio

Veniamo a Thor, il quale sta “riportando ordine nei mondi in preda alla guerra”, ovvero sta facendo il tamarro.
Il regista, intanto, è così messo male che copia le scene da Troy.
Nel vano tentativo di dare una profondità psicologica al suo personaggio, Chris Hemsworth assume un’espressione vagamente più sofferta. Poi ci si affeziona e decide di non cambiarla più.

Sulla terra intanto, Jane Auster è alle prese con uno strano fenomeno fisico nel bel mezzo di Londra, e ovviamente nessuno nel resto del mondo se ne è accorto tranne quattro poveri bambini negri (perché se sono poveri devono essere negri e se sono negri devono essere poveri), che hanno subito pensato di telefonare ad un’astrofisica americana. 
D’altronde: chi di voi non ha il numero di Natalie Portman in rubrica?
Con lei c’è un’altra astrofisica strafiga e uno “stagista”. Nel corso dei miei studi, dovete sapere, ho incontrato più marsupiali che ragazze nei corridoi della mia facoltà; eppure qui sono due gnocche su tre persone… serve a rendere più realistici gli elfi, a questo punto.

-“Queste anomalie gravitazionali sembrano fighissime, lanciamoci oggetti dentro.” 
– “Oh mio dio, ma è fantastico, la membrana pseudopoda sembra aver gravitazionato la pinasta”.

Vedete queste due bellissime astrofisiche? Ecco, non esistono nella realtà. Vedete queste due bellissime astrofisiche? Ecco, non esistono nella realtà.

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Ad un certo punto Jane viene risucchiata in un portale… così, senza un motivo che sia uno, e si ritrova davanti l’arma segreta degli elfi oscuri: gli asgardiani l’hanno infatti nascosta talmente bene che il primo portale a caso che si apre sulla terra la fa rispuntare fuori. 
Guardacaso, proprio in prossimità della tizia a cui Thor oltre al martello voleva mostrare lo scalpello. Poteva essere qualsiasi altro dei nove mondi e qualsiasi altro essere umano dei 7 miliardi sulla terra, e invece è stata lei, che fortunata coincidenza.
Tra l’altro non voglio dire che la Portman in questo film ha una recitazione vagamente inespressiva, ma al confronto le interpretazioni di Vin Diesel sono drammatiche e sofferte.
Jane assorbe l’arma e sviene; si risveglia che sono arrivate 2 macchine della polizia e Thor. Quest’ultimo, in un supremo sforzo di intelletto, intuisce che c’è qualcosa che non va e la porta ad Asgard per farla esaminare dai medici locali, che la mettono dentro una TAC 3D.

Jane: “Oh, è una supercazzola quantistica brematurata?”. 
Thor: “No, è una magia asgardiana”. 
Jane: “Ma spannolifica la pizzobandula?”. 
Thor: “Si”
Jane: “Allora è una supercazzola quantistica brematurata”.

Arriva Odino: scopre che Jane morirà, e reagisce duramente.

“Eh va beh, di qualcosa bisogna pur morire”.

Poi però l’arma si manifesta dentro Jane e Odino capisce di che si tratta, ma tanto gli elfi oscuri non esistono più.

Odino: “Sono tutti morti. Ho visto cadere l’ultimo di loro assieme all’ultimo esemplare esistente di delfino”. Thor: “Ehm… padre… devo darti una notizia”.

Gli elfi oscuri attaccano Asgard. Gli asgardiani sono esseri semi-divini, e il tizio che sta di guardia può vedere tutte le creature del cosmo, ma non possono nulla di fronte a una tecnologia Stealth vecchia di 5.000 anni, e quindi si ritrovano un’incrociatore stellare nel bel mezzo della città. Anche qui, ovvio.
Intanto, gli elfi portano tutti delle maschere bianche identiche a quelle del teatro greco (sono quelli della prossima foto), ma non c’è nulla da fare, anche così risultano più espressivi della Portman. 
Letali quanto il camaleonte della Findus, fanno il culo agli asgardiani perché questi ultimi in 5.000 anni non hanno ancora capito che le armi da fuoco sono meglio di asce e scudi. Meglio tardi che mai.

Il capo degli elfi cerca la sua superarma, ma la moglie di Odino ha nascosto Jane.

Comunque più espressivi della Portman.

Malekith: “Dove è la superarma invincibile?”.
Frigga: “Non te lo dirò mai”. 
Malekith: “Vabbé”.

La uccide e se ne va, tornerà a cercare l’arma più tardi. Ovviamente poteva rimanere e cercarla subito, ma c’aveva il cagotto. 
Jane, peraltro, era nella stanza accanto. Comunque un nascondiglio per la superarma migliore del precedente.

Arrivano Thor e Odino e realizzano brillantemente che il capo degli elfi tornerà. Odino vuole aspettare il ritorno degli elfi con le armi in pugno.

Odino: “Ha detto che sarebbe tornato in 5 minuti, andava solo a prendere le sigarette”. 
Thor: “Ehm… padre… devo darti una notizia”.

Thor libera Loki, perché conosce un portale segreto per uscire da Asgard: il portale di Loki è a 2 Km scarsi dalla città, ma ovviamente non l’aveva mai trovato nessuno. 
Se i nazisti fossero stati asgardiani, il diario di Anna Frank sarebbe più lungo della Bibbia.

Thor, Loki e Jane arrivano nel mondo degli elfi, gli elfi sentono la presenza dell’arma e giungono a loro volta. Con un trucchetto Thor riesce a far estrarre l’arma da Jane, che torna ad essere utile quanto un carciofo in una centrale atomica. 
Thor tenta di distruggere l’arma, dimostrando come al solito di avere il QI di una medusa: quando non ci riesce, inizia a realizzare che probabilmente non era il primo a cui veniva questa brillante idea, e che se non era stata distrutta prima c’era un motivo. 

Arriva un tizio grosso e invulnerabile e lui e Thor si menano, mentre il capo degli elfi se ne va. Poteva uccidere tutti con la superarma e stare tranquillo, ma il cagotto chiama impellente.
Thor la sta prendendo in culo con la sabbia e la rincorsa, ma viene salvato da Loki, che muore nel farlo (o così pare). Thor è triste, credo. Dall’espressione non si capisce molto bene, però ci sono i violini in sottofondo. Anche Jane è triste, infatti per rendere meglio la drammaticità il regista ha usato come controfigura della Portman una statua di cera.

I due non sanno come andarsene da questo mondo, ma scoprono tracce degli oggetti che avevano lanciato nei portali a inizio film, e arrivano sulla Terra.
Perché il portale per Asgard e quello per la Terra si aprivano a pochi metri di distanza, con tutto un pianeta a disposizione, che coincidenza! (Comunque, sempre più realistico di due astrofisiche fighe).

Sulla Terra, intanto, l’altra astrofisica ha liberato Eric Selvig (l’astrofisico dei primi due film) dal manicomio, spacciando lo stagista per il figlio. In Inghilterra notoriamente ti credono sempre sulla parola, i documenti non te li chiedono nemmeno se ti presenti in cosplay di Osama Bin Laden.
Selvig ha staccato le antenne TV dal tetto di casa, e vuole usarle per stabilizzare le anomalie spaziotemporali.

– “Quando l’allineamento dei mondi sarà completo succederà di tutto”. “Anomalie gravitazionali, ostrusioni di materia (!!!!!!!!!!!!)”. 
– “Tarapia tapioco, posterdati con la teoria delle stringhe, supercazzola bitumata con scappellamento relativistico a sinistra”. 
– “Oh no! Se il supercattivo attiva la superarma nel momento dell’allineamento planetario farà una reazione a catena che riburlica la cazzabubbola strinfia”.
– “Trasformerà l’universo in un mondo oscuro, con rigurgito quantistico come fosse antani”.

E poi il capolavoro:

“Aspetta, mi tolgo i pantaloni che da nudo ragiono meglio”.

Lo dice davvero.

– “Ah sì, indovina un po’ su quale mondo si trova il punto nevralgico da cui attivare la superarma? Il nostro. E indovina un po’ dove si trova il punto nevralgico? Alla periferia di Londra”.
– “Oh, che fortunata coincidenza”.
– “S
tavolta no, è che il regista voleva distruggere la città prima che Woody Allen girasse un altro dei suoi film frangipalle/marchetta sulle capitali europee”. 
“- Allora ha fatto benissimo”.

Arriva il cattivo con gli elfi, che iniziano a sterminare qua e là. Si muovono con la coordinazione dei Teletubbies, e fanno quasi altrettanta paura. In compenso, sono efficienti quanto una FIAT Duna.
Thor inizia a lottare col cattivo, che ha una superarma in grado di annientare l’universo, ma perché annientare il tuo nemico quando puoi semplicemente schiaffeggiarlo?
Infatti lui lo schiaffeggia. 
Fate i tamarri, almeno lo fate bene...I fisici invece cercano di seminare i Teletubbies facendoli apparire e scomparire tra i vari mondi, tanto per gettare un po’ di ridicolo sull’intera categoria (dei fisici; i Teletubbies peggio di così non possono cadere).

– “Funziona, riesco a stabilizzare l’anomalia quantistica”. 
– “Oh no, il supercattivo sta per usare la superarma del satrapo denidiatico che reclamizza la malvergola”. 
– “Thor tieni, sconfiggilo col potere dei posterdati parapleici dell’antenna TV”.

Thor va a picchiare il supercattivo, che ha la superarma al massimo del suo potere, ma non la dirige contro Thor perché proprio in quel momento lo coglie di nuovo il cagotto.
Così Thor gli da il colpo finale con l’antenna TV e il mondo è salvo.

Scena dopo i titoli di coda

Due asgardiani consegnano la superarma degli elfi oscuri ad un tizio con un’espressione affidabile quanto quella di Cicchitto, perché non sanno dove metterla.

Thor: “Possiamo fidarci del collezionista?”. 
Odino: “Certo, più fidato di lui non ho mai conosciuto nessuno, a parte forse Giuda Iscariota”. 
Thor: “Ehm… padre… devo darti una notizia”.

Commento personale

La sceneggiatura è evidentemente stata scritta su un Kleenex… per fortuna c’è Tom Hiddleston che tiene in piedi mezzo film da solo: potrebbero fare uno spin-off su Loki e farebbero il pubblico molto più contento. Il tentativo di rendere cupi i supereroi Marvel è penoso, certe cose lasciatele fare a Nolan e tornate a fare tamarrate in stile “The Avengers”, grazie.

Il modo in cui viene trattata la fisica nei film d’azione è da denuncia, date 100 dollari ad un cazzo di consulente e fatevi scrivere delle battute che abbiano senso.
Non è impossibile, basti pensare al consulente scientifico di “The Big Bang Theory”: piantatela di far rivoltare nella tomba scienziati, professori e studenti di fisica. Abbiamo dei diritti anche noi.

Luca Romano 
@twitTagli

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