Terremoti e attività umane: test nucleari e fracking possono causare sismi?

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La seconda puntata riguardante i terremoti affronta le varie teorie circa la possibilità di creare terremoti da parte dell’uomo. Ossia: possono delle attività umane causare dei sismi, anche piuttosto violenti?
Cerchiamo di dare una risposta considerando due attività umane (una passata e una presente) che potrebbero dare origine a degli eventi sismici.

I TEST NUCLEARI SONO IN GRADO DI PROVOCARE TERREMOTI
Sì, ma non sono terremoti facilmente individuabili poiché hanno un epicentro localizzato esattamente nell’area dell’esplosione sotterranea. Esiste inoltre una correlazione tra sisma e potenza dell’ordigno nucleare testato, il che permette normalmente di avere un secondo parametro per stimare la riuscita dell’ordigno.

I sismi normalmente sono di magnitudine limitata e spesso il primo terremoto (che è quello più forte) è seguito da repliche a causa del crollo della cavità creata dalla bomba stessa.
Gli effetti, però, sono molto circoscritti, anche perché il sisma è principalmente localizzato in superficie e quindi non si estende per un’area molto vasta.

terr2Quello che invece non è provato, anzi è stato  sfatato, è la correlazione tra grandi sismi ed esperimenti nucleari: infatti non ci sono prove certe riguardo a questo effetto.
Uno studio del 1988 [1] infatti ha concluso che l’energia rilasciata dalla bomba è più grande di un qualunque effetto causato su una faglia da parte dell’esplosione.
Da un po’ di anni gira per il web una tabella (ve la riproduciamo qui a destra) che mostra una strana correlazione: ossia nella seconda colonna abbiamo la data di un test nucleare, nella terza colonna abbiamo la data di un terremoto altamente disastroso (data vicina a quella della seconda colonna).
Alcuni siti web riportano anche il test nucleare coreano il 5 aprile 2009 e il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009.

Gli autori di questa tabella vorrebbero dimostrare quindi una presunta correlazione esistente tra 20 sismi avvenuti tra il 1953 e il 1988 e i test  nucleari. Notiamo subito un particolare: non esiste né l’indicazione di dove è stato svolto il test, né la potenza del test, né se il test è stato un test sotterraneo, atmosferico, sottomarino o esoatmosferici.
Questo è già un grosso punto interrogativo riguardo questa tabella.

Analizziamo, ora, test e terremoti: nei prossimi capoversi cercherò di vedere quali sono i test nucleari ai quali si riferiscono i terremoti e dove sono stati fatti.

  • Il primo test riportato è quello del 17 marzo 1953: la data corrisponde al test nucleare denominato “Annie” condotto dagli Stati Uniti d’America nel deserto del Nevada, la bomba usata era una bomba nucleare della stessa potenza di quella che spazzò via Hiroshima (circa 16 kT) ed era un test “atmosferico”, ossia era una bomba posta non sottoterra, ma al suolo (o su di un traliccio).
    Il terremoto ad esso corrispondente è quello del 18 marzo 1953 in Anatolia (Turchia), di potenza stimata tra 7.2 e 7.5, con epicentro localizzato a Yenice [2] e i morti non furono 1200 ma 265.
    Ci sono due fatti che dicono che una correlazione tra questi due eventi è inesistente: il primo è che Anatolia e Nevada distano migliaia di chilometri; secondo, l’Anatolia è una tra le aree più sismiche del mondo, nel 1951 c’era già stato un terremoto con potenza 6.8, nel 1955 un terremoto di 6.8 a Soke (non molto distante dall’epicentro del terremoto del 1953) e nel 1957 un altro terremoto di 7.1.

 

  • Il secondo della lista è il terremoto di Kabul del 9 giugno 1956 (non 10-17 giugno) di magnitudine 7.6 (non 7.7) e di morti ce ne furono da 51 a 100.
    Il terremoto
    è indubbiamente naturale come viene riportato in questo articolo di geologi inglesi che hanno studiato i terremoti in Afghanistan (zona anche qui altamente sismica) [3]; il test a cui si riferisce la tabella è il test denominato del 6 giugno Seminhole, un test sottomarino nel Pacifico di 13.7 kT (ancora meno di quello precedente).
    Come fa un test ancora meno potente del precedente a causare un terremoto ancora più potente del precedente (tra parentesi, con il test cxhe si svolge in pieno oceano)?
    Mistero.

 

  • Il terremoto del 13 dicembre 1957 è quello di Sanneh (Iran), con 7.1 di magnitudine che causò 1130 vittime. Oltre che a ribadire il fatto che l’Iran è una zona altamente sismica e in quell’anno era già avvenuto un terremoto nel Nord del paese altrettanto devastante, il test del 9 dicembre 1957 è un test detto “di sicurezza”: ossia si voleva vedere cosa succedeva se la bomba atomica non era innescata, ma casualmente fosse esplosa la carica convenzionale.
    L’esplosione, al netto della potenza, fu di 0.5 kT: una normale bomba (non nucleare).
    Possibilità di correlazione: zero.

 

  • Il terremoto del primo settembre 1962 è stato uno tra i sismi più devastanti dell’Iran: il terremoto di Bou’in-Zahra nel nord del Paese causò 12.225 morti nonostante avesse magnitudo (solo) 7.1.
    Ma c’è un problema: nessun test nucleare fu fatto il primo settembre 1962, né russo, né americano.
    C’è solo un test atmosferico condotto il 30 agosto 1962 dai Russi a Semipalatinsk (in Kazakhstan) di 2.7 kT.
    Correlazione: zero.

Direi che non è il caso di andare avanti. Ma voglio solo considerare quello che ha attratto di più la mia (e credo anche la vostra attenzione): il 28 luglio 1976 abbiamo il cosiddetto “Grande Terremoto di Tangshan” in Cina. I dati riportati dalla tabella dicono: magnitudo 8.2 e 800.000 morti.
È una bufala: la magnitudo fu 7.8 e i morti furono meno della metà, 242.769 (Dati USGS). Un terremoto comunque devastante e terribile.
Il fatto è che il test nucleare americano riportato non fu fatto il 27 luglio, bensì il 28 luglio. Il sisma giapponese avvenne il 28 luglio alle 4 del mattino ora locale, quando in America… era ancora il 27 luglio. Come fa la causa di un sisma ad essere successiva al suo effetto?

Prima di passare al secondo argomento parliamo del sisma aquilano: il 5 aprile 2009 la Corea non ha provato nessuna bomba atomica, ma ha solo testato il missile che dovrebbe portarla, senza alcuna detonazione nucleare.
Quindi direi che anche questa è una bufala in piena regola, anche perché i casi di correlazione qui mostrati, oltre che abbastanza fantasiosi prendono solo 20 test: di test nucleari tra il 1945 e il 2011 ne sono stati effettuati ben 2084.
Possibile che, secondo queste teorie, abbiano causato “solo” 20 terremoti?

PUO’ LA TECNICA DEL FRACKING CAUSARE UN SISMA?
Questo è un po’  più complesso e controverso. Ma prima di parlare di questo parliamo di cosa è questo procedimento: il fracking (o hydrofracking), in italiano fratturazione idraulica, è una tecnica inventata nel 1947, ma diffusasi a macchia d’olio solo negli ultimi anni. Questa tecnica viene sfruttata per l’estrazione di petrolio o gas naturali e consiste nel pompare nel sottosuolo grandi quantità di acque reflue ad alta pressione: la pressione generata dall’acqua spacca le rocce, rendendo più facile l’estrazione.

La tecnica, come potete immaginare, è già controversa di per sé: mandare litri di acque reflue nel sottosuolo non è proprio la cosa più salutare del mondo, infatti la tecnica non viene usata in vari stati perché (questo è dimostrato) può portare all’inquinamento di pozzi profondi e di falde acquifere.
Già di acqua potabile non ne abbiamo molta su questo pianeta, sarebbe meglio non inquinarla.

terremoto crepa terrenoQuello che è controverso è la correlazione fracking-grandi sismi. Negli ultimi mesi sono usciti due studi di due gruppi di scienziati che giungono a tesi completamente opposte: il primo studio [4] afferma che potrebbe esserci una correlazione tra fracking e il sisma del 2011 che ha colpito l’Oklahoma.
Questa notizia è stata ripresa da più parti, ma in modo errato o comunque di parte senza dire tutte le cose come stanno.
Il terremoto è stato il più forte mai avvertito in Oklahoma, questo da quando vengono presi i dati dei terremoti in Oklahoma ed è vero che è avvenuta una crescita di sismicità nell’Oklahoma negli ultimi 3-4 anni.
Ma il fracking è pratica corrente in Oklahoma da 20 anni, può un qualcosa che va avanti da 20 anni aver causato un aumento di sismicità solo adesso? Un po’ strano.
Lo studio degli scienziati non si chiude dicendo che è colpa del fracking ma che potrebbe esserci un effetto di trigger da parte di questo metodo.

È quel “potrebbe” che fa la differenza. Infatti è solo una teoria che questo sisma sia stato causato dal fracking, ma da molte parti è stato spacciato come verità assoluta.
Ah, che l’Oklahoma non sia uno stato sismico è falso. Recenti studi hanno evidenziato che esistono varie faglie e che in passato si siano registrati terremoti con una magnitudine tra 6.5 e 7.

Altri studi, invece hanno evidenziato che questa correlazione è poco chiara e che comunque il fracking difficilmente è in grado di causare sismi con magnitudine maggiore a 4.5-5 [5].
Uno studio del 2013 del prof. Davies [6], geofisico dell’Università di Durham, uno tra i massimi esperti di geologia nel Regno Unito, ha concluso che il fracking non è un processo che può causare grossi sismi, ma solo dei sismi compresi tra 1.0 e 3.8 di magnitudine, a confronto di altre attività umane che potrebbero causare terremoti molto più potenti.

Alcuni hanno collegato il fracking al sisma che ha colpito l’Emilia Romagna. Ma, come più volte ha ribadito il Ministero dello Sviluppo, mai sono state usate tecniche di fracking in Emilia-Romagna. La bufala nasce dal fatto che sarebbe dovuto nascere un impianto di stoccaggio di gas, ma il 24 aprile 2012 la Regione Emilia-Romagna bloccò il progetto sul nascere.
Ma addirittura è nata una commissione scientifica per valutare se il sisma fu causato dal fracking, questo grazie ad un’interpellanza del (ormai ex) consigliere regionale dei 5 Stelle Favia.

Forse, però, ci dimentichiamo che l’Emilia Romagna è sempre stata una zona sismica: i due terremoti del 2012 (5.8 e 5.9) nelle zone di Finale Emilia e Mirandola fanno parte di una lunga serie di sismi avvenuti nella regione: nei mesi prima ci fu un forte sisma nella provincia di Parma (5.4), nel 2011 e nel 2010 nel Forlivese (4.5 e 4.1), nel 2007 a Frignano (4.1) e nel Parmense (4.2), nel 2003 a Bologna (5.0), nel 1999 sull’Appennino Tosco-Emiliano (4.3) e nuovamente nel forlivese (4.2) e così via fino a risalire al 1570 quando c’erano stati 200 morti a Ferrara.
Quello che comunque è certo è che questa tecnica non è molto sicura, anche a causa dell’iniezione di acque reflue che potrebbero andare ad inquinare irrimediabilmente il sottosuolo e a microsismi che potrebbero, questo sì, innescare casualmente una faglia vicina.

Alessandro Sabatino
@twitTagli

[1] McEwan, A. C. (1988). “Environmental effects of underground nuclear explosions”. In Goldblat, Jozef; Cox, David. Nuclear Weapon Tests: Prohibition Or Limitation?. Oxford University Press. pp. 75–79.

[2] Peronaci F., Studio microsismico del terremoto di Jenice del 18 marzo 1953

[3] Ambraseys N., Bilham R., Earthquakes in Afghanistan.

[4] Keranen, Savage, Abers, Cochran (2013) Potentially induced earthquakes in Oklahoma, USA: links between wastewater injection and the 2011 M 5.7 earthquake sequence

[5] Induced Seismicity Potential in Energy Technologies (2012).

[6] Induced Seismicity and Hydraulic Fracturing for the Recovery of Hydrocarbons

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