Vado a X per Y mesi: cosa pensa il maschio medio di fronte all’ennesima baggianata

caraibi_fgwww-t0.jpg

Negli ultimi giorni è tornato in auge un simpatico scherzo orchestrato da alcuni blog femministi nel 2011 per “sensibilizzare” l’opinione pubblica dei social network sul tema (grave) del cancro al seno. 
Il giochino consiste nello scrivere un post in cui si annuncia di partire verso una certa destinazione per un certo numero di mesi, così da attirare la curiosità del pubblico – soprattutto di quello maschile – per poi rivelare la natura fittizia del tutto e portare l’attenzione sul problema desiderato.

Ora, care amiche del gentil sesso, permettetemi di spiegarvi un attimo due righe di psicologia dell’uomo. Se il maschio medio legge sulla bacheca di una conoscente che questa parte per 6 mesi per le Hawaii, alza le spalle e continua a fare quello che stava facendo, perché, essenzialmente, non ce ne può fregar di meno del vostro Erasmus, che sia vero o presunto. 
Dopodiché, alla terza che scrive la stessa cosa, insospettito da questo esodo caraibico fuori stagione, e piuttosto scettico su cosa potrebbe andare a fare sua zia in Colombia, premerà i tastini CTRL+T (per le donne: aprirà una nuova finestra di Internet Explorer) e cercherà notizie su google. Google, che è molto pettegolo, lo indirizzerà sul forum dove è stato ideato lo scherzone, con la femminista di turno che spiega alle adepte l’idea geniale e fa le raccomandazioni: “siamo intesi eh! Non raccontatelo agli uomini”. 
Tranquilla, siamo tutti cretini, non preoccuparti.

A quel punto nella migliore delle ipotesi il maschio medio se ne fregherà e continuerà a ignorarvi. Nella peggiore vi farà una proposta alternativa sul tenore di

“…e se invece andaste in cucina?”

Ma se anche per sbaglio uno ci cascasse – e può capitare perché, come non mancate mai di rimarcare, gli uomini sono stupidi – cosa pensate che succederebbe? 
Immagino che nella vostra testa ci sia più o meno la scena seguente: l’uomo è in casa in mutande, e mentre sta navigando su un sito porno bevendo una birra (notoriamente gli uomini non fanno altro quando non c’è la partita in TV) si imbatte nel vostro post. Smette di trastullarsi, tira un rutto, e vi scrive “Davvero? Ma quando parti?”.
Allora voi rispondete “Haha ci sei cascato, era uno scherzo per sensibilizzarti sul cancro al seno”.
Al che lui scoppia a ridere, dice “Cribbio che scherzo, mi hai proprio sensibilizzato” e invece di comprarsi l’abbonamento allo Stadio va a donare tutto al più vicino centro per la ricerca oncologica.

Ecco, purtroppo le cose stanno un attimo diversamente: non siamo del tutto ignoranti sul tema. È pur vero che noi non sapremo mai quale sofferenza comporti il tumore al seno, e che non sappiamo cosa sia il dolore del parto (non capisco cosa c’entri, ma le femministe ce lo ricordano sempre, quindi lo scrivo); ma vi garantisco che siamo comunque al corrente dell’esistenza di tale malattia.
E l’annuncio di una vostra improvvisa partenza non ci renderà più sensibili al dolore che la malattia comporta… anzi se siete una moglie o una suocera è probabile che l’idea che vi leviate di torno per un tot ci renda molto felici.

Cosa dire poi delle precedenti campagne di “sensibilizzazione” sul tema: l’anno scorso il giochino femminile prevedeva di mettere come status il proprio numero di scarpe, seguito da “centimetri” e poi il numero di minuti che si impiegano per pettinarsi al mattino. Tipo: “36 centimetri, 10 minuti“.
L’idea è che questo dovrebbe instillare nei maschi qualche curiosità di tipo sessuale. 
Ora, mie care donzelle, io capisco che voi ci ritenete capaci di ragionare soltanto con l’arnese, ma questo non implica necessariamente che siamo del tutto stupidi.

Se possiamo vedere un doppio senso sessuale in qualcosa, lo faremo. Se possiamo essere dei maiali e dei pervertiti, lo saremo. Ma a meno che non abbiate i piedi di una bambina di sei anni, se scrivete il vostro numero di scarpe seguito da “centimetri”, nessuno vedrà in questo un doppio senso a sfondo sessuale. 
E non perché pensiamo che non sareste mai così esibizioniste da vantarvi delle dimensioni e delle prestazioni dei vostri partner su Facebook. 
Nemmeno perché riteniamo che i vostri criteri di scelta del partner abbiano a che fare con la loro intelligenza o col vero amore. 
Ma perché 36 centimetri è la dimensione di un ceppo di legna da ardereE se per sbaglio uno ci cascasse, la prima cosa che farebbe è quella di rimuovervi dagli amici per evitare futuri complessi di inferiorità, e chiamare lo psichiatra per elaborare il trauma.

Indi per cui, ragazze, lasciateli perdere questi giochini. Se proprio volete fare una campagna di sensibilizzazione sul tumore al seno che sia ironica, divertente e sfrutti il fatto che noi uomini siamo dei pervertiti, provate con questa:

“Ehi, maschio, sai che se mi venisse il tumore al seno dovrebbero asportarmi le tette, e tu non avresti più nulla da guardare? Ti toccherebbe starmi a sentire quando parlo.”

Vi garantisco un successo senza precedenti.

Luca Romano
@twitTagli

Post Correlati