
Mi rivolgo a voi. Voi che considerate i greci dei semplici farabutti che si rifiutano di restituire un prestito ai loro creditori. Voi che riducete l’Europa a un glaciale congegno contabile. Voi che siete schierati dalla parte della mannaia dell’austerità, contro l’idea stessa di dignità umana.
A voi voglio ricordare alcune cose:
1) Non è mai esistito un “salvataggio” della Grecia. Come ho ampiamente spiegato in questo articolo, è invece esistito un salvataggio delle banche francesi e tedesche che avevano prestato ai greci più di quanto potevano permettersi. Gli Stati sono poi subentrati ai creditori privati mobilitando risorse pubbliche, cioè i vostri soldi. Addossare ogni responsabilità al debitore significa dimenticare che in economia debitore e creditore condividono le stesse responsabilità.
In questo caso, per di più, per le banche c’è l’aggravante di essere ricorse a un eccessivo “effetto leva” (cioè l’aver prestato troppo denaro in rapporto al capitale detenuto) pur di raggiungere elevati indici di redditività. Di conseguenza, le banche hanno corso il rischio di fallire anche di fronte a una diminuzione del valore degli attivi di pochi punti percentuali.
Questo è avvenuto non solo in Grecia, ma in tutta Europa. Credere che i greci abbiano puntato la pistola alla tempia dei banchieri per farsi dare dei soldi è una falsità bell’e buona. Al contrario, è la finanza che ha spinto e continua a spingere le famiglie a indebitarsi.
2) Un’altra regola basilare dell’economia vuole che il creditore non faccia morire di fame il debitore, perché altrimenti non rivedrà mai più i suoi soldi. Come dovremmo interpretare il fatto che la Troika stia tentando in tutti i modi di umiliare e distruggere l’economia greca, apparentemente senza ragioni, come d’altronde rileva anche il Washington Post?
In cinque anni il Pil è crollato del 25%, la disoccupazione giovanile ha toccato il 60%, mentre la povertà infantile il 41%.
Economisti di fama mondiale come Paul Krugman e Thomas Piketty hanno osservato che, alle condizioni dell’Unione Europea e del Fmi, la Grecia non sarà mai in grado di rimborsare il debito.
Il sospetto è che il debito si sia trasformato in una sorta di guinzaglio cui legare il popolo greco affinché approvi riforme draconiane che favoriscano gli interessi della grande finanza europea.
3) Con una propaganda che non saprei come definire se non come razzista, avete descritto i greci come delle caricature umane: pigroni, indolenti, scialacquatori che non lavorano, vanno in pensione a cinquant’anni e che ancora hanno il coraggio di pretendere aiuti. “Perché dovrei sborsare i miei risparmi per mantenere i loro baby pensionati?”, vi domandate sdegnati.
Forse, però, ignorate che in questi anni in Grecia l’età pensionabile è stata alzata, che i suoi cittadini lavorano più di tutti gli europei e che il costo del loro welfare inciderebbe molto meno sul Pil se solo la Troika non avesse soffocato la crescita. Cos’altro dovrebbero fare dopo tutte le sofferenze imposte loro?
4) Avete dato la colpa ai greci perché negli anni hanno eletto politici corrotti. È vero, i loro governi hanno truccato i conti e hanno ricevuto tangenti dalla Germania per comprare inutili carri armati e sottomarini. Ma con la stessa logica, allora, l’Italia dovrebbe essere cinta d’assedio e presa per fame dalla Troika per essere riuscita nell’impresa di votare per vent’anni il leader politico più processato della storia repubblicana.
Non lamentatevi della legge Fornero, degli esodati, dell’innalzamento dell’età pensionabile, o dei tagli ai vostri stipendi e alle vostre pensioni, perché nel 2011 il governo Monti è stato insediato proprio perché qualcun altro in Europa non voleva subire il costo della nostra indecente classe politica.
Non credete anche voi che non sia né piacevole né equo pagare lo scotto per le nefandezze commesse da altri?
5) Vi opponete a qualsiasi ipotesi di ristrutturazione del debito greco, perché i debiti vanno pagati a tutti i costi (una libbra di carne, no?). E quando vi si ricorda che nel 1953 la Grecia fu tra gli Stati che condonarono una parte sostanziale del debito tedesco, nonostante avesse subito una feroce occupazione militare nazista, ribattete che allora era diverso, perché si trattava di una guerra. Quindi, fatemi capire, è meno grave uccidere milioni di innocenti piuttosto che essere insolventi?
6) E, infine, il fatto che vi rifiutate categoricamente di aiutare il popolo greco a uscire da una crisi paragonabile alla Grande Depressione americana dimostra solo una cosa: che i veri antieuropeisti siete voi.
La Grecia è Europa così come il nostro Mezzogiorno è Italia. Se facciamo tutti parte di una stessa comunità europea, allora chi ha di più deve dare a chi ha di meno. L’Italia e il Nord Europa (Schulz, Merkel, mi sentite?) devono aiutare la Grecia proprio come nel nostro Paese il Nord aiuta il Sud (o, almeno, dovrebbe).
Finché vi ostinerete a ritenere la Grecia un’appendice dell’Europa cui potremmo anche rinunciare e non come un suo insostituibile pilastro, rimarrete la dimostrazione che un’Unione politica europea non sarà possibile per molti anni ancora.
Jacopo Di Miceli
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