Tagli in Area: 5^ giornata – Tiki Taka e Ferrero non c’entrano nulla con il calcio

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Chi è cresciuto in provincia, bazzicando i bar della piazza, conosce bene il personaggio. Massimo Ferrero, detto Er Viperetta, ricorda quel signore che è presente in tutte lo osterie di periferia: età (in)compresa tra i 40 e i 60, vizietto del bicchiere e zimbello del quartiere.
Aneddoti raccontati in modo poco credibile, con linguaggio rozzo e convinto di far ridere. È il classico personaggio che non si rende conto che chi lo circonda ride di lui, non con lui.
E ancora, è colui che suscita sfottò e tenerezza: c’è sempre qualcuno che dice, a un certo punto, “dai ragazzi, adesso basta, lasciatelo stare”.

Quello che si è visto lunedì sera durante la trasmissione sportiva di Italia 1 TikiTaka, ricorda proprio questo: una domenica pomeriggio al bar di paese. Ma non in senso buono – i bar sono la casa del calcio – bensì in un’accezione grottesca e caricaturale.
Ferrero ha tenuto banco, letteralmente, per un’ora. Ha parlato del derby della Lanterna – forse il più bello d’Italia –  con toni da cinepanettone.

Il patron doriano con il calcio non c’entra nulla. È una barzelletta scadente raccontata dopo aver bevuto troppo a cena. Una di quelle cose che mette in imbarazzo amici e parenti. E anche se il calcio è una distrazione, e va vissuto con leggerezza, la soglia tra svago e senso del ridicolo rischia di essere valicata senza accorgersene.
Tra uno stacco di coscia e l’altro, i giornalisti prestati al commento sportivo nello studio di TikiTaka, professionisti a libro paga Mediaset, hanno passato la serata a ridere di – e non con – Massimo Ferrero.
Con buona pace di chi avrebbe voluto vedere i gol e le giocate sui campi. Roba da far rimpiangere la moviola di Pistocchi.
Insomma, Paragone, Barra, Mughini, Telese e Ferrara sono stati i nani e le ballerine da contorno di un pessimo spettacolo.

Il derby più bello d’Italia è passato in secondo piano, sotterrato dalle battutacce del patron. Il 4 a 1 a San Siro del Cagliari di Zeman, arrivato dopo lo fregnacce del Viperetta. Così come la tripletta di Djordjevic e la fenomenale Udinese di Stramaccioni e Di Natale.
In poche parole, Ferrero e TikiTaka, in meno di due ore hanno umiliato il calcio italiano e i suoi professionisti. E alla faccia dei benpensanti, molto più di Genny la Carogna.

Andrea Dotti
@twitTagli

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