
Le potremmo definire tranquillamente le Olimpiadi del poker: sono le WSOP, World Series of Poker, che abbiamo seguito da vicino nel corso di quest’estate. E adesso, possiamo finalmente annunciare il vincitore finale: si tratta di Ryan Riess, un giovane americano di soli 23 anni, che all’evento finale delle WSOP tenutosi pochi giorni fa a Las Vegas ha sconfitto il suo ultimo avversario ed ha ottenuto un premio di oltre otto milioni di dollari.
Ryan Riess, dopo la vittoria, ha dichiarato che aveva questo sogno sin dall’età di 14 anni e che lo ha realizzato con sacrificio, applicandosi a lungo per diventare professionista e lavorando anche come dealer per potersi mantenere, prima che arrivassero le vittorie al poker. Ma dopo questa vittoria alle WSOP, arrivata molto presto in carriera, tutto potrebbe diventare più difficile. Gestire i soldi, il proprio futuro, le proposte, più o meno (in)decenti, che immancabilmente arriveranno.
In effetti negli ultimi cinque anni, i vincitori delle World Series of Poker sono stati tutti giovanissimi: il più vecchio di questi è stato Greg Merson, vincitore del 2012, che all’epoca aveva la veneranda età di 25 anni! E a proposito della vittoria di Riess, ha parlato in una intervista Joe Cada, campione del mondo dell’edizione WSOP 2009. Anche lui giovanissimo quando vinse, ha dichiarato che probabilmente, come successe a lui, anche a Riess arriveranno numerose proposte, ma a queste dovrà fare molta attenzione.
Soprattutto a coloro che potrebbero proporgli investimenti rischiosi, oppure sfruttare la sua immagine in modi che potrebbero nuocere allo stesso Riess.
Tra i consigli che sono arrivati, c’è anche quello di staccare per un breve tempo e metabolizzare la vittoria, farsi una vacanza, dedicarsi ad altri giochi magari sfruttando il bonus slot William Hill per poi rientrare nel mondo del poker con una maggiore consapevolezza.
Lo stesso Joe Cada ha ammesso infatti di aver fatto un investimento poco oculato, come l’aprire un bar – ristorante, che però adesso è chiuso.
Non tutti i giovani vincitori degli ultimi anni hanno in effetti poi continuato ad avere il successo improvviso con cui sono saliti al vertice delle WSOP. Tra questi, ricordiamo ad esempio il danese Peter Eastgate, che dopo essere divenuto campione del mondo WSOP a soli 22 anni nel 2008 ha continuato a giocare con grande successo per altri due anni, fino a che nel 2010 ha deciso di ritirarsi dal poker, quasi definitivamente.
Il giocatore danese addirittura nel 2010 ha venduto il braccialetto vinto alle WSOP 2008 e parte del ricavato lo ha donato in beneficenza all’UNICEF.
Ha poi ripreso a sedersi al tavolo dopo circa un anno, ma con minore intensità: in effetti in una intervista ha dichiarato che il poker per lui è solo un mezzo per diventare economicamente indipendente, ma non vuole passare il resto della sua vita come giocatore professionista. Insomma: immaginare il suo futuro è proprio quello cui dovrà pensare Ryan Riess, e lo dovrà fare molto attentamente.
Mauro Loewenthal
@twitTagli