Anche se non siete appassionati di motociclette, fidatevi di me: guardate questa serie. Di primo acchito, potrebbe sembrare la classica serie sparatutto con inseguimenti in moto, violenza e belle donne. Certo, è anche questo; ma non solo: è qui che sta il bello. Sons of Anarchy è una serie nata nel 2008 e che, secondo me, è in costante crescita qualitativa. La serie ci parla delle vicissitudini dei Sons of Anarchy, un club di motociclisti che da un lato rifiuta le regole della società, ma dall’altro è guidato da una ferrea etica e democrazia di gruppo.
Protagonista è Jax, il giovane vice presidente del SAMCRO, il club di cui sopra. Jax è figliastro del Presidente, Clay, che ha sposato sua madre Gemma. Il padre naturale di Jax era tra i fondatori del club e gli ha lasciato un diario; nel diario il padre racconta al piccolo figlio dei suoi dubbi in merito proprio al comportamento di Clay. Da qui partiranno una serie di turbamenti e di vicende chiaramente ispirate all’Amleto di Shakespeare.
Anche questa fiction si distingue per un cast stellare: i nomi potranno non dirvi niente, ma le facce sono quelle dei più famosi caratteristi di Hollywood, li riconoscerete quasi tutti e li troverete eccezionali. Ancora una volta vi consiglio di vedere questa serie in lingua originale con i sottotitoli: apprezzerete i giochi d’accento tra americano, slang messicano, accento irlandese e accento scozzese. La trama di tutte le serie è lineare ed in continuità; a volte rischia di essere esagerata, ma questo viene compensato da un’ambientazione iper-realista curata nei minimi dettagli.
Menzione d’onore meritano i truccatori. Infatti tutti gli attori sono completamente ricoperti di tatuaggi e cicatrici ed è impossibile notare che non siano veri, anche quelli più improponibili. Insomma: se non siete troppo sensibili alle imprecazioni e alla violenza, questa serie vi conquisterà con una storia che, pur essendo una delle più classiche tragedie, riesce ad essere attuale, coinvolgente e sorprendente.
Domenico Cerabona
@DomeCerabona