I Sei di Torino in mostra alla Fondazione Amendola fino al 31 gennaio

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Un evento in grado di riqualificare le periferie? Senza, dubbio.
E infatti l’antologica “Carlo Levi – I Sei di Torino” è inserita nell’ambito dei progetti di riqualificazione delle periferie urbane.
Ma si tratta di una lettura molto riduttiva.

L’esposizione ospitata fino al 31 gennaio dalla Fondazione Amendola (e curata da Loris Dadam) è infatti, prima di tutto, un’occasione splendida per ammirare una cinquantina di quadri, molti dei quali di qualità altissima, di quei sei protagonisti dell’arte del Novecento che vanno sotto il nome di “Sei di Torino”. 
Come nell’ottimo catalogo di Francesca Barzan, li citiamo in ordine cronologico di nascita: Jessie Boswell, nata nel 1881; Nicola Galante, classe 1883; Gigi Chessa, classe 1898; Francesco Menzio, classe1899; Enrico Paulucci, classe 1901 e Carlo Levi, classe 1902.

Preziosa, questa mostra. Per almeno due mitivi: perché è frutto della straordinaria capacità organizzativa (e direi anche relazionale) della Fondazione Amendola, in grado di mettere insieme un corpus per il quale, senza battere ciglio e con soddisfazione finale, presso qualsiasi galleria si pagherebbe un biglietto; e perché riporta dopo anni all’attenzione del pubblico un’esperienza artistica che, oggi, possiamo considerare nella sua dimensione estetica ma anche storica e documentale.
C’erano state, negli ultimi anni, alcune retrospettive dedicate ai singoli protagonisti: non però ai Sei nel loro insieme.

Presso i saloni di via Tollegno a Torino, sede dell’antologica, emergono, dai dipinti esposti e dal catalogo che si può acquistare a offerta libera, tutti gli elementi costitutivi del gruppo: la regia teorica di Edoardo Persico e di Lionello Venturi; il recupero (rivisitato, non scimmiottato) dell’impressionismo; il mecenatismo di Riccardo Gualino; la lezione di Felice Casorati; l’impressione esercitata su Mario Soldati; l’atmosfera della Torino tra le due guerre.

Orario: da lunedì a venerdì 10-12,30 e 15,30-19; sabato 10-12,30; domenica visite guidate su prenotazione.
Per informazioni: 011 248 29 70 – 348 221 12 08.

Andrea Donna