Un amico ci ha scritto una mail, riguardo ad un argomento che lo tocca. Anzi, gli sconvolge la vita. Il tema è quello dell’affidamento dei figli in caso di divorzio.
L’amico in questione ci ha chiesto l’anonimato, e non c’è una buona ragione per negarglielo. Che si chiami Guido, Francesco o Mattia non cambia nulla nella sostanza.
U.M.
Uomini Soli
Come emerge ripetutamente da cronache, inchieste, siti di associazioni – sui padri continua però ad incombere un destino infausto: in caso di separazione o divorzio, infatti, invece che l’equilibrata legge n°54 del 2006, continuano ad essere attuati anacronistici provvedimenti all’italiana che risultano gravemente distruttivi.
Una legge approvata, in un paese civile e laico, andrebbe solo (letta e) applicata, al dì là di ogni tabù.