Disclaimer: non sono un esperto di cinema. Semplicemente, mi piace molto e vado appena posso con mia madre: sì, lo so, è una cosa da bamboccioni forse, ma è stata lei che mi ha portato sin da piccolissimo a vedere film “da grandi”. Da allora è un po’ la “nostra cosa”; inoltre, discutere con lei del film appena visto è bello quasi quanto vedere il film. Vado talmente spesso al cinema che Ale Porro mi ha detto: perché non ne scrivi su Tagli? Quindi, prendetevela con lui…
Un’ultima cosa: io odio le “critiche” che svelano troppo della trama dei film, perciò non commetterò questo “reato” a mia volta. Cercherò semplicemente di dirvi se un film vale la pena di essere visto, tutto qui.
Se non sapessimo che Roberto Andò lavora a questo film da almeno due anni, potremmo pensare quasi ad un documentario. Fa quasi impressione notare quanto la trama di cui tratta questo film sia per certi aspetti sovrapponibile a quella della sinistra italiana del recentissimo passato.
È fin troppo facile notare quanto ci sia di Pierluigi Bersani nel personaggio interpretato da uno straordinario Toni Servillo. Enrico Oliveri infatti è il Segretario del maggiore partito della sinistra italiana, un Segretario tuttavia pieno di incertezze e incapace di dire parole chiare al suo partito e al Paese (ricorda qualcuno?). Prova a sorreggerlo il suo assistente, interpretato da un convincente Valerio Mastandrea – un attore che conferma sempre di più di essere ormai una certezza del cinema nostrano.
Il sostegno del fedele assistente, tuttavia, non è sufficiente e il Segretario – e candidato premier – fa una scelta azzardata proprio a pochi giorni dalle elezioni. Vi lascerò il piacere di scoprirlo, senza svelarvi nulla di questa trama intricata che vi sorprenderà.
Vi basti sapere che, soprattutto alla luce dei recenti risultati elettorali, vi troverete a pensare: “magari fosse successo nella realtà!“…
È però doveroso spendere più di una parola sulla prestazione di Servillo. Dirò una cosa forse irrispettosa: la sua sfortuna è stata quella di nascere in Italia. Fosse nato nei pressi di Los Angeles a quest’ora avrebbe almeno due statuette raffiguranti lo zio Oscar in casa e una stella sulla Hollywood Boulevard. È sorprendente come questo gigante del nostro cinema riesca ad essere convincente in qualunque ruolo decida di cimentarsi e anzi in questo film riuscirà persino a duplicare questa sua abilità (scoprirete da soli il perché).
In conclusione vi consiglio caldamente di andare a vedere questa pellicola, soprattutto se siete rimasti un po’ delusi dalle ultime elezioni…
Voto: 7 e mezzo
Domenico Cerabona
@DomeCerabona