
Ci eravamo cimentati, un paio di anni fa, in una strampalata “Top ten sentimentale delle migliori sigle dei cartoon“. Eccoci nuovamente con un’operazione simile: scommetto che non ricordavate tutte le dieci sigle che seguono.
IL LIBRO CUORE
Lo stesso Riccardo Zara, mente e anima dei gloriosi Cavalieri del Re, considera “Il libro Cuore” la sua sigla più riuscita.
KIMBA
Ancora, ispiratissimi, i Cavalieri del Re (1982). Sono “bianchi” sia il leone sia il cacciatore, ma è naturalmente il primo, il protagonista Kimba, a mettere in fuga il secondo.
RE ARTÙ
Il nome “Cavalieri del Re” sembrava adatto alla sigla della “Spada di King Arthur” (1982), ma Zara Senior, Zara Junior e le sorelle Serina ancora non sapevano che proprio con quel nome sarebbero diventati famosi.
CALENDAR MAN
Tutti i bambini capivano “Domenica la Venere del trono”, e invece il testo di “Calendar man” dice “Domenica la vera erede al trono”.
PREDATORI DEL TEMPO
I “Predatori del tempo” (1985, Cavalieri del Re) contro le Sentinelle Salvastoria. Queste ultime ci piacciono di più delle Sentinelle in Piedi, ma si sa: erano altri tempi.
SAM
Chissà perché, il genere Western ha avuto più successo al cinema che nei cartoon. “Sam, ragazzo del West” (Nico Fidenco) è una delle eccezioni alla regola.
MARCO POLO
Di Oliver Onions, ricordiamo tutti la straordinaria sigla di Galaxy Express 999. Quanti ricordavano “Marco Polo”, del 1981?
FIORELLINO
Chissà che nella “principessa senza regno e senza re” (“La ballata di Fiorellino”, Cavalieri del Re) non vi sia un’eco, più o meno consapevole, del “re senza corona e senza scorta” della Canzone di Marinella.
PINOCCHIO
I bravi bambini si dividono, anzi si dividevano fino a qualche decennio fa, in deamicisiani e collodiani. Dopo “Il libro Cuore” ecco anche “Le nuove avventure di Pinocchio”.
LO SPECCHIO MAGICO
“È una bimba come te”, recita uno dei primi versi della sigla (I Cavalieri del Re) di questo anime esplicitamente pensato per il pubblico femminile. Stilly, protagonista dello “Specchio magico”, non conosce gli ammiccamenti loliteschi della collega appena più adulta Bia, mentre ricorda nei lineamenti la terza maghetta, Chappy.
Andrea Donna
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