Sono ciò che mangio: elucubrazioni pseudofilosofiche sul Toro… allo spiedo

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Domani per la prima volta da nove anni a questa parte (se si escludono i brevi periodi trascorsi all’estero e i raffreddori, e nemmeno tutti) non andrò allo stadio a vedere la partita del Toro.
In compenso sarò a Busca (CN) per la Grande Sagra del Toro allo spiedo. Ciò mi porta a una serie di considerazioni semiserie di natura filosofica: mi trovo a dover tentare di giustificare a me stesso non uno bensì due “misfatti” – tanto la mia assenza allo stadio quanto il fatto che andrò a ingurgitare la carne di un animale a me tanto caro in quanto simbolo della mia squadra del cuore.

Anzitutto sgomberiamo il campo da equivoci: il mio rifiuto per le posizioni di Pitagora e di Porfirio che teorizzano il vegetarianesimo o per quelle di Diogene di Sinope e di Seneca che si schierano in favore della frugalità dei pasti è totale.
Adottando piuttosto una prospettiva trascendentale, retaggio di quella educazione cattolica di cui solo nel tifo calcistico riesco consapevolmente a rinvenire ancora qualche traccia, posso affermare che domani sera benché (o meglio: proprio perché) starò partecipando alla consumazione del corpo del toro (animale), in realtà sarò come non mai spiritualmente e interamente connesso al Toro (squadra).
Così come avviene nell’eucarestia, l’atto di cibarmi del toro allo spiedo sarà il medium per mettermi in connessione con quell’entità trascendente che è per me il Toro.

Se invece vogliamo vedere la questione in una più consona visione materialistica accogliendo le critiche che Feuerbach rivolge alla religione (definita come oggettivazione ideale dell’essenza dell’uomo), potrei richiamarmi alla sua massima secondo cui “l’uomo è ciò che mangia” stabilendo quindi una completa coincidenza tra essere e mangiare.
Ciò mi porta a pensare che domani sera, quando sarò assiduamente impegnato a cibarmi di toro allo spiedo, in realtà sarò io stesso toro allo spiedo.

Alla luce di tutto ciò e considerando che è più che probabile che il Toro domani sera cada sotto i colpi dei vari Balotelli e Kakà, la scelta di partecipare alla Grande Sagra del Toro allo spiedo risulterà masochistica almeno quanto quella di assistere, come ogni weekend, alla partita del Toro.
Credo quindi che potrò trascorrere il mio sabato sera senza grossi sensi di colpa.

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@twitTagli

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