
Quando ho domandato “c’è un argomento di cui vorreste un’opinione femminile?” è venuto fuori questo: perché le lesbiche sono più facili da tollerare socialmente, ma l’omosessuale uomo no?
Troviamo delle possibili risposte a questo interessante enigma.
LE LESBICHE PER MOLTI UOMINI SONO ECCITANTI; I GAY NON LO SONO PER LE DONNE
Mi è venuto in mente quel vecchio gioco del bacio in discoteca che credo abbiano fatto in tante.
Hai 19-20 anni e sei a ballare con le tue amiche: il tuo fidanzato non è lì.
Un ragazzo ti si avvicina, comincia a farti la corte, in modo più o meno invadente; ad un certo punto ti stanchi, lo guardi e dici “Spiacente, sono fidanzata” e prendi la mano della tua migliore amica la quale, ben consapevole delle regole del gioco, ti dà un bacio sulla bocca di passionalità direttamente proporzionale alla vostra sfacciataggine.
Per esempio.
Ciò che sperimenti quasi tutte le volte è che, se il ragazzo se ne va, gli sguardi di altri cinque ti si sono incollati addosso. Nessuno ti si avvicina più, forse, ma ora sarai molto, molto più osservata.
Qualche anno fa riferii di questa scherzosa abitudine discotecara post-adolescenziale ad un’amica lesbica, che sentenziò:
“Per molti uomini la questione del lesbismo è un film in cui la trama vuole che un ragazzo apra la porta di una stanza e si trovi davanti due donne nude che fanno l’amore e si voltano a guardarlo.
Nel suo film le donne lo invitano a partecipare, tutte le volte.
Nella realtà una delle due si alza, gli urla ‘fottiti’ e gli sbatte la porta in faccia”.
Ecco, per lei la faccenda era tutta nel “dopo”: un uomo che guarda una donna che si dichiara lesbica sta pensando “sarebbe bello guardare, perché poi magari dopo mi fanno partecipare”.
Lo so, lo so, non per tutti è così. Ci sono anche gli uomini di mondo, certo.
Quelli che sanno che si tratta di una manifestazione di passionalità e non di esibizionismo, ovviamente.
E noi donne, non vogliamo partecipare a manifestazioni di passionalità omosessuale? Il triangolo con due uomini gay non ci interessa? No.
No, nemmeno di fronte a fisici scolpiti. Al massimo una pensa: “Che spreco”.
Perché noi donne non vogliamo partecipare? Perché, semplicemente, consideriamo la faccenda chiusa nel momento in cui ci troviamo davanti una preferenza di genere che non ci comprende: ti piacciono i maschi? Punto.
L’essere attratti da manifestazioni omosessuali dell’altro sesso (che sia quello maschile o femminile) ha a che fare con il fatto che il lesbismo sia più accettato dell’omosessualità maschile?
Almeno in parte, sì.
Il lesbismo è tollerato innanzitutto perché una grande fetta del mondo maschile non solo lo approva ma è addirittura entusiasta di fronte a performance saffiche.
Detto ciò, vi sono anche altre ragioni per cui essere lesbiche “fa figo” ed essere un maschio gay no.
LA QUESTIONE DEL CONTATTO FISICO AL FEMMINILE
Limitando questo discorso alla civiltà occidentale, possiamo affermare con sicurezza che le amicizie femminili prevedono un contatto fisico molto più stretto di quelli tra uomini: mani nelle mani, abbracci, carezze, baci.
Dormire insieme. Fare la pipì insieme. Fare la doccia insieme. Insaponarsi a vicenda.
Quello che per un uomo è la trama di un porno per una donna equivale a un gesto che non ha niente di più della disinvoltura e della naturalezza che anni di amicizia possono portare ad avere.
Un uomo che si lascia andare in un abbraccio o un gesto di affetto con un suo amico verrà visto in modo molto diverso – e molte donne potrebbero considerare di mettere in dubbio la sua virilità se questi scoccasse un bacio sulla guancia del suo compagno di tennis.
È una questione di gradi: la società è portata ad accettare che io baci sulla bocca la mia migliore amica e allora quanta differenza può fare, dopotutto, se le toccassi una tetta mentre lo faccio?
Ma nessuno di noi è ancora abituato a vedere due ragazzi che si coccolano per strada e infatti – anche a chi viene in mente di farlo, – subito dopo magari viene da dire “Magari anche no, và, che poi ci guardano tutti male”.
IL CORPO MASCHILE È UNA MINACCIA MAGGIORE DEL CORPO FEMMINILE
Che siate omofobi o meno, che sia a livello conscio o subconscio, ogni uomo davanti a un gay sente che, se si trovasse da solo con lui nel suo appartamento di sera verrebbe colto dall’angoscia di essere “attaccato alle spalle”.
Non fate gli uomini moderni, accade e basta: se vi invitasse una donna pensereste comunque che potrebbe trattarsi di un’avance ma – che la donna vi piaccia oppure no, che sia interessata a voi oppure no – reagireste con una serenità maggiore.
La paura, di fronte a un bestione di 1,95 per 105 kg di muscoli, beh, ci sta.
È lecito, chiariamoci: se la persona di cui pensi di essere bersaglio è alta quanto o più di te, pesa quanto o più di te, ha bicipiti muscolosi quanto o più di te, considererai che in uno scontro fisico potresti, dico potresti, avere la peggio.
Se sei un uomo intelligente e emancipato non lo ammetterai mai con te stesso, ma la tua paura atavica è di essere fisicamente sopraffatto, in altre parole violentato.
Ciò, ovviamente, rende l’essere un maschio gay più minaccioso anche solo perché essere sopraffatti potrebbe portare ad un’invasione del proprio Io – ed il vostro Io non ha nessuna intenzione di essere invaso. Mai. Giustamente.
Le ragazze gay fanno avànces solo dopo un approfondito esame della donna che hanno davanti e se non sono sicure al 101% della sua omosessualità non muoveranno un dito. E anche se lo muovessero, si fermerebbero al primo cenno di rifiuto.
E in ogni caso il contatto fisico, anche non voluto, che si verrebbe a creare sarebbe molto meno invasivo.
Naturalmente anche un ragazzo gay si fermerebbe davanti a un no.
Ma questo, il vostro sistema limbico, lo sa?
ALLE DONE PIACE SPERIMENTARE
Quante ragazze intorno ai 14, 16 anni, hanno provato a baciare una compagna di scuola? Molte!
E perché? Per lo stesso motivo per cui la gente prova a fare paracadutismo o bungee jumping: perché pensa “magari mi piace, magari mi diverto”, perché è trasgressivo ma non ti uccide, perché è una cosa nuova.
Poi qualcuna si entusiasma più di altre e continua su quella strada mentre la maggior parte mette l’esperienza in tasca e procede innanzi.
Senza troppi traumi, senza mettere in discussione se stessa più di tanto.
Agli uomini sperimentare non “piace”: accade solo se vengono spinti da pulsioni molto forti e travagli interni altrettanto coinvolgenti. Considerano le conseguenze di un gesto del genere molto più drammatiche: se si viene a sapere?
Se mi piace davvero?
Se sono…un frocio?
Se mi emarginassero?
La cronaca ci parla di numerosi e drammatici casi di ragazzi maschi che si suicidano perché oppressi da critiche e bullismi contro il loro essere, o essere ritenuti, gay; ma non ricordo nessun caso di ragazza che si uccide perché il suo lesbismo è preso di mira.
Abbiamo invece avuto casi di ragazze che si suicidano perché a scuola si dice di loro che sono delle poco di buono o subiscono insulti per una condotta sessuale malvista.
Si biasimano gli uomini checche, si biasimano le donne puttane. Sono stereotipi antichi come il mondo, almeno nella nostra società, e condizionano i nostri comportamenti.
E ovviamente condizionano anche le nostre intolleranze.
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