Evento #30, $1.000 No-Limit Hold’em: Se ci seguite da un po’, ormai avrete capito come funziona, questi eventi dall’iscrizione minima e dalla partecipazione oceanica sono evitati dai campioni che preferiscono tornei più competitivi e più ricchi. Anche qui, dunque, nessun nome famoso in alto nella classifica: vince Chris Dombrowski, in finale su Mathew Moore, entrambi americani.
Evento #31, $1.500 Pot-Limit Omaha Hi-Low: Ritorna il l’Omaha Hi-Low, già protagonista la settimana scorsa, ma in una veste leggermente diversa. Si gioca infatti Pot-Limit e non più Fixed Limit: fantasia e improvvisazione trovano più spazio. A vincere è un australiano semi-sconosciuto, Jerry Graham, ma al secondo posto troviamo subito Marco Johnson, e soprattutto al terzo posto il leggendario Barry Greenstein, grandissimo giocatore, autore di uno dei libri di strategia più letti su questo gioco (“Ace on the river”) e soprannominato “Robin Hood” per la sua abitudine di fare moltissima beneficenza (togliendo in effetti ai ricchi per dare ai poveri, ma legalmente). Un bel risultato per un giocatore ultimamente lontano dai grandi palcoscenici.
Evento #32, No-Limit Hold’em Six-Handed Championship: Dal momento che è la variante più diffusa e che è giocato in diverse modalità, il No-Limit Hold’em prevede tre tornei che conferiscono un titolo di campione del mondo: quello Heads-Up (testa a testa), quello Six-Handed (tavoli da 6 giocatori) e quello classico, che è da sempre l’evento conclusivo delle WSOP. Questo evento ha visto un grandissimo e graditissimo ritorno, quello di Erick Lindgren, forse il miglior giocatore al mondo tra il 2007 e il 2008, poi caduto in declino anche a causa di una serie di problemi personali di alcolismo e scommesse. Il grande E-Dog si è riscattato, e con una prestazione maiuscola ha portato a casa un meritato titolo, in finale su un altro storico giocatore della vecchia scuola, Lee Markholt. In generale comunque, i grandi nomi non mancano: al settimo posto abbiamo Andrew Robl, noto professionista del cash-game online, al decimo Allen Bari e al quindicesimo posto Max Steinberg, vi ricorderete di lui dalla settimana scorsa. Splendida anche l’Italia, che vede Dario Sammartino conquistare un esaltante decimo posto.
Evento #33, $2.500 Seven Card Razz: il Razz è un gioco in modalità Stud dove però a vincere è il punto più basso, e non vengono prese in considerazione scale e colori. La mano migliore è dunque A-2-3-4-5: c’era attesa, visto che questo evento è quello che l’anno scorso ha visto Phil Hellmuth conquistare il suo dodicesimo braccialetto. Attesa però un po’ delusa: i più noti campioni non hanno brillato, lasciando il posto a professionisti meno forti in assoluto, ma forse più specializzati in questa particolare variante. Vince Brian Campanello, su David Bach.
Evento #34, $1.000 Turbo No-Limit Hold’em: I tornei “Turbo” prevedono semplicemente che l’aumentare del livello minimo delle puntate salga in maniera vertiginosamente più veloce della norma. Questa modalità, molto diffusa nel poker online e sperimentata quest’anno per la prima volta alle WSOP (con successo, visti i 1.600 partecipanti), richiede aggressività e tempismo. A piazzarsi a premi, non a caso, sono stati quasi tutti giocatori provenienti dal poker online: vince il belga Michael Gathy, mentre il primo campione internazionale è l’inglese Jake Cody, anche lui detentore della Triple Crown.
Evento #35, $3.000 Pot-Limit Omaha: Speravamo tutti che Dario Alioto portasse in alto la bandiera italiana, ma un po’ di sfortuna e forse troppa pressione non hanno aiutato, il braccialetto tricolore è rimandato ancora una volta. Ad ogni modo, molti grandi nomi in alto nella classifica, a cominciare dal vincitore, Jeff Madsen, che conquista il terzo braccialetto in carriera.
Evento #36, $1.500 No-Limit Hold’em Shootout: Il secondo evento Shootout della manifestazione ha visto di nuovo Alessandro Longobardi piazzarsi a premi, ma l’italiano non è riuscito ad andare oltre al secondo round. I principali professionisti mondiali erano impegnati nell’evento #37, quindi a vincere sono stati nomi noti, ma non notissimi. Conquista il braccialetto Simeon Naydenov, in finale su Jake Schwartz, mentre il professionista della squadra argentina Nacho Barbero si deve accontentare del quinto posto.
Evento #37, Limit Hold’em Championship: la presenza di Greg Mueller all’ottavo posto ormai non stupisce più nessuno, o almeno non chi ha seguito le puntate precedenti: nei giochi “Limit” Mueller va a premio con una costanza incredibile, anche se ancora non è riuscito ad acciuffare il secondo braccialetto, che sta cercando dal 2009. Il vincitore è un professionista americano forte, ma poco noto, Michael Moore (non è il regista, è un omonimo). È però il nome del secondo classificato a balzare immediatamente all’occhio: Gabriel Nassif è stato infatti per diversi anni uno dei più forti giocatori mondiali del gioco Magic, The Gathering, che tutt’ora pratica a livelli altissimi. Inventore di mazzi e strategie, il suo è un nome che tutti gli appassionati di questo gioco conoscono benissimo: il suo passaggio al poker ha avuto il meritato successo.
Evento #38, $2.500 No-Limit Hold’em Four-Handed: la ricerca dell’aggressività e dello spettacolo ha indotto gli organizzatori delle WSOP a sperimentare questo nuovo formato. Il principio è semplice: meno giocatori ci sono al tavolo, più spesso ognuno si ritrova coinvolto in una mano, quindi occorre imparare a giocare con mani più speculative. L’evento ha avuto un discreto successo, visti i 560 giocatori, ma i professionisti si sono imposti alla grande: vince infatti il canadese Justin Oliver, imponendosi su un tavolo finale che vedeva la presenza di David Pham, soprannominato “The Dragon” ai tempi delle prime stagioni del World Poker Tour all’inizio degli anni 2000, e di John Juanda, uno dei più forti giocatori di sempre, vincitore di 5 braccialetti in 5 specialità diverse.
Evento #39, $1.500 Seven Card Stud Hi-Low: nonostante la disciplina tecnica, molti professionisti di prima classe erano impegnati nell’evento #41, quindi i primi posti in classifica sono occupati da semi-pro specializzati in questa difficilissima variante. Vince il canadese Daniel Idema, portando a 9 i braccialetti del Canada in questa edizione delle WSOP – mai così tanti, nemmeno quando Daniel Negreanu era nei suoi anni migliori. Da segnalare il piazzamento a premi di Phil Hellmuth, che a fronte del risultato scadente (42° su 558 per lui non è certo una gran cosa) conquista comunque la 99esima bandierina. La storia è ad un passo.
Evento #40, $1.500 No-Limit Hold’em: altro evento “per amatori”, questo torneo ha visto ai blocchi di partenza ben 2.100 partecipanti. A vincere è stato Jared Hanby, ma Allen Cunningham, arrivato decimo, qualche rimpianto l’avrà avuto.
Piccola nota esplicativa: a leggere i risultati, può sembrare che il No-Limit Hold’em sia un gioco poco premiante per i professionisti, visto che nel migliore dei casi arrivano a piazzarsi in alto in classifica, ma le vittorie vanno quasi tutte a giocatori sconosciuti. La realtà è un po’ diversa: il fatto che il No-Limit Hold’em sia la variante più conosciuta e giocata in tutto il mondo implica due conseguenze importanti. La prima è che i tornei di questo formato vedono una partecipazione molto più massiccia: questo rende più difficile ovviamente il piazzamento a premi, e la vittoria; diciamo pure che arrivare ad un tavolo finale ad un evento da 2.000 partecipanti è un risultato altrettanto notevole di una vittoria ad un evento da 200 giocatori. C’è poi un altro fatto da considerare: poiché migliaia di persone giocano No-Limit Hold’em online. È molto più probabile trovare in questa variante dei giocatori fortissimi, ma sconosciuti, semplicemente perché non hanno ancora avuto la consacrazione in un torneo dal vivo. Ed è proprio il caso del prossimo evento.
Evento #41, Pot-Limit Omaha Six-Handed Championship: il nome di Steve Gross non lo conosce nessuno, il nickname “gboro780” invece, suona già più familiare. Il ragazzo è uno dei più forti giocatori online al mondo, capace di vincere più di 6 milioni di dollari solo giocando tornei. La sua vittoria ad un evento così prestigioso giunge inattesa, ma non certo immeritata, consacrando finalmente il campione che tutti sapevamo essere in quel ragazzo. Da segnalare anche il settimo posto di Eygeny Timoschenko, detto “Lo Zar”, il più forte giocatore russo di sempre.
Evento #42, $1.000 No-Limit Hold’em: Niente di particolare da segnalare in questo evento, se non il nome del vincitore, il semi-professionista ungherese Norbert Szecsi. Praticamente nessun professionista ha partecipato, visti gli eventi precedente e successivo.
Evento #43, No-Limit 2-7 Single Draw Lowball: ricapitoliamo per chi si fosse perso un pezzo, questa variante ricorda il vecchio “poker all’italiana”, con 5 carte e la possibilità di cambiarle una volta. La differenza è che a vincere è il punto più basso: la mano migliore è quindi 2-3-4-5-7 non dello stesso seme. Il tavolo finale di questo evento è stato semplicemente mostruoso, basta pensare che tra i 7 giocatori seduti al tavolo i braccialetti totali erano 16! Il grande favorito era Layne Flack (sei braccialetti per lui), ma è uscito in sesta posizione. Quarto l’italo-australiano Jeff Lisandro (quattro braccialetti). Alla fine ha vinto il fortissimo Jesse Martin, ma è giusto menzionare anche il secondo classificato: già, perché David “Bakes” Baker è arrivato quasi a sfiorare il braccialetto dopo il suo quarto tavolo finale in tre settimane e mezzo di tornei. Un risultato pazzesco, che se pure non ha visto Bakes conquistare l’ambito trofeo, lo pone senza dubbio in pole-position per la corsa al titolo di “giocatore dell’anno”.
Altri eventi: mentre scrivo è cominciato uno degli eventi più attesi del mondiale, il Big One for One-Drop, dal buy-in esclusivo di $111.111, e dal montepremi stellare (il vincitore, oltre al braccialetto, porterà a casa 4 milioni di dollari). I partecipanti si dividono in due categorie: i più grandi campioni del mondo, nessuno escluso, e alcuni miliardari con l’hobby del poker attirati dalla sfida di giocare contro i migliori e allo stesso tempo dalla causa filantropica di questo torneo (ricordiamo che parte del montepremi sarà devoluto alla One-Drop Foundation). Ma non è tutto, perché domenica inizierà anche l’evento più prestigioso in assoluto, il Poker Player’s Championship, da molti professionisti considerato il vero “campionato del mondo”, poiché per vincerlo bisogna essere maestri di tutte le varianti e di tutte le modalità di puntata in cui le varianti possono venire giocate. In programma questa settimana anche il Ladies’ Event, la cui storia curiosa vi racconterò nella prossima puntata.
Luca Romano