
Si è svolta nella serata di ieri la conferenza di Luigi Zingales presso la sede torinese di Fermare il Declino, in via Botero 10.
Zingales, professore di economia a Chicago arriva direttamente dagli Stati Uniti – almeno così mormorano i ragazzi dell’associazione – e la sala si riempie in fretta con un pubblico eterogeneo: giovani universitari, cinquantenni dalla faccia seria, poche donne.
Il professore balza su un gradino che adocchia dietro la sedia messa a disposizione: elegante completo grigio chiaro, cravatta blu elettrico, sguardo vivace.
Parlerà poco, per poi lasciare spazio alle domande: il quarto d’ora che occupa però è energico e chiaro, con un richiamo alla passione civile fin dall’inizio. Per Zingales questa si traduce in maniera molto concreta: fare quello in cui si crede, senza strategismi di sorta.
Ma non avventatezza: da una parte la strategia (in senso quasi economico), dall’altra il “track record“, vale a dire l’esperienza e la storia personale di ognuno. Zingales sottolinea accorato che il suo vuole essere “un movimento col sapore di pulito, un qualcosa di diverso da chi ha finora calcato la scena politica del Paese: noi siamo il nuovo che ha delle idee“.
@UMangiardi