Viaggio nel cuore nero d’Europa/3: la musica di estrema destra

Estrema destra 2

Questa puntata del viaggio nel cuore nero d’Europa è ancora dedicata all’Italia, o meglio, alla musica. Uno tra i veicoli preferiti dall’estrema destra per diffondere ideologie, miti e pensieri è proprio la musica e non c’è da stupirsi che alcuni dei leader storici dei movimenti di destra fossero (o siano) anche frontman di band alternative; giusto per citarne due che abbiamo già visto nella prima puntata: Massimo Morsello e Gianluca Iannone, ma non ci sono solo loro in questo viaggio, c’è un numero impressionante di altri gruppi, ognuno con la propria identità culturale e politica, sempre, però, fieramente schierata all’estrema destra.

Partiamo nella prima puntata dai gruppi e dai cantanti storici e incontriamo gli Amici del Vento, la Compagnia dell’Anello, gli Janus e gli Zpm.

Il primo gruppo in assoluto sono stati gli Amici del Vento, che si costituirono nel lontano 1975 grazie a Carlo Venturino (militante di Avanguardia Nazionale, gruppo extraparlamentare) che a quel tempo era studente in medicina e che del gruppo era voce e prima chitarra, a cui si unì Marco (suo fratello) seconda chitarra, Cristina Costantinescu (la sua fidanzata) alla voce, Fabio Costantinescu terza chitarra e Guido Giraudo come presentatore. Il loro esordio fu in un locale di Torino nel 1976, invitati dall’allora segretario provinciale dell’MSI Ugo Martinat. Diventano in poco tempo il gruppo musicale di riferimento della musica alternativa, la loro prima audiocassetta “Trama Nera” diventa introvabile in breve tempo e vengono invitati a suonare nei Campi Hobbit, grandi raduni organizzati dall’area movimentista (la corrente dell’MSI che faceva riferimento a Pino Rauti) all’interno del Fronte della Gioventù. Nel 1983 Carlo Venturino muore per un incidente stradale. Come leader del gruppo gli succede il fratello Marco. Il gruppo prosegue tra alti e bassi fino a sciogliersi nel 1998.

Le canzoni hanno come tema la satira contro i “compagni” italiani (La ballata del Compagno, Angioletto, Girotondo), contro i giornalisti (Trama Nera, Giornalista di Regime), contro la droga e l’aborto, contro l’Unione Sovietica e il comunismo in generale (Afghanistan, Berlino). Hanno dedicato una canzone ai NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari, di cui facevano parte Fioravanti e Mambro, condannati per la strage di Bologna: 85 morti) nella quale l’ultima frase del ritornello è “Mi viene voglia di abbracciare chi ha il coraggio di sbagliare” (Fioravanti è alquanto recidivo nello “sbagliare”: è stato condannato per aver  ucciso 8 persone oltre alle 85 nella strage di Bologna); dedicano un’altra canzone ai carcerati dell’estrema destra (Canto di Galera: “Ed io canto Camerati che stasera siete soli/perché dietro quelle sbarre avete insieme i nostri cuori”) e ai franchi tiratori di Firenze del 1944 (la canzone si intitola appunto Franco Tiratore) che combattevano contro partigiani e alleati. La loro canzone forse più famosa è “Amici del Vento”, che è il loro inno e che denota la loro appartenenza politica marcatamente neofascista “E mille braccia alzate il mondo rivedrà, dentro la mia bandiera una croce brucerà”.

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Subito dopo nascono gli Janus nel 1976, da giovani militanti del MSI della sezione Colle Oppio. Gli Janus hanno vita breve: dal 1976 al 1981 e hanno vari “frontman” che si succedono in questi 5 anni. I due personaggi principali sono Stefano Recchioni (che verrà ucciso da un carabiniere durante la Strage dell’Acca Larentia) e Fabio Torriero (già cantante degli NCP, monarchico, giornalista).

Le poche canzoni sono fortemente antiamericane: “Dresda” ricorda il bombardamento alleato che subì la città nel 1945, “L’Europa delle Aquile” ricalca il tema caro all’estrema destra del concetto di Europa Nazione, con la citazione dell’Europa delle Rune e delle Aquile, che, per dirla proprio tutta erano simboli nazisti. Dedicano inoltre una canzone ai “prigionieri politici” in galera secondo loro ingiustamente.

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Nel 1977 è l’anno di fondazione di due gruppi, gli Zpm e la Compagnia dell’Anello.

Gli Zpm nascono a Verona nel 1977 da Zeno Borsaro, Paolo Scaravello e Mario Luppi (le iniziali dei loro nomi formano il nome del gruppo) e vivono fino al 1980, poi rinascono nel 1988 e si sciolgono definitivamente nel 1995.

Anche in questo caso le canzoni parlano dell’Europa (Europea), del comunismo (Primavera ’68, la ballata del compagno) e dedicano una canzone a Sergio Ramelli. La canzone più controversa è Jean, dedicata ad un conte francese comandante delle SS Divisione Charlemagne, una divisione di SS naziste fatta di volontari delle nazioni occupate, principalmente dalla Francia. Il tema (aberrante) di fondo di questa canzone è l’Europa che muore con la caduta di Berlino e con la caduta del Nazismo. (Peccato che molti di loro furono condannati a morte come criminali di guerra).

Il loro inno è però “Boia chi Molla”, che era il motto usato dalle prime squadre fasciste (ossia gli squadristi fascisti che si resero responsabili delle violenze nere negli anni ’20). Questa la versione riarrangiata dai DDT (Dodicesima Disposizione Transitoria) dei quali parleremo in seguito.

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La Compagnia dell’Anello nasce sempre in Veneto, a Padova nello stesso anno degli ZPM (in realtà la fondazione è nel 1974, ma nel 1977 si ha la vera e propria fondazione) da Mario Bortoluzzi, Fabio Ragno, Gigi Toso e Roberto Menconcelli, tutti appartenenti al FUAN padovano. La prima loro canzone è Padova 17 giugno 1974, dedicata a Graziano Girallucci e Giuseppe Mazzola, due militanti dell’MSI uccisi dalle Brigate Rosse. Il loro nome (come anche quelli di altri gruppi che incontreremo in seguito) è ispirato al romanzo di Tolkien, il Signore degli Anelli, che negli anni ’70 viene reinterpretato in chiave tradizionalista e neofascista dallo scrittore torinese Ellemire Zolla. La Compagnia è l’unico dei gruppi storici di musica alternativa attualmente in attività ed è probabilmente quello più prolifico.

Le canzoni sono sui temi più vari: il filone più grande verte sull’italianità dell’Istria (La Foiba di San Giuliano, Di là dall’Acqua nel quale troviamo la frase “Perché in Istria non ti sembri strano/anche le pietre parlano Italiano”, Addio a Perasto), toccano i temi dell’ambientalismo (Madre Terra), dell’URSS (Boris e Ivan) e hanno dedicato due canzoni a due personaggi suicidatisi: Jan Palach  e Alain Escoffier, attivista francese di estrema destra che si diede fuoco a Parigi davanti alla sede della compagnia aerea sovietica urlando “Comunisti Assassini”. Hanno dedicato inoltre “Vivere Davvero” a Nicola Pasetto, onorevole di AN morto a 35 anni per un incidente stradale. Altra canzone è 11 marzo 1944 dedicata al tenente Giovanni Battista Boscutti, aviatore della A.N.R (l’aviazione della Repubblica di Salò) che fu abbattuto in quella data durante il bombardamento alleato di Padova. La scelta di combattere per l’ANR secondo la Compagnia “Fu l’onore che scelse per te”; e l’incipit è “Quando l’Italia si arrese, settembre ’43, quanta vergogna e le offese per quella fuga di un re”. Ovviamente la scelta di onore secondo la Compagnia era di combattere nella Repubblica Sociale.

La loro canzone più famosa è probabilmente “Il Domani appartiene a noi”, che è una canzone che ha una storia alquanto controversa: viene scritta per il musical Cabaret e cantata da Liza Minelli e scritta da John Kander e Fred Ebb (entrambi ebrei), la canzone viene poi ripresa da Ian Stuart Donaldson, controverso frontman degli Skrewdriver, band inneggiante al White Power (non credo avesse ben chiaro che fossero ebrei i due autori, ma tant’è). Alla fine viene tradotta e riarrangiata dalla Compagnia dell’Anello. Questa canzone è stato inno del FUAN (An)

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Sempre in quegli anni si affermano altri due cantanti nel panorama della musica alternativa di destra: Roberto Scocco (di Macerata) e Massimo Morsello (di Roma).

Roberto Scocco è uno tra i cantanti meno noti e forse meno importanti: di lui si ricordano le canzoni “A Sergio”, dedicata a Sergio Ramelli e Ungheria Martire (dedicata ai moti del ’56).

Massimo Morsello è forse la figura più importante tra tutti i cantanti di musica alternativa e anche quello che ha avuto il maggior successo: il disco “La direzione del Vento” ha venduto 13.000 copie, anche per questo viene definito il “De Gregori nero”, anche perché lo stesso Morsello ha sempre definito De Gregori il suo riferimento personale. Morsello è vicino a Terza Posizione e viene condannato in Italia a 8 anni e 10 mesi per associazione sovversiva e banda armata, perché considerato vicino ai NAR. Ma la galera non la vedrà mai: con Roberto Fiore (fondatore nel ’99 di Forza Nuova con lo stesso Morsello) scappa a Londra, aiutato da Nick Griffin (attuale leader carismatico del BNP, British National Party di cui parleremo quando andremo in UK nel nostro viaggio). Nella seconda metà degli anni ’90 si ammala di cancro e si fa curare dal dott. Di Bella (a cui dedicherà una canzone: Buon Anno Professore). Muore a Londra il 10 marzo 2001, nel 1999 era tornato in Italia senza venire incarcerato beneficiando della Legge Simeone perché in gravi condizioni di salute.

La sua produzione musicale attraversa gli anni dal 1978 al 1998: oltre che le canzoni contro droga e aborto (classiche degli ambienti di estrema destra), “Otto di Settembre” è una canzone che esalta la RSI in confronto alla Repubblica Italiana “E l’Italia era una barca che se ne andava alla deriva/ed il futuro era in catene al legno marcio della stiva”, dedica inoltre una canzone a Leon Degrelle, fondatore del movimento rexista (il movimento fascista belga), diventato cittadino spagnolo nel 1954 (in Belgio era stato condannato a morte), collaboratore nazista e combattente nelle Waffen-SS, negazionista nei confronti della Shoah e grande estimatore fino alla morte di Hitler, che sembra disse di lui “Se avessi un figlio vorrei fosse come lei”. Non proprio un angioletto al quale dedicare canzoni… Dedica inoltre una canzone alla Palestina, descrivendo gli israeliani come “una pattuglia di circoncisi”, ne “Il battesimo del fuoco” racconta di uno scontro con la polizia come se fosse un giorno di festa…

La canzone più famosa è Intolleranza, che è molto vicina ad essere una esaltazione della violenza.

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Probabilmente non ci crederete, ma questi, ossia i gruppi storici, sono quelli più “tranquilli” e forse con canzoni meno esaltatrici di violenza, fascismo e nazismo.

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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