Sir Alex Ferguson: silenzio, parla il Palmarés

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Quando si pensa ad un allenatore, se si è adepti della dea Eupalla, non può che non venire in mente subito. Perché lui tra tutti gli allenatori è una leggenda vivente, e per numero di trofei vinti in competizioni europee è il primo (condivide questo primato con un’altra leggenda del calcio, Giovanni Trapattoni). Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Alexander Chapman Ferguson, meglio noto come Sir Alex Ferguson.

Alexander nasce a Glasgow nel sobborgo operaio di Govan, sulla riva sinistra del Clyde, il fiume che bagna la città scozzese. É cattolico e tifoso dei Rangers (la squadra dei protestanti unionisti di Glasgow). Suo padre, Alexander Beaton Ferguson è protestante, è un manovale in un cantiere navale, nonché ex calciatore del Glentoran (una squadra del massimo campionato nordirlandese) e discende da una famiglia di scozzesi dell’Ulster. Sua madre si chiama Elizabeth Hardie, è scozzese e cattolica. Alex non va bene a scuola: viene bocciato alle elementari e al liceo, così decide di diventare apprendista: inizia a lavorare in fabbrica, non mollando però quel sogno di diventare un calciatore. Dopo un apprendistato durato 6 anni prende il diploma.

sir-alex-giovane-300x218È il 1964. Un anno decisivo anche per la sua vita futura: Alex viene acquistato dal Dumfermine dopo 3 anni passati al Queen’s Park (un’altra squadra di Glasgow, a quel tempo composta da dilettanti: oggi invece ha come casa il tempio del calcio scozzese, Hampden Park) e 4 al Saint Johnstone. Due anni prima con questa squadra aveva vinto la First Division, equivalente della nostra serie B. Con la maglia del Dumferline diventa nel 1966 capocannoniere della massima serie scozzese con 31 reti realizzate in campionato.

Questo exploit gli apre le porte del grande calcio scozzese: l’anno successivo viene acquistato dai Rangers: in due anni realizza 25 reti in 41 presenze, ma viene dopo due anni venduto al Falkirk, dove resta fino al 1973. L’ultima stagione da calciatore è la stagione 1973/74 con l’Ayr Utd. Non gioca neanche una presenza in nazionale e come palmares ha solo due vittorie di campionato nella First Division.

Inizia ad allenare a 32 anni all’East Stirlingshire, una società dilettantistica di Stirling: prende 40£ a settimana e ci resta per 117 giorni. Viene infatti ingaggiato dal Saint Mirren che milita in First Division, dove ottiene i primi successi: nella stagione 1976-1977 vince la First Division e ottiene la promozione in Scottish Premier League. L’anno successivo riesce a salvare la squadra dalla retrocessione, ma viene comunque esonerato.

Senza lavoro non ci resta per molto, però. È l’Aberdeen a farsi avanti, e Alex accetta la nuova avventura. L’Aberdeen fino a quel momento aveva solo vinto un campionato scozzese (nel 1955) e qualche coppa scozzese: niente di più.

A F Goteborg (1)Con Alex Ferguson in panchina i Dons arrivano sul tetto di Scozia e d’Europa: vincono 3 campionati scozzesi, 4 coppe di Scozia (nel 1982 battendo 4-1 i Rangers), una Coppa delle Coppe (1982/83) battendo in finale il Real Madrid 2-1 e una Supercoppa Europea battendo per 2-0 l’Amburgo – Campione d’Europa contro la Juventus grazie ad una magia di Magath.

Nel 1985 diventa anche allenatore della Nazionale Scozzese, che guida nei mondiali del 1986. Quella spedizione in Messico, però, risulterà fallimentare per la Scozia, che non riuscirà a passare il primo turno. Ma in quell’anno arriva la chiamata che consacrerà Alex Ferguson alla leggenda: il 6 novembre 1986 infatti Alex Ferguson diventa allenatore del Manchester United. Il Manchester United aveva fino a quel momento vinto 7 campionati inglesi, vivendo i suoi anni migliori a cavallo degli anni ’50-’60 grazie alla figura carismatica di Sir Matt Busby (anche lui scozzese); ma dal 1969 al 1986 era entrato in una fase buia, nella quale aveva vinto solo 3 FA Cup e 2 Chiarity Shield (il nostro equivalente di Coppa Italia e Supercoppa Italiana). Dopo una fase di transizione, nel 1991, Ferguson conduce i Red Devils alla vittoria della Coppa delle Coppe e a quella della Supercoppa Europea. Nel 1993 lo United, dopo 26 anni, torna a vincere il campionato.

Nel mentre Alex Ferguson inizia a costruire, grazie sia al vivaio che ad azzeccati colpi di mercato, una squadra che diventerà leggendaria: nel 1991 arriva Peter Schmeichel, albino ed eccentrico portierone danese, preso per poco più di mezzo milione di sterline dal Brondby; l’anno successivo per 1.2 milioni di sterline arriva Eric Cantona, che si ritirerà nel 1997 prima dell’apoteosi dello United; nel 1993 arriva un altro personaggio incredibile: l’irlandese Roy Keane, bandiera dello United, che collezionò 22 espulsioni nella sua carriera (leggendario l’episodio in cui ad un arbitro che lo ammonì: “Tua moglie è più gentile con me”, frase che gli costò 11 giornate di squalifica). Intanto dal vivaio escono giocatori come Beckham, Scholes, Giggs, Butt e i fratelli Neville.

L’anno magico per Alex è il 1999: vince il 12° campionato nella storia dello United (il quinto sotto la sua gestione), la FAFCF3C871-F359-CE26-A871580BD6DC3445 Cup numero 10 per i Red Devils (la quinta sotto di lui). Ma non è finita qui, il Manchester United arriva in finale in Coppa dei Campioni dopo aver eliminato la Juventus. L’avversario è il Bayern Monaco di Kahn, Matthaus e Basler, sulla panchina bavarese c’è Ottmar Hitzfeld. La partita per gli inglesi è tutta in salita: dopo 5’ Basler buca Schmeichel e al 90’ i bavaresi sono ancora davanti per 1-0. Al 91’ su calcio d’angolo per i Red Devils, sul quale era salito anche Peter Schmeichel (non era la prima volta), Giggs raccoglie la corta respinta della difesa tirando verso la porta: fato vuole che su quella traiettoria si trovi Teddy Sheringham, che deviando la palla beffa Kahn. Al 93’ su un altro calcio d’angolo sporcato di testa dallo stesso Sheringham si avventa Solskjaer che buca Kahn per la seconda volta, strappando rocambolescamente il trofeo dalle mani del Bayern. È la prima Champions per Alex Ferguson, nel mentre diventato “Sir”. Il 30 novembre dello stesso anno arriva anche la prima coppa Intercontinentale contro il Palmeiras grazie alla rete di Roy Keane. Unica nota negativa di quell’anno la sconfitta in Chiarity Shield e quella in Supercoppa Europea (battuta dalla Lazio di Eriksson grazie ad un gol di Salas).

Nel 2008 il copione si ripete: Campionato, Champions e Intercontinentale (diventata Coppa del Mondo per i Club FIFA). Quell’anno uno dei suoi giocatori vince anche il Pallone d’Oro, si tratta di Cristiano Ronaldo, che Sir Alex volle con sé dopo averlo visto giocare in un’amichevole.

Dal 1986 ad oggi Sir Alex con il Manchester ha vinto 12 Campionati, 5 FA Cup, 4 Coppe di Lega inglese, 10 FA Community Shield, 2 Champions League, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA, 2 Coppe del Mondo per Club. Inoltre nel 2011 è stato insignito dalla FIFA del Presidential Awards e nel 2012 è stato nominato “Allenatore del Secolo” dall’IFFHS. Ha vinto inoltre 10 volte il premio di allenatore dell’anno nella Premier League. Una leggenda vivente.

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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