Zingales alla conquista di Torino: Fermare il Declino si presenta in Piemonte

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Si è svolta nella serata di ieri la conferenza di Luigi Zingales presso la sede torinese di Fermare il Declino, in via Botero 10.
Zingales, professore di economia a Chicago arriva direttamente dagli Stati Uniti – almeno così mormorano i ragazzi dell’associazione – e la sala si riempie in fretta con un pubblico eterogeneo: giovani universitari, cinquantenni dalla faccia seria, poche donne.
Il professore balza su un gradino che adocchia dietro la sedia messa a disposizione: elegante completo grigio chiaro, cravatta blu elettrico, sguardo vivace.

Parlerà poco, per poi lasciare spazio alle domande: il quarto d’ora che occupa però è energico e chiaro, con un richiamo alla passione civile fin dall’inizio. Per Zingales questa si traduce in maniera molto concreta: fare quello in cui si crede, senza strategismi di sorta.
Ma non avventatezza: da una parte la strategia (in senso quasi economico), dall’altra il “track record“, vale a dire l’esperienza e la storia personale di ognuno. Zingales sottolinea accorato che il suo vuole essere “un movimento col sapore di pulito, un qualcosa di diverso da chi ha finora calcato la scena politica del Paese: noi siamo il nuovo che ha delle idee“.

Forte la stilettata all’altra novità delle prossime elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle di Grillo: “È vero, Grillo è una faccia nuova. Ma non è democratico e non ha le idee per cambiare questo Paese, per fermare il declino di un’Italia che sta andando verso il disastro.

Quello che apprezziamo noi – continua il professore – è la coerenza. E cito la Lega, soprattutto la Lega degli inizi: con tutti i difetti delle loro idee, loro son stati un partito serio (e qui la “e” gli si allarga: malandrino accento padovano, NdR). Poi la Lega Veneta si è venduta ai Dc del posto, lo stesso Bossi si è venduto e i risultati si sono visti. Assieme al collasso del Pdl, che sta vedendo la sua fine. Noi siamo un movimento serio: preferiamo però non scendere a compromessi, rischiando magari anche di prendere schiaffi a questa tornata elettorale“.

 

L’entusiasmo è alto, le teste pensanti sono di livello: Fermare il Declino potrebbe essere una novità interessante del panorama politico nazionale. Se riescono a creare consenso attorno alle loro istanze, daranno risposta ad una questione insoluta fin dalle origini di questo Paese: un serio e rispettabile progetto di destra liberale, privo di qualunque riferimento nostalgico, senza implicare per forza uno squilibrio sociale.

 

Umberto Mangiardi 
@UMangiardi

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